Esenzione IRPEF e IMU per terreni degli agricoltori anche nel 2020

La legge 27 dicembre 2019 n. 160 (legge di bilancio 2020) è stata pubblicata ieri sulla Gazzetta Ufficiale Serie Generale n. 304 - Supplemento Ordinario n. 45. La norma, con riguardo ai coltivatori diretti e agli imprenditori agricoli professionali (IAP) di cui all’art. 1 del DLgs. 99/2004, iscritti nella previdenza agricola, proroga anche per l’anno 2020 le esenzioni dall’IRPEF e dall’IMU dei terreni. Nello specifico, anche per il prossimo anno non concorrono alla formazione della base imponibile ai fini dell’IRPEF dei coltivatori diretti e degli imprenditori agricoli professionali (IAP) di cui all’art. 1 del DLgs. 99/2004, iscritti nella previdenza agricola, i redditi dominicali e agrari. Il comma 183 dell’art. 1 della legge in commento differisce infatti di un altro anno l’agevolazione prevista dal comma 44 dell’art. 1 della L. 232/2016. Dal 2017 e fino al 2020, quindi, la disciplina fiscale dei terreni in argomento è la seguente: - i terreni posseduti e condotti da CD o IAP sono esenti da IRPEF sia per il reddito dominicale che per il reddito agrario; - i terreni che vengono affittati per coltivarli continuano a generare reddito dominicale in capo al proprietario, mentre l’esenzione dall’IRPEF si applica sul reddito agrario in capo ai CD o IAP. Si ricorda che al familiare coadiuvante del coltivatore diretto sono estesi i benefici fiscali previsti per quest’ultimo (art. 1 comma 705 della L. 145/2018). L’esenzione IRPEF prevista per CD e IAP dall’art. 1 comma 44 della L. 232/2016, quindi, è estesa al familiare coadiuvante al ricorrere delle seguenti condizioni: - appartenenza al medesimo nucleo familiare; - iscrizione nella gestione assistenziale e previdenziale agricola in qualità di coltivatori diretti; - partecipazione attiva nell’esercizio dell’impresa familiare (circ. Agenzia delle Entrate 10 aprile 2019 n. 8). Per l’anno 2021, lo stesso comma 183 dell’art. 1 della legge di bilancio 2020 stabilisce che i redditi dominicali e agrari dei coltivatori diretti e IAP di cui all’art. 1 del DLgs. 99/2004, iscritti nella previdenza agricola, concorrono a formare la base imponibile ai fini dell’IRPEF nella misura del 50%. Scontano l’IMU i rurali strumentali Con riguardo alla “nuova” IMU che dal 2020 è ridisciplinata dai commi da 738 a 783 dell’art. 1 della legge di bilancio 2020, viene confermata l’esenzione per i terreni agricoli posseduti e condotti dai coltivatori diretti e dagli imprenditori agricoli professionali di cui all’art. 1 del DLgs. 99/2004, iscritti alla previdenza agricola. Beneficiano dell’esenzione anche le società agricole di cui all’art. 1 comma 3 del DLgs. 99/2004 (comma 758 dell’art. 1 della legge di bilancio 2020). Dal prossimo anno, tuttavia, non sono più esenti dall’IMU i fabbricati rurali a uso strumentale (ricovero animali, protezione delle piante, magazzini, depositi, ecc.). Per tali immobili, infatti, è prevista l’applicazione dell’aliquota IMU di base del 0,1% che i Comuni possono, eventualmente, diminuire fino all’azzeramento.

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Per coltivatori diretti e IAP continuano a non concorrere alla formazione della base imponibile ai fini IRPEF i redditi dominicali e agrari

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