Salario minimo, la proposta di legge slitta a settembre

L’Aula della Camera ha approvato la questione sospensiva della maggioranza volta a sospendere l’esame della proposta di legge dell’opposizione sul salario minimo per un periodo di sessanta giorni. I voti a favore sono stati 168, 128 i contrari, tre gli astenuti. Dai banchi dell’opposizione il risultato del voto è stato segnato dal coro “vergogna, vergogna!”. L’esame del disegno di legge dell’opposizione sul salario minimo slitta così a fine settembre. «Siamo davanti alla fuga della maggioranza, che fugge davanti a un problema reale», ha affermato in aula la segretaria del Pd Elly Schlein. «Siamo aperti al dialogo. Non ai rinvii sine die. La maggioranza dice che della sofferenza della gente se ne frega» ha aggiunto.

Il voto contrario dei Cinque Stelle – Il pressing affinché il provvedimento venga esaminato con urgenza non è promosso solo dal Pd, ma anche dai Cinque stelle. «Annuncio il voto contrario del M5s», ha anticipato Giuseppe Conte, leader del M5s, in Aula alla Camera. «Ve lo diciamo già adesso: non vi presentate a ottobre con proposte dirette a spaccare la platea di lavoratori sottopagati», ha concluso.

Sul salario minimo «l’unica iniziativa che la maggioranza ha messo nero su bianco finora è stata un emendamento soppressivo, che poi abbiamo costretto a rivedere», ha detto il leader M5s, Giuseppe Conte, in un’intervista a Fanpage. «Non c’è stato null’altro di concreto. Parlano di dialogo, ma il dialogo si fa nelle sedi istituzionali – ha proseguito -. Palazzo Chigi non ci ha convocato e in sede di commissione Lavoro non è accaduto niente. Adesso vedremo con il rinvio cosa accadrà. Devono sapere che questa è una prospettiva che realizza un principio costituzionale – ha aggiunto Conte -. Ovunque è stato introdotto, non ha compresso minimamente compromesso l’efficacia collettiva dei contratti, quindi il potere sindacale». Anche perché «uno studio dei consulenti del Lavoro – ha continuato – ha mostrato che buona parte di questi contratti collettivi sono al di sotto della soglia che noi vogliamo introdurre».