Variazione attività: quando va comunicata all’INAIL?

L’obbligo di denunciare all’INAIL una variazione di attività è posto dall’art. 12 comma 3 del DPR del 1124/65. In sintesi, i datori di lavoro hanno l’obbligo di denunciare all’Istituto assicuratore le modificazioni di estensione e di natura del rischio già coperto dall’assicurazione non oltre il trentesimo giorno da quello in cui le modificazioni o variazioni suddette si sono verificate. La variazione di rischio è uno degli adempimenti più delicati nei confronti dell’Istituto assicuratore in quanto ha rilevanti conseguenze sul premio e non è sempre facile stabilire quando deve essere inviata. Non si deve pensare infatti necessariamente a una modifica di attività, perché in sé il rischio può apparire il medesimo, mentre invece ai fini INAIL la variazione si è verificata. Facciamo un esempio concreto: un’azienda con inquadramento al settore Industria effettua attività di autotrasporto conto terzi e occupa tre meccanici che effettuano la manutenzione dei mezzi. L’attività di officina non è classificata autonomamente, in quanto complementare alla attività principale di autotrasporto ed esplicitamente prevista dal sottogruppo 9120, che prevede “Trasporti su strada, compresi, se effettuati congiuntamente, il rimessaggio, la riparazione, la manutenzione, le operazioni di carico e scarico dei veicoli”. A un certo punto, l’azienda, anche in virtù del fatto che ha un minor numero di autocarri di proprietà, comincia a effettuare riparazioni di autoarticolati anche per terzi. È intuibile che di per sé l’attività non varia, risolvendosi sempre in officina meccanica, ma cambia totalmente il rischio di lavorazione in quanto per la parte di riparazioni svolte conto terzi sarà applicabile la voce 6412, che, fra l’altro, prevede la riparazione di autocarri. Occorre quindi che l’azienda presenti entro 30 giorni una denuncia di variazione per il nuovo rischio di lavorazione, al fine di assoggettare i meccanici per la sola parte di attività svolta conto terzi al nuovo tasso di tariffa. L’adempimento non può assolutamente essere omesso perché il tasso previsto dalla voce è decisamente inferiore a quello previsto per l’autotrasporto (officina meccanica 37,26 per mille, autotrasporto 80,18 per mille) e, ove la denuncia di variazione venga dimenticata, sarà applicabile l’art. 10 comma 3 delle Modalità applicative della nuova Tariffa dei premi INAIL (MAT). Esso prevede che in caso di tardata od omessa presentazione delle denunce di variazione che abbia comportato la liquidazione e il pagamento di un premio maggiore di quello effettivamente dovuto, i relativi provvedimenti decorrono dal primo giorno del mese successivo a quello di presentazione della denuncia. Quindi, per capirci, non vi sarà alcuna restituzione di premio versato in più nel momento in cui l’Istituto o l’azienda stessa si accorgeranno della mancata variazione, e il nuovo tasso sarà applicabile solo per il futuro. Il caso citato, ovvero quello in cui l’azienda omette di comunicare una variazione a proprio favore, perché non rende noto l’inizio di un’attività a tasso inferiore, è l’unico caso in cui la riclassificazione in caso di variazione non è retroattiva. Infatti, ove l’azienda comunichi un’attività che comporta un maggiore tasso e l’Istituto assicuratore non provveda tempestivamente all’apertura di una nuova voce di tariffa, esso può effettuare tale variazione anche successivamente, richiedendo, nell’ambito della prescrizione quinquennale, i premi arretrati, ovviamente senza l’addebito di alcuna sanzione. Sanzioni civili se non viene comunicata la variazione con maggior tasso Ciò avverrà sulla base del disposto dell’art. 10 comma 1 delle nuove MAT: qualora la variazione totale o parziale dell’attività già assicurata (cessazione di una o più lavorazioni, modificazione di estensione e di natura del rischio, ecc.) comporti una classificazione delle lavorazioni diversa da quella in precedenza applicata, l’INAIL provvede ad applicare la nuova classificazione delle lavorazioni e il relativo tasso con decorrenza dalla data della variazione stessa. Ovviamente, ove la variazione comportante maggior tasso non venga comunicata, l’INAIL richiederà non solo i premi arretrati ma anche le sanzioni civili per evasione nell’ambito della prescrizione quinquennale fissata dalla L. 335/95.

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La modifica può avere rilevanti conseguenze sul premio e non è sempre agevole capire quando va comunicata

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