Debiti fiscali: composizione negoziata con rateazione fino a 120 giorni

Tra le politiche di semplificazione introdotte dal decreto PNRR ter sono state introdotte misure in favore delle imprese in difficoltà attraverso l’introduzione di ulteriori misure premiali con riferimento alla disciplina della composizione negoziata nonché attraverso misure di semplificazioni per l’accesso a questo procedimento. Quali sono le misure premiali del Codice della crisi Il D.Lgs. n. 14/2019 (“Codice della Crisi” o “CCI”) prevede, infatti, una serie di misure premiali all’art. 25 bis, CCI, di carattere fiscale, volte a incentivare l’accesso alla composizione negoziata per risolvere situazioni di crisi in una fase ancora preliminare godendo di uno strumento, quale, per l’appunto, la composizione negoziata, dotato dei caratteri di riservatezza, volontarietà e stragiudizialità. In particolare, l’art. 25 bis, CCI prevede, innanzitutto, che dall’accettazione dell’incarico da parte dell’esperto e sino alla conclusione delle trattative con una delle soluzioni previste dall’art. 23, c. 1 e 2, lett. b), CCI, ossia gli accordi stragiudiziali ivi disciplinati, la convenzione di moratoria ex art. 62 CCI o accordi di ristrutturazione ai sensi degli artt. 57, 60, 61, CCI, gli interessi che maturano sui debiti tributari dell’imprenditore sono ridotti alla misura legale. In caso, poi, siano state irrogate all’imprenditore delle sanzioni tributarie per le quali è prevista l’applicazione in misura ridotta in caso di pagamento entro un determinato termine dalla comunicazione dell’ufficio che le ha comminate, queste vengono ridotte alla misura minima se il termine per il pagamento scade successivamente al momento in cui l’imprenditore presenta istanza di nomina dell’esperto della composizione negoziata. Sono poi previste alcune misure premiali specifiche a seconda dello strumento scelto per la conclusione della composizione negoziata. Infatti, nel caso in cui questa si concluda con una delle ipotesi previste dall’art. 23, c. 2, CCI, ossia mediante: i) piano attestato di risanamento; ii) accordi di ristrutturazione ai sensi degli artt. 57, 60, 61, CCI; iii) domanda di concordato semplificato per la liquidazione del patrimonio ex art. 25-sexies CCI; (iv) domanda di accesso al concordato preventivo; allora tutte le sanzioni e gli interessi sui debiti tributari sorti prima del deposito dell’istanza di nomina dell’esperto e oggetto della composizione negoziata sono ridotti della metà. Nel caso, invece, in cui la composizione negoziata si concluda mediante la pubblicazione nel registro delle imprese del contratto concluso con i creditori di cui all’art. 23, c. 1, lett. a), CCI, o dell’accordo di cui all’art. 23, c. 1, lett. c), CCI, è possibile per l’imprenditore richiedere altresì all’Agenzia delle Entrate, con istanza sottoscritta anche dall’esperto, un piano di rateazione fino ad un massimo di settantadue rate mensili delle somme dovute e non versate a titolo di imposte sul reddito, ritenute alla fonte operate in qualità di sostituto d’imposta, imposta sul valore aggiunto e imposta regionale sulle attività produttive non ancora iscritte a ruolo, e relativi accessori. La sottoscrizione dell’esperto costituisce prova dell’esistenza della temporanea situazione di obiettiva difficoltà. Il procedimento ricalca, e richiama in quanto compatibile, quello già previsto dalla disciplina generale per ottenere dilazioni di pagamento da parte dell’Agenzia delle Entrate disciplinato dall’art. 19, D.P.R. n. 602/1973 in materia di riscossione delle imposte sui redditi. L’imprenditore decade automaticamente, però, dal beneficio della rateazione se successivamente: i) deposita ricorso per l’accesso a uno strumento di regolazione della crisi ex art. 40 CCI; ii) viene aperta nei suoi confronti la procedura di liquidazione giudiziale o la liquidazione controllata o viene accertato il suo stato di insolvenza; oppure iii) non paga anche una sola rata alla scadenza. Come cambiano le misure premiali con il decreto PNRR ter Il decreto PNRR ter, al fine di favorire un maggior uso dello strumento della composizione negoziata, è intervenuto con riferimento al suddetto piano di rateazione prevedendo che questo possa essere esteso da settantadue rate mensili fino a centoventi rate in caso di comprovata e grave situazione di difficoltà dell’impresa che deve essere rappresentata nell’istanza con cui viene chiesta la rateazione e deve essere sottoscritta dall’esperto. Infine, l’art. 25 bis, c. 5, CCI estende i vantaggi già previsti dalla disciplina fiscale, agli artt. 88 c. 4 ter e 101 c. 5, TUIR nel caso di pubblicazione degli accordi in esecuzione del piano attestato di risanamento, degli accordi di ristrutturazione e del concordato preventivo, anche al contratto concluso con i creditori di cui all’art. 23, c. 1, lett. a), CCI, e all’accordo di cui all’art. 23, co. 1, lett. c) CCI. In particolare, il TUIR prevede all’art. 88 c. 4 ter, che la riduzione dei debiti dell’impresa derivanti dall’uso di questi strumenti non costituisce sopravvenienza attiva per la parte che eccede le perdite, pregresse e di periodo, e quindi non è soggetta a tassazione. Di converso, l’art. 101, c. 5, TUIR prevede che sono deducibili, in ogni caso, le perdite su crediti da rilevare quando il debitore ha ridotto il suo debito in ragione dell’applicazione di uno di questi strumenti. Il decreto PNRR ter, al fine di uniformare i vantaggi fiscali previsti dai diversi strumenti di regolazione della crisi, ha previsto che il vantaggio fiscale previsto in materia di imposta sul valore aggiunto previsto dall’art. 26 c. 3 bis, D.P.R. n. 633/1972 si applichi anche al contratto concluso con i creditori di cui all’art. 23, c. 1, lett. a), CCI, e all’accordo di cui all’art. 23, c. 1, lett. c), CCI. Nello specifico, l’art. 26 c. 3 bis, D.P.R. n. 633/1972 prevede che se l’obbligazione assoggettabile a IVA viene meno in tutto o in parte, o se ne riduce l’ammontare imponibile, [soltanto] a causa di accordi di ristrutturazione dei debiti, di un concordato preventivo o della pubblicazione di un piano attestato di risanamento, allora il creditore ha diritto di portare in detrazione della propria IVA l’imposta corrispondente alla variazione. In conclusione, deve farsi presente che tutti questi vantaggi vengono meno in caso di successiva apertura della procedura di liquidazione giudiziale o di liquidazione controllata o nel caso di accertamento dello stato di insolvenza, e, quindi, gli interessi e le sanzioni sono nuovamente dovuti senza le riduzioni ottenute.

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