La delega per la riforma fiscale, dopo aver incassato il via libera dal Senato, è stata approvata anche con un passaggio “lampo” presso la Camera dei Deputati. E’ prevista l’entrata in vigore della stessa “a strati” nel senso che alcune disposizioni potrebbero di fatto trovare accoglimento già nella prossima legge di Bilancio. Tale entrata in vigore anticipata potrebbe interessare sia le semplificazioni del calendario fiscale, ma anche i relativi testi unici. In tali ipotesi non sono previsti particolari ostacoli relativi alle coperture finanziarie e la conseguente necessità di reperire le risorse. Una novità estremamente interessante approvata con emendamento riguarda la possibilità per i contribuenti soggetti all’applicazione degli ISA, di versare anche il secondo acconto delle imposte risultanti dalla dichiarazione dei redditi, avente scadenza il 30 novembre di ogni anno, a rate. In questo modo si evita che il versamento del saldo e della primo acconto, effettuato ratealmente, ed in particolare delle ultime rate, vada a coincidere con l’intero importo, attualmente dovuto in un’unica soluzione entro il 30 novembre di ogni anno. Anche l’importo dovuto con riferimento al secondo acconto potrà essere integralmente rateizzato. Per quanto riguarda l’entrata in vigore della novità, l’emendamento prevede una gradualità della stessa. Il Governo potrà adottare un apposito provvedimento entro 24 mesi dall’approvazione della legge delega della riforma fiscale. Sotto il profilo soggettivo, come detto, la novità sarà circoscritta ai soli contribuenti che applicano gli Indicatori di affidabilità fiscale. Non assumeranno alcun rilievo le cause di esclusione eventualmente applicabili. Pertanto, la possibilità di rateizzare il secondo acconto dovuto interesserà, ad esempio, anche i contribuenti che hanno applicato il regime forfetario di cui all’art. 1 della L. n. 190/2014 e i contribuenti che si avvalgono del regime di vantaggio. Invece, non potranno avvalersi della novità i contribuenti i cui ricavi o compensi professionali risultano superiori all’importo di euro 5.164.569,00 euro non soggetti agli ISA. Non potranno avvalersi della novità neppure i “privati” non esercenti alcuna attività economica, e neppure gli enti non commerciali esercenti esclusivamente attività istituzionali. La novità consente di fatto di evitare un pagamento completamente anticipato delle imposte e sarà tra l’altro più agevole graduare l’entità degli acconti alla reale situazione in cui si trova il contribuente. In pratica si riuscirà ad ottenere una più equa distribuzione delle imposte nel tempo in linea con gli incassi del contribuente. Presumibilmente, la nuova possibilità potrà essere adottata facoltativamente. Il contribuente, ove lo riterrà più conveniente potrà continuare ad effettuare il versamento dell’acconto avente scadenza il 30 novembre prossimo in un’unica soluzione. La novità dovrebbe interessare anche i contribuenti collegati ai soggetti ISA, quali i soci di società di persone, i professionisti che fanno parte di associazioni professionali, i soci di società di capitali che hanno optato per il regime di trasparenza e i collaboratori di imprese familiari. In pratica si tratta di quei soggetti che già oggi versano i due acconti di giugno e di novembre in due rate pari ciascuna di esse al 50 per cento dell’importo complessivamente dovuto. Nel caso in cui l’acconto di novembre fosse suddiviso in ulteriori sei rate di eguale importo, il contribuente potrebbe beneficiare della rateazione dell’acconto complessivo in ben dodici rate. La somma dovuta, quindi, potrà essere così “spalmata” sull’intero periodo d’imposta.