Rinvio versamenti fiscali non per tutti: ecco chi deve pagare entro oggi

Negli ultimi mesi si sono susseguite proroghe degli appuntamenti col Fisco, spostati in avanti dai vari decreti, dal Liquidità al Rilancio (di cui si attende la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale nelle prossime ore). Come ormai ben noto, la proroga delle scadenze fiscali interessa le partite IVA con determinati requisiti, che riguardano la riduzione del fatturato rispetto agli stessi mesi del 2019. Solo i residenti nelle zone più colpite dall’epidemia non dovranno effettuare la verifica della differenza di ricavi tra 2019 e 2020. Il decreto Rilancio ha lasciato intatti tali requisiti per usufruire della proroga, introdotti dal decreto Liquidità, spostandone però la scadenza al 16 settembre. Il decreto Rilancio ha prorogato al 16 settembre i seguenti versamenti: ritenute alla fonte sui redditi di lavoro dipendente e assimilati; trattenute relative all’addizionale regionale e comunale; IVA; contributi previdenziali e assistenziali; premi per l’assicurazione obbligatoria. Per poter beneficiare della proroga serve essere in possesso di determinati requisiti, individuati dal decreto Liquidità e confermati dal Rilancio: soggetti con calo di fatturato rispetto agli stessi mesi del 2019 di almeno - il 33% per ricavi/compensi sotto i 50 milioni; - il 50% sopra tale soglia; soggetti esercenti attività d’impresa, arte o professione che hanno iniziato ad operare dal 1° aprile 2019. Solo ai residenti delle 5 province più colpite dall’epidemia (Bergamo, Brescia, Cremona, Lodi, Piacenza) non viene richiesta la verifica della differenza dei ricavi nei mesi di marzo e aprile del 2019 rispetto agli stessi mesi del 2020. Chi possiede tali requisiti non è chiamato alla cassa entro oggi: il pagamento potrà essere effettuato in un’unica soluzione entro il 16 settembre 2020 o in 4 rate mensili di pari importo, con il versamento della prima rata entro il 16 settembre 2020. Chi invece non rientra in tali parametri dovrà versare quanto dovuto rispettando le scadenze prestabilite, cioè quelle “pre-crisi”. Tobin Tax non prorogata Nel precedente paragrafo abbiamo visto quali sono i versamenti che sono stati prorogati dal decreto Liquidità prima e dal decreto Rilancio poi, e quali sono i requisiti di cui i beneficiari devono essere in possesso per poter usufruire del rinvio. Ricordiamo che non è obbligatorio usufruire della proroga: chi può pagare, così come ha affermato il ministro dell’Economia Gualtieri in varie occasioni, paghi, anche se potrebbe sfruttare il rinvio al 16 settembre. Per spingere le imprese a versare le tasse nei tempi stabiliti, è stato pensato anche un premio, il cosiddetto bollino blu, che certifica il comportamento virtuoso delle aziende. Tra gli appuntamenti che non sono stati prorogati e che scadono oggi 18 maggio 2020 c’è la Tobin Tax, la Tassa sulle Transazioni Finanziarie (o TTF), che quindi deve essere versata dai contribuenti che pongono in essere transazioni finanziarie senza l’intervento di intermediari né di notai. Le categorie sono: dipendenti, pensionati, persone fisiche non titolari di partita Iva, collaboratori coordinati e continuativi, lavoratori occasionali; imprenditori artigiani e commercianti, agenti e rappresentanti di commercio, ecc.; lavoratori autonomi, professionisti titolari di partita Iva iscritti o non iscritti in albi professionali; Società di persone, società semplici, Snc, Sas, Studi Associati; Società di capitali ed enti commerciali, SpA, Srl, Soc. Cooperative, Sapa, Enti pubblici e privati diversi dalle società; Istituti di credito, Sim, altri intermediari finanziari, società fiduciarie; enti che non svolgono attività commerciali; organi e amministrazioni dello Stato. In merito ai contributi di artigiani e commercianti, è del 15 maggio il comunicato stampa con cui l'INPS chiarisce che il rinvio al 16 settembre si applica anche ai soci, nel rispetto dei requisiti generali previsti dal decreto Liquidità.

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Chi non rientra nei parametri del decreto Liquidità non può usufruire del rinvio delle scadenze al 16 settembre 2020

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