Frode IVA: non basta il dolo eventuale per l’associazione a delinquere

Stop al sequestro preventivo perché non basta il dolo eventuale a integrare l'associazione per delinquere finalizzata alla frode Iva. Ai fini della misura cautelare, affinché sussista il fumus del reato, il giudice deve valutare anche la sussistenza dell'elemento soggettivo. Nelle fattispecie associative la condotta che l'interessato deve rappresentarsi e volere è la partecipazione attiva a un gruppo che ha lo scopo di commettere un numero indeterminato di delitti: è la struttura stessa della fattispecie a richiedere il dolo diretto. Così la Corte di Cassazione penale, sez. terza, sentenza n. 1465 del 12 gennaio 2024. Il ricorso dell'indagato è accolto contro le conclusioni del sostituto pg che chiedeva l'inammissibilità. L'imputazione provvisoria è di associazione a delinquere finalizzata alla frode Iva nella compravendita di prodotti petroliferi: la misura a fini di confisca diretta ammonta a quasi 55 milioni di euro. Trova ingresso la censura della difesa che contesta il fumus del reato laddove il Tribunale ha ritenuto sufficiente per la configurabilità del reato associativo «la coscienza e volontà, quanto meno sotto forma di dolo eventuale, di partecipazione nella frode Iva». Per integrare la partecipazione all'associazione a delinquere è necessario il dolo diretto, oltre che quello specifico: da una parte deve sussistere la volontà di chi concorre nel contribuire a realizzare gli scopi per i quali risulta costituito e opera il sodalizio criminoso; dall'altra la condotta rilevante sul piano penale consiste «nell'inserimento fattivo e organico» in un gruppo che trova la sua ragion d'essere nel commettere quel numero indeterminato di delitti con una prospettiva temporale non definita. Il dolo diretto, d'altronde, è ritenuto necessario anche per il concorso esterno nel reato associativo: a maggior ragione deve ritenersi un presupposto del reato per la partecipazione «da intraneo» nella fattispecie. L'associazione per delinquere sarebbe costituita da sole tre persone.

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Affinché sussista il fumus del reato il giudice deve valutare anche la sussistenza dell'elemento soggettivo

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