Golden Power: Assomine esamina quadro normativo e profili operativi

Con la circolare n. 11 del 17 aprile 2023 dal titolo “Poteri speciali dello Stato. Evoluzione del quadro normativo e profili operativi del Golden Power“, Assonime commenta la disciplina sui poteri speciali dello Stato nei settori di rilevanza strategica (cd. golden power). La disciplina è stata prevista nel decreto-legge 21/2012, oggetto di ripetuti interventi di modifica, da ultimo con il decreto-legge 21/2022, che ne ha ulteriormente ampliato l’ambito di applicazione, e con il decreto-legge 187/2022, che ha esteso alcune misure di politica industriale al sostegno delle imprese nei cui confronti tali poteri sono stati esercitati. L’evoluzione della disciplina golden power risponde alle nuove esigenze poste dal mutato contesto economico e geopolitico di riferimento, caratterizzato dalle sfide poste: - dall’innovazione tecnologica, - dalla sicurezza cibernetica, - dagli effetti delle crisi, relative alla pandemia da Covid-19 e alla guerra di aggressione russa in Ucraina, sull’economia e sugli investimenti in Italia; essa riflette il cambiamento di approccio della politica europea in materia di investimenti esteri diretti. La circolare: - ricostruisce il complesso quadro normativo, che si articola tra norme primarie stratificatesi negli anni e norme secondarie di attuazione, e ne descrive l’ambito di applicazione, con particolare riferimento alla definizione dei settori strategici; - analizza poi gli obblighi di notifica a carico delle imprese, con i relativi presupposti, e l’impatto sulle stesse dell’esercizio dei poteri speciali da parte del Governo, inclusi i profili relativi alla possibilità di pre-notifica, di sindacato giurisdizionale e di accesso a misure di sostegno economico. La disciplina presenta però alcune criticità applicative: - in primo luogo, l’ampliamento progressivo dell’ambito di applicazione, insieme all’uso di definizioni ampie e spesso indeterminate, crea incertezza nello stabilire quando sorgono gli obblighi di notifica, la cui violazione può portare all’applicazione di sanzioni rilevanti; - gli effetti dilatori sulla realizzazione delle operazioni che discendono dall’apertura dell’istruttoria per l’esercizio dei poteri speciali che, anche quando si conclude con un non esercizio degli stessi, possono comunque compromettere il buon esito e il normale sviluppo negoziale di molte operazioni; - la scarsa prevedibilità della tipologia di condizioni e di prescrizioni, non tipizzate a livello normativo, che possono essere imposte alle imprese a seguito della notifica di acquisizioni o operazioni societarie. Assonime ritiene che sarebbe opportuno estrapolare dai casi concreti di esercizio dei poteri speciali alcune indicazioni di riferimento che possano guidare le imprese nella costruzione delle operazioni e nell’adozione di sistemi di governance adeguati. Aumentare la prevedibilità delle decisioni in merito all’esercizio dei poteri speciali così come dei contenuti delle possibili prescrizioni e condizioni consentirebbe alle imprese di adottare scelte più compatibili con il quadro regolamentare affrontando in un contesto di maggior certezza la negoziazione e strutturazione di delicate operazioni societarie. Assonime rileva che nello stratificarsi di interventi normativi di primo e di secondo livello (D.P.C.M.) che negli anni hanno sempre più esteso l’ambito di applicazione della disciplina si sia anche voluto perseguire finalità sempre più articolate: - dall’iniziale controllo sugli investimenti diretti esteri da parte di paesi con intenti predatori su società italiane, alla tutela di tecnologie critiche e know-how industriale; - dalla prevenzione di minacce cibernetiche al contrasto al “trasferimento” extraterritoriale di dati sensibili; - istanze di difesa dei livelli occupazionali. I poteri speciali del golden power rischiano quindi di prestarsi, in un contesto applicativo caratterizzato da forte discrezionalità amministrativa, ad un utilizzo “one size fits all”. Come ogni strumento, quando viene piegato a finalità anche molto diverse tra loro rischia di perdere nel tempo la sua anima ispiratrice e di diventare un’arma spuntata, se non a doppio taglio. Assonime auspica che la progressiva estensione delle attività e dei beni di interesse strategico oggetto di scrutinio da parte del Governo sia oggetto di costante valutazione applicativa con riferimento agli effetti complessivi sull’economia e sugli investimenti esteri dell’attuale disciplina ma anche con riferimento alla pertinenza di tale controllo sull’attività economica delle imprese rispetto alle finalità proprie e ormai multiformi della disciplina golden power. In questa prospettiva, si colloca anche il tema degli effetti dell’assoggettamento dell’impresa alla disciplina del golden power sulle condizioni di rischio dell’investimento azionario, nella misura in cui l’esercizio dei poteri speciali, anche solo sotto forma di condizioni prescrittive, può impattare direttamente l’organizzazione e la gestione della società limitandone l’autonomia privata e le opzioni di valorizzazione e crescita. Assonime, intravede tra le possibili misure di rimedio, l’accesso ad alcuni strumenti di politica industriale a sostegno delle imprese oggetto di esercizio dei poteri speciali previsto dal decreto legge 187/2022 che comunque appare ancora come una risposta solo parziale e, soprattutto, di difficile attivazione concreta.

Crediti da dichiarazione integrativa ultrannuale: ecco come vanno riportati

Riforma della Riscossione: le novità in Gazzetta Ufficiale

Tributi indiretti diversi dall’IVA: via libera alla riforma fiscale

Decreto Omnibus: le misure fiscali varate dal CdM

Correttivi riforma fiscale: le novità approvate

Rottamazione quater: arriva la proroga al 15 settembre

Definizione agevolata processi verbali di constatazione: istituiti i codici tributo

Malattia durante le ferie: come funziona e le regole da seguire

Locazioni brevi, guida aggiornata su cedolare e intermediari

Golden Power: Assomine esamina quadro normativo e profili operativi

Newsletter

Articoli correlati