In arrivo due novità per lo smart working: le imprese potranno proseguire ad utilizzare il sistema di comunicazioni semplificato in vigore durante la pandemia anche dopo il 31 agosto, e i lavoratori fragili e i genitori di figli con meno di quattordici anni potranno svolgere le prestazioni lavorative in modalità di lavoro agile anche dopo il 31 luglio. Nel decreto Aiuti bis in preparazione in questi giorni sarà prorogata la scadenza di domani - fissata in occasione della conversione in legge del Dl Riaperture -, per i lavoratori fragili e genitori di figli con meno di 14 anni, a condizione che la modalità di lavoro agile sia compatibile con le caratteristiche della prestazione e che in famiglia non ci sia un altro genitore beneficiario di ammortizzatori sociali, in caso di sospensione o cessazione dell’attività lavorativa, o che non ci sia un genitore non lavoratore. Al ministero del Lavoro si sta ragionando se prorogare la misura fino al 31 ottobre o se estenderla a fine dicembre, in chiave di prevenzione dai contagi Covid. È attualmente in corso un’interlocuzione Lavoro-Mef sulle coperture. La misura è stata annunciata dal ministro del Lavoro, Andrea Orlando, insieme alla seconda novità che interessa particolarmente i datori di lavoro. Nel Dl Semplificazioni alla Camera è stato approvato un emendamento che proroga in via definitiva le modalità semplificate di comunicazione da parte delle imprese, in vigore durante l’emergenza pandemica. Come è noto dal prossimo 31 agosto terminerà il regime speciale che ha consentito durante la pandemia alle imprese di decidere unilateralmente di ricorrere al lavoro agile contro il rischio di contagi in azienda, e dal 1° settembre si torna agli accordi individuali. La modifica prevede la riformulazione dell’articolo 23 della legge 81 del 2017 e del primo comma della medesima disposizione. Il precedente obbligo di comunicazione dell’accordo individuale sarà sostituito da una mera comunicazione dei nominativi dei lavoratori e della data di inizio e di cessazione delle prestazioni di lavoro in modalità agile, da trasmettere in via telematica al ministero del Lavoro. Elemento chiave di questa semplificazione “strutturale”, è il definitivo superamento dell’obbligo di trasmissione dell'accordo individuale agli uffici ministeriali. Dopo il via libera del Senato, la definizione delle nuove modalità semplificate è demandata a un decreto del ministero del Lavoro, ma i tecnici del dicastero assicurano che il testo è praticamente pronto e sarà emanato in tempi brevissimi. «Non appena si concluderà la definitiva approvazione al Senato - ha commentato il ministro Orlando-, avremo fatto un primo passo per rendere più semplici gli obblighi di comunicazione relativi al lavoro agile anche alla luce dell’esperienza maturata durante la pandemia». Per il ministro Orlando l’esigenza di semplificazione degli obblighi di comunicazione «nasce dalla necessità di rendere strutturale una procedura già ampiamente sperimentata nel periodo emergenziale, in considerazione di un sempre maggiore utilizzo di questa modalità di svolgimento del lavoro». Si risponde, in questo modo, a una specifica richiesta formulata dalle parti sociali nel Protocollo sul lavoro in modalità agile per il settore privato sottoscritto lo scorso 7 dicembre. Ma anche nel protocollo del 30 giugno di aggiornamento delle misure per il contrasto della diffusione del virus Covid negli ambienti di lavoro le parti sociali chiedevano, appunto, di prorogare le regole semplificate della fase emergenziale.