La legge di Bilancio 2023 (legge n. 197/2022) ha approvato il finanziamento della indennità di discontinuità, fondamentale per i lavoratori dello spettacolo. Questa indennità è la risoluzione di tutto quel tempo non retribuito in cui attori, musicisti e tutti quelli che stanno dietro le quinte lavorano a uno spettacolo ma non stanno attivamente sul palco. Infatti, seppure il tempo per le prove e la preparazione potrebbe essere compensato dalla retribuzione e/o compenso derivante dallo show, dal lato previdenziale è sempre stato tempo “perso”. Ecco perché fino ad ora pochi artisti sono riusciti a maturare i requisiti contributivi ai fini pensionistici. Con la riforma del settore in atto, potranno valere a questi fini anche i giorni di preparazione di uno spettacolo. Il che significa che detta categoria di lavoratori potrà accedere più facilmente alla pensione. Più nello specifico, emerge dal combinato disposto degli artt. 2 e 5 della legge n. 106 del 2022 che si tratta di un reddito che lo Stato garantisce al lavoratore dello spettacolo per il periodo in cui non lavora, come quello tra due performance e/o due ingaggi, a patto che l'artista abbia lavorato almeno 51 giornate (di versamenti nel F.L.P.S.) nell'anno precedente la richiesta. L'indennità giornaliera sarà pari all’80% della media del reddito percepito nei 2 anni precedenti (85% se si è lavorato 80 giornate o più). Si tratta di una misura specifica per un tipo di lavoro che è ontologicamente intermittente. Questo permette anche di aumentare le possibilità pensionistiche, perché i contributi figurativi per la pensione verranno versati anche per i giorni di non lavoro effettivo. Il reddito di discontinuità si applicherà a tutti i lavoratori dello spettacolo a contratto, a partita IVA, a scrittura teatrale, ecc. Nuove risorse dalla legge di Bilancio 2023 Sul punto, il comma 282 della legge di Bilancio 2023, in materia di riordino e revisione degli ammortizzatori sociali e delle indennità e per l'introduzione di un'indennità di discontinuità a favore dei lavoratori iscritti nel Fondo pensione lavoratori dello spettacolo, ha incrementato considerevolmente le risorse di cui al comma 352, art. 1, della legge 30 dicembre 2021, n. 234 (legge di Bilancio 2022). In particolare, le risorse in questione sono state incrementate di 60 milioni di euro per l'anno 2023, di 6 milioni di euro per l'anno 2024 e di 8 milioni di euro per l'anno 2025. Chi sono i lavoratori dello spettacolo I lavoratori dello spettacolo sono tutti quei soggetti che direttamente, indirettamente o con attività ausiliarie contribuiscono alla realizzazione di uno spettacolo. L’attività di detti lavoratori può essere svolta in modalità di lavoratore autonomo o subordinato. In particolare, rientrano tra i lavoratori dello spettacolo: i compositori, gli esecutori e concertisti, gli artisti lirici, gli attori di prosa, operetta, rivista, varietà ed attrazioni, i cantanti di musica leggera, i presentatori, i disc-jockey ed animatori in strutture ricettive connesse all'attività turistica. Ed ancora: gli attori generici cinematografici, gli attori di doppiaggio cinematografico, i registi e sceneggiatori teatrali e cinematografici, gli aiuti-registi, dialoghisti ed adattatori cinetelevisivi, gli organizzatori generali, i direttori, gli ispettori, i segretari di produzione cinematografica, i segretari di edizione, i direttori di scena e doppiaggio, i direttori d'orchestra e sostituti, i concertisti e professori d'orchestra, orchestrali e bandisti, i tersicorei, i coristi, i ballerini, i figuranti, gli indossatori e tecnici addetti alle manifestazioni di moda, gli amministratori di formazioni artistiche, i tecnici del montaggio, del suono, dello sviluppo e stampa, gli operatori di ripresa cinematografica e televisiva, l’aiuto operatori e maestranze cinematografiche, i teatrali e radio televisive. Gli arredatori, architetti, scenografi, figurinisti teatrali e cinematografici, i truccatori e parrucchieri. In questa tipologia di lavoro, l’intermittenza è insita nella professione. Secondo i dati INPS, i lavoratori a tempo determinato sono il 30%, mentre il 70% dei lavoratori sono a tempo indeterminato. Reddito di discontinuità: strumento di reale tutela ed equità L’indennità di discontinuità, come accennato, è lo strumento fondamentale per rendere i lavoratori e le lavoratrici dello spettacolo uguali a quelli degli altri settori, ciò anche attraverso il riconoscimento del lavoro che viene svolto da questa categoria durante le fasi di studio e progettazione e non solo nel momento della esibizione. Trattasi, infatti, durante queste fasi, di un lavoro non visibile al pubblico ma che è indispensabile per ogni concerto, spettacolo e/o esibizione. Dunque, l’indennità di discontinuità ha come base proprio il riconoscimento di tale tempo di lavoro svolto dai lavoratori dello spettacolo. Previsioni della legge n. 106 del 2022 Al fine di riorganizzare il mondo dello spettacolo, a luglio 2022, è stata promulgata la legge delega n. 106 del 2022. Detto provvedimento ha definito un nuovo assetto normativo del lavoro dello spettacolo, ponendo le fondamenta per una vera riforma strutturale. L’art. 2 della legge in questione delega il Governo ad emettere uno o più decreti legislativi con il fine di riordinare la materia dello spettacolo, con anche il riordino e la revisione degli strumenti di sostegno in favore dei lavoratori del settore, nonchè il riconoscimento di nuove tutele in materia di contratti di lavoro e di equo compenso per i lavoratori autonomi. In particolare, il fine è: a) il riconoscimento delle specificità del lavoro dello spettacolo e del carattere strutturalmente discontinuo delle prestazioni lavorative nel settore, indipendentemente dalla qualificazione autonoma o subordinata del rapporto e dalla tipologia del contratto di lavoro sottoscritto dalle parti; b) il riconoscimento di un'indennità giornaliera, quale elemento distinto e aggiuntivo del compenso o della retribuzione, in caso di obbligo per il lavoratore di assicurare la propria disponibilità su chiamata o di garantire una prestazione esclusiva; c) la previsione di specifiche tutele normative ed economiche per i casi di contratto di lavoro intermittente o di prestazione occasionale di lavoro; d) la previsione di tutele specifiche per l'attività preparatoria e strumentale all'evento o all'esibizione artistica. Ed ancora, la legge delega in commento stabilisce che il Governo, attraverso un decreto legislativo, ha quale compito quello di provvedere ad adottare disposizioni in materia di equo compenso per i lavoratori autonomi dello spettacolo, ivi compresi gli agenti e i rappresentanti dello spettacolo dal vivo. In particolare, la legge n. 106 del 2022 fissa per il Governo i seguenti obiettivi: a) determinare i parametri retributivi diretti ad assicurare ai lavoratori autonomi la corresponsione di un equo compenso, proporzionato alla quantità e alla qualità del lavoro svolto, nonchè al contenuto, alle caratteristiche e alla complessità della prestazione; b) stabilire l’obbligo per le Amministrazioni Pubbliche di retribuire ogni prestazione di lavoro autonomo nello spettacolo derivante da bandi o procedure selettive. Infine, altro fondamentale obiettivo per il Governo: la definizione di una indennità di discontinuità, quale indennità strutturale e permanente, in favore, tra gli altri, dei lavoratori discontinui del settore dello spettacolo.