Disparità uomo-donna: definiti settori e professioni per il 2024

Sul sito del Ministero del Lavoro è stato pubblicato il decreto interministeriale n. 365 del 20 novembre 2023, con il quale vengono definiti per l’anno 2024 i settori e le professioni caratterizzati da un tasso di disparità uomo-donna che superi di almeno il 25% la disparità media uomo-donna, sulla base delle elaborazioni effettuate dall’lSTAT in relazione alla media annua del 2022. Come specificato dallo stesso decreto interministeriale, i settori e le professioni individuati rilevano, limitatamente al settore privato, ai fini della concessione degli incentivi di cui all’art. 4 comma 11 della L. 92/2012 per l’anno 2024. Si ricorda che l’art. 4 commi da 8 a 11 della L. 92/2012 prevede un incentivo strutturale che consiste in una riduzione del 50% dei contributi a carico del datore di lavoro, in relazione alle assunzioni delle seguenti categorie di lavoratori: - uomini o donne con almeno 50 anni di età e disoccupati da oltre 12 mesi (comma 8); - donne di qualsiasi età, residenti in aree svantaggiate e prive di un impiego regolarmente retribuito da almeno 6 mesi (comma 11); - donne di qualsiasi età, con una professione o di un settore economico caratterizzati da un’accentuata disparità occupazionale di genere e prive di un impiego regolarmente retribuito da almeno 6 mesi (comma 11); - donne di qualsiasi età, ovunque residenti e prive di un impiego regolarmente retribuito da almeno 24 mesi (comma 11). L’agevolazione ha una durata di 12 mesi in caso di assunzione con contratto di lavoro dipendente a tempo determinato, anche in somministrazione; la durata è elevata a 18 mesi in caso di trasformazione del rapporto di lavoro a tempo indeterminato e nell’ipotesi in cui l’assunzione è effettuata con rapporto di lavoro a tempo indeterminato. L’esonero in questione è stato elevato al 100% per le assunzioni di “donne svantaggiate” effettuate nel biennio 2021-2022 dall’art. 1 commi da 16 a 19 della L. 178/2020 e per quelle effettuate nel corso del 2023 dall’art. 1 comma 298 della L. 197/2022. L’incremento al 100% per le donne svantaggiate non è al momento previsto per l’anno 2024 dal Ddl. di bilancio, attualmente all’esame della Commissione Bilancio del Senato (A.S. n. 926). Di conseguenza, per le assunzioni effettuate a partire dal 1° gennaio 2024 l’esonero ritornerebbe al 50%, salvo proroghe inserite nel corso dei lavori parlamentari. Tornando al decreto in commento, i settori e le professioni individuati sono elencati rispettivamente nelle tabelle A e B allegate. Nel dettaglio, dalla tabella A relativa ai settori economici emerge, a titolo esemplificativo, un tasso di disparità uomo-donna pari al 45,9% nel settore dell’agricoltura (in calo rispetto a quello del 2023, pari al 48%), all’82,4% nel settore industria-costruzioni e al 57% (in calo di un punto percentuale rispetto il 2023) in quello dei servizi di trasporto e magazzinaggio. Per quanto riguarda le professioni, invece, la tabella B del decreto interministeriale individua – sempre a titolo esemplificativo – un tasso del 95,9% per i conduttori di veicoli, di macchinari mobili e di sollevamento, nonché un tasso del 95,5% (in aumento rispetto al 94,6% previsto per il 2023) per gli artigiani e operai metalmeccanici specializzati e installatori e manutentori di attrezzature elettriche ed elettroniche, mentre per gli artigiani e operai specializzati dell’industria estrattiva, dell’edilizia e della manutenzione degli edifici il tasso di disparità è pari al 95,1% (per il 2023 il tasso era del 91,7%). Diminuisce rispetto al 2023 il tasso per gli agricoltori e operai specializzati dell’agricoltura, delle foreste, della zootecnia, della pesca e della caccia, che passa dal 72,3% al 66,1%. Si rileva, infine, che l’individuazione dei settori e delle professioni da parte del decreto in commento rileva anche ai fini della definizione di “lavoratore svantaggiato” presente nel Regolamento Ue 651/2014, all’art. 2 punto 4 lettera f).

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