Aliquota IVA del 4% anche per le auto elettriche destinate ai disabili

Nel Ddl di conversione del DL 124/2019, approvato dalla Camera e che ora verrà esaminato dal Senato, sono presenti, fra l’altro, alcune novità in materia di aliquote IVA relative ai veicoli elettrici e a motore ibrido utilizzati dagli invalidi nonché ad alcuni prodotti per la protezione dell’igiene femminile. Il n. 31 della Tabella A, Parte II, allegata al DPR 633/72 prevede l’applicazione dell’aliquota IVA del 4%, fra l’altro: - alle cessioni dei motoveicoli di cui all’art. 53 comma 1 lett. b), c) ed f) del DLgs. 285/92 (es. motocarrozzette) e degli autoveicoli di cui all’art. 54 comma 1 lett. a), c) ed f) del medesimo decreto legislativo (es. autovetture), anche prodotti in serie, adattati per la locomozione dei soggetti con ridotte o impedite capacità motorie permanenti; - alle cessioni degli autoveicoli di cui all’art. 54 comma 1 lett. a), c) ed f) del DLgs. 285/92 ceduti a soggetti non vedenti e a soggetti affetti da sordomutismo. In entrambi i casi, la cessione deve avvenire ai predetti soggetti o ai familiari di cui essi sono fiscalmente a carico. Nella formulazione attualmente vigente, l’aliquota IVA agevolata si applica ai citati veicoli di cilindrata: - fino a 2000 centimetri cubici, se con motore a benzina; - fino a 2800 centimetri cubici, se con motore diesel. Il disegno di legge di conversione in esame modifica la predetta disposizione rendendo applicabile l’aliquota IVA del 4% ai veicoli di cilindrata: - fino a 2.000 centimetri cubici, se con motore a benzina o ibrido; - fino a 2.800 centimetri cubici, se con motore diesel o ibrido; - di potenza non superiore a 150 kW, se con motore elettrico. La stessa modifica sarebbe apportata all’art. 1 comma 1 della L. 97/86 e all’art. 8 comma 3 primo periodo della L. 449/97. L’introduzione del riferimento ai motori ibridi o elettrici permetterebbe di estendere l’agevolazione anche ai mezzi dotati di tali propulsori che, in precedenza, rimanevano esclusi in base alla formulazione letterale della norma, pur soddisfacendo le medesime esigenze di mobilità dei soggetti sopra indicati. Considerato anche il minore impatto ambientale di tali veicoli, dunque, verrebbe superata questa ingiustificata disparità di trattamento dovuta al fatto che la disposizione era stata introdotta quando i motori ibridi o elettrici non erano ancora diffusi. Un’altra novità prevista dal disegno di legge di conversione riguarda l’applicazione dell’aliquota IVA del 5% ai prodotti per la protezione dell’igiene femminile compostabili secondo la norma UNI EN 13432:2002 o lavabili e alle coppette mestruali (nuovo n. 1-quinquies della Tabella A, Parte II-bis, allegata al DPR 633/72). La disposizione si applicherebbe alle operazioni effettuate a decorrere dal 1° gennaio 2020. Seppure appaia dettata da ragioni di tutela dell’ambiente, la limitazione ai soli prodotti compostabili o lavabili rischia di ridurre oltremodo il campo di applicazione dell’aliquota IVA agevolata. Si ritiene che sarebbe stato preferibile, invece, valorizzare l’indispensabile funzione svolta da tali prodotti, al di là del materiale con il quale sono realizzati. Altri emendamenti simili presentati nell’iter di conversione del DL 124/2019 e non approvati, in effetti, non prevedevano tale limite. Nell’elenco dei beni e dei servizi che possono essere assoggettati ad aliquote IVA ridotte di cui all’allegato III della direttiva 2006/112/Ce, d’altra parte, sono indicati genericamente “i prodotti di protezione dell’igiene femminile”. Resta invariata l’aliquota IVA dei prodotti fitosanitari Rispetto alle precedenti versioni del testo che erano state diffuse nel corso dell’esame in Commissione, si segnala che dal disegno di legge di conversione approvato dalla Camera sembra essere stata espunta la disposizione che prevedeva l’applicazione dell’aliquota IVA del 10% alle cessioni di prodotti fitosanitari solo se per uso professionale (n. 110 della Tabella A, Parte III, allegata al DPR 633/72).

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