La bozza del DL lavoro del 5 aprile 2023, diffusa in questi giorni, prevede già dall’anno 2023, anche per i lavoratori c.d. “precoci” tre finestre d’uscita per accedere al pensionamento anticipato, anziché le attuali due. Inoltre, per consentire una contemporanea verifica della capienza delle risorse finanziarie disponibili ed un più tempestivo accesso al pensionamento anticipato per i lavoratori precoci in possesso dei requisiti richiesti, le finestre saranno uniformate a quelle già previste per l’accesso all’Ape sociale. Si ricorda che, possono accedere ai Benefici del pensionamento anticipato sostanzialmente quattro categorie di lavoratori: disoccupati; lavoratori impegnati in attività usuranti, notturni e rischiose individuati con apposito decreto; lavoratori con invalidità superiore al 74%; c.d. caregiver, ossia soggetti che assistono parenti di primo grado conviventi con disabilità grave; Dette categorie di lavoratori possono accedere all’Ape social, misura sperimentale, introdotta dalla Legge 232/2016, con decorrenza dal 1° maggio 2017 la cui scadenza, in seguito a successivi interventi normativi, da ultimo la Legge n. 197 del 2022 (Legge di Bilancio 2023), è stata prorogata fino al 31 dicembre 2023. Si tratta di un trattamento assistenziale di accompagnamento alla pensione che, erogato dallo Stato, non graverà sul reddito pensionistico finale dell’assicurato. Per i lavoratori, appartenenti ad una delle suddette categorie, iscritti all’AGO, alle forme sostitutive ed esclusive, alle gestioni speciali dei lavoratori autonomi e della gestione separata, con almeno 63 anni di età e che non siano già titolari di pensione diretta in Italia o all'estero, è prevista a domanda un'indennità a carico dello Stato erogata dall'INPS denominata Ape social. Il requisito contributivo che consente l’accesso al beneficio risulta variabile in base alla categoria cui appartiene il lavoratore. Per i lavoratori disoccupati, i caregiver ed i lavoratori disabili è richiesta un’anzianità contributiva di anni 30, per gli addetti a lavori usuranti l’anzianità contributiva necessaria è di anni 36, per gli operari Edili è richiesta un’anzianità contributiva minima di anni 32. I lavoratori che, oltre all’appartenenza ad una delle suddette categorie, possono far valere almeno 12 mesi di contribuzione antecedente il diciannovesimo anno di età, in alternativa possono accedere alla Pensione anticipata con 41 anni di contribuzione, avvalendosi della deroga prevista per lavoratori c.d. precoci, disciplinata all’art 1 co. 199 della Legge 232 del 2016 (Legge di Bilancio 2017). Sono esclusi dalla deroga per i precoci coloro che rientrano nel sistema contributivo puro in quanto, per accedere al beneficio, è necessario l’accredito di almeno un contributo nel periodo ante ’96. La concessione di entrambi i benefici è soggetta ad un processo di verifica dei requisiti e dei limiti di bilancio, saranno concesse fino ad esaurimento delle risorse accantonate annualmente, esaurite le quali, non sarà possibile concedere l’indennità anche in presenza di tutti i previsti requisiti anagrafici e contributivi. Attualmente, coloro che, nell’anno 2023, maturano i requisiti per accedere all’Ape social, possono produrre istanza di verifica della maturazione dei requisiti entro tre finestre temporali fissate al 31 marzo 2023, 15 luglio 2023 ed il 30 novembre 2023. Mentre, i lavoratori precoci, per accedere al beneficio della riduzione del requisito contributivo, dovranno presentare una domanda di riconoscimento del beneficio entro il 1° marzo di ciascun anno e solo in caso di esito positivo, anche a seguito di verifica della relativa copertura finanziaria, dovranno presentare la domanda di pensione anticipata. Con l’approvazione del Dl Lavoro, i termini di presentazione delle domande per l’accesso all’Ape social e per il pensionamento anticipato con requisito contributivo ridotto cd. precoci, saranno unificati al 31 marzo, 15 luglio e, comunque, non oltre il 30 novembre di ogni anno. Le richieste presentate successivamente a tale data, comunque entro il 30 novembre, saranno considerate tardive e prese in considerazione esclusivamente se residuano ancora risorse finanziarie disponibili.