Niente Superbonus se la fattura contiene il codice fiscale errato

L’errore commesso con l’emissione di una fattura recante il codice fiscale non corretto del committente non consente di fruire del Superbonus. Pertanto, in caso di sconto in fattura, qualora il predetto credito sia già stato utilizzato in compensazione, sarà necessario procedere al versamento dello stesso con l’irrogazione di una sanzione del 30 per cento. Infatti, in tale ipotesi il credito deve qualificarsi come non spettante e non come inesistente. Non si applicherà, quindi, la sanzione dal 100 al 200 per cento. Il chiarimento è stato fornito dall’Agenzia delle Entrate con la risposta all’istanza di interpello n. 348/2023. Nel caso esaminato dall’istanza di interpello, l’impresa ha utilizzato in compensazione il credito derivante dallo sconto. Nello specifico si trattava del primo SAL. Al momento di effettuare la comunicazione relativa al secondo SAL la direzione provinciale ha contestato un errore. In particolare, le fatture emesse riportavano il codice fiscale del committente errato. A questo punto si procede ad effettuare l’annullamento della comunicazione di opzione e vengono emesse due note di variazione in diminuzione a storno integrale delle fatture errate. Successivamente si procede ad effettuare una nuova comunicazione di opzione. I dubbi riguardavano quale sanzione sarebbe stata applicata al credito da riversare. La sanzione è ben diversa nel caso del credito non spettante o del credito inesistente. L’Agenzia delle Entrate ha fornito una soluzione del tutto condivisibile. Infatti, secondo l’Amministrazione finanziaria, affinché un credito possa essere qualificato come inesistente, lo stesso deve essere collegato ad una situazione non reale o non vera. Invece, affinché un credito possa essere qualificato come non spettante la non sussistenza dei presupposti costitutivi del credito deve essere intercettabile in sede di controllo automatizzato o formale. In questo caso è essenziale che il credito sia collegato ad un intervento edilizio realmente eseguito e fatturato correttamente “con la sola eccezione dell’errata indicazione del codice fiscale del fruitore dei lavori agevolabili”. Questo errore, secondo l’Agenzia delle Entrate, non può essere considerato formale, ma sostanziale, ed ha reso necessaria la correzione dell’operazione con il riversamento del credito indebitamente utilizzato. Ciò in quanto tale credito sarebbe sorto a seguito di una comunicazione di opzione successivamente annullata. Tuttavia, la rettifica della comunicazione ha rigenerato il credito. In tale ipotesi, tra la prima e la seconda comunicazione l’intervento resta il medesimo “come si evince dall’intestazione e dalla parte descrittiva delle fatture stornate”. Conseguentemente, il predetto credito può considerarsi reale, anche se maturato solo a seguito dell’accettazione della comunicazione della nuova opzione di sconto. Pertanto, per tale ragione il credito deve considerarsi non spettante in coincidenza del momento in cui è stata effettuata la prima compensazione. La risposta all’istanza di interpello precisa espressamente che la sanzione irrogabile è quella prevista dall’art. 13, comma 4, del D.lgs. n. 471 del 1997. In tale ipotesi, prima dell’invio della seconda comunicazione corretta, il contribuente può fruire del ravvedimento operoso versando spontaneamente la sanzione ridotta. L’indicazione è rilevante in quanto ove il credito fosse stato qualificato come inesistente, il contribuente non avrebbe potuto fruire del ravvedimento operoso. Invece, la soluzione è stata positiva anche se è essenziale, per fruire della regolarizzazione dell’operazione, che la violazione non sia stata contestata. Oltre all’intero credito deve essere versata spontaneamente la sanzione ridotta e gli interessi calcolati in base al saggio legale.

Concordato preventivo biennale: in un video le istruzioni per l’uso

Decreto salva casa: nuovi requisiti di abitabilità

Concordato preventivo forfetari: aggiornato il software

Via libera al Decreto Agricoltura: le misure approvate

Decreto Salva Casa: le novità in arrivo

Influencer inquadrabile come agente di commercio

Carta Dedicata a te: destinatari, requisiti e misura

Decreto Coesione in Gazzetta Ufficiale, le novità in arrivo

Disabili: come cambia la legge 104 dal 30 giugno

Niente Superbonus se la fattura contiene il codice fiscale errato

In tale ipotesi il credito deve qualificarsi come non spettante e non come inesistente

Newsletter

Articoli correlati