CU 2024 con codice fiscale dei figli dei lavoratori: adempimento sproporzionato

Il Consiglio Nazionale dell’Ordine dei Consulenti del Lavoro ha chiesto, con una lettera, all’Agenzia delle Entrate “un intervento chiarificatore e risolutivo” di alcune criticità riscontrate in merito a quanto previsto dalla risoluzione n. 55/E del 3 ottobre 2023.

Il riferimento è in particolare all’indicazione di inserire nella Certificazione Unica 2024 il codice fiscale dei figli dei lavoratori, anche se non sono a carico fiscalmente e percepiscono l’Assegno unico e universale. Un’informazione necessaria, secondo l’Amministrazione finanziaria, per riconoscere deduzioni e oneri sostenuti per i figli a carico, per consentire l’elaborazione della dichiarazione precompilata, per la determinazione delle addizionali regionali Irpef e per l’applicazione delle misure di welfare aziendale previste per l’anno in corso.

Tutto questo, osserva il Consiglio Nazionale, si traduce in un adempimento sproporzionato a carico dei datori di lavoro sostituti d’imposta e dei Consulenti del Lavoro che li assistono, con evidenti criticità organizzative oramai al termine del periodo d’imposta 2023.

Una richiesta, quella delle Entrate, che “si pone in contrasto con lo Statuto del contribuente” e con i principi di semplificazione degli adempimenti contenuti nella Legge n. 111/2023 di delega per la riforma fiscale e che per questo motivo, sottolinea il CNO nella lettera, necessita di individuare altre modalità che non vedano coinvolti i sostituti d’imposta.