Niente rateizzazione per sanare il DURC di congruità

No alla rateizzazione per sanare le irregolarità del Durc (documento unico di regolarità contributiva) di congruità della manodopera nei cantieri, il certificato indispensabile per accedere alle detrazioni legate all'edilizia. L'impresa ha 15 giorni di tempo dall'invito a regolarizzare ricevuto via Pec a seguito dell'alert automatico per versare il costo della manodopera mancante in un'unica soluzione. Per chi non provvede scatta la segnalazione come impresa irregolare e il blocco al rilascio dei successivi Durc. A chiarirlo sono delle FAQ (frequently asked question) a cui dà risposta la Cnce (commissione nazionale paritetica per le casse edili), diffuse il 2 maggio scorso, che fanno il punto sugli obblighi di certificazione introdotti dal c.d. dl Semplificazioni (dl 76/2020). Le nuove indicazioni si inseriscono all'interno di una serie di raccolte di FAQ già pubblicate dalla CNCE che spiegano in cosa consiste e come si ottiene il documento. Per scoraggiare il ricorso al lavoro nero, infatti, ogni cantiere che supera il valore di 70 mila euro deve dotarsi anche del Durc di congruità della manodopera, richiedendone il rilascio da parte della Cnce tramite un apposito portale denominato Edilconnect. Dal 7 dicembre scorso, a seguito di un accordo intercorso con le parti sociali, la commissione casse edili ha introdotto un sistema di alert automatico, in funzione dal 1° marzo, in grado di verificare la durata e l'importo relativo ai cantieri e inviare segnalazioni. Cosa succede ai cantieri incongrui La cassa edile viene in soccorso delle imprese che non abbiano richiesto il Durc di congruità a fine lavori o non risultino congrue. Il sistema di alert automatico invia una Pec all'impresa i cui cantieri presentino incoerenze nella manodopera, contenenti la pratica di attestazione di congruità e una proposta di piano di regolarizzazione, con l'invito a procedere entro i 15 giorni successivi. L'invito, si legge nelle FAQ, parte il primo giorno utile del secondo mese successivo alla chiusura del cantiere e arriva solo a quelli che abbiano durata superiore ai 30 giorni e valore sopra i 70 mila euro, dato che i lavori sotto questa soglia non necessitano del Durc di congruità. Come regolarizzare Come spiegato nelle FAQ, regolarizzare significa versare quanto previsto nel piano, cioè l'importo corrispondente alla manodopera risultante dalle denunce regolarmente presentate ma non coperte, o il costo del lavoro mancante al raggiungimento della manodopera necessaria attesa. Divieto di rateizzazione e conseguenze Non tutto è perduto, dunque, per chi debba sanare la propria posizione, ma l'esborso per farlo può essere più o meno rilevante e le recenti FAQ specificano la necessità di effettuare il versamento in un'unica soluzione. Dopo aver sottolineato che la regolarizzazione avviene solo dopo la richiesta di una nuova attestazione e al termine del corretto adempimento di tutti i versamenti previsti dal piano, infatti, si legge nelle FAQ che “i versamenti di cui alla fattispecie descritta, relativi al raggiungimento delle soglie di congruità, non potranno essere oggetto di piani di rateizzazione”. Mettersi in regola, poi, è fondamentale se l'impresa desidera continuare ad operare e usufruire di bonus edilizi. Infatti, se entro i 15 giorni l'impresa non versa quanto dovuto sarà segnalata alla BNI (banca dati nazionale delle imprese irregolari), “con effetti sulle successive verifiche di regolarità contributiva finalizzate al rilascio per l'impresa affidataria del DURC on-line”.

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L'impresa ha 15 giorni di tempo dall'invito a regolarizzare ricevuto via Pec a seguito dell'alert automatico per versare il costo della manodopera mancante in un'unica soluzione

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