Dal 7 febbraio escono dalla lista dei paesi terzi ad alto rischio le Isole Cayman e la Giordania e rimangono listati 27 paesi: Afghanistan, Barbados, Burkina Faso, Camerun, Repubblica democratica del Congo, Repubblica popolare democratica di Corea, Gibilterra, Haiti, Giamaica, Iran, Mali, Mozambico, Myanmar, Nigeria, Panama, Filippine, Senegal, Sud Africa, Sud Sudan, Siria, Tanzania, Trinidad e Tobago, Uganda, Emirati arabi uniti, Vanuatu, Vietnam, Yemen. É questo l'effetto dell'entrata in vigore del regolamento europeo 2024/163 (Gazzetta uffiuciale unione europea Serie L del 18 gennaio 2024) che provvede ad aggiornare la lista. L'articolo 1, c.2, lett. bb), del decreto antiriciclaggio (dlgs n. 231/2007) definisce i «paesi terzi ad alto rischio» i «Paesi non appartenenti all'Unione europea i cui ordinamenti presentano carenze strategiche nei rispettivi regimi nazionali di prevenzione del riciclaggio e del finanziamento del terrorismo, per come individuati dalla Commissione europea» e l'articolo 24, c.5, prevede che i soggetti obbligati applichino sempre misure di adeguata verifica rafforzata della clientela in caso di rapporti continuativi, prestazioni professionali ed operazioni che coinvolgono paesi terzi ad alto rischio. I destinatari degli obblighi antiriciclaggio dovranno aggiornare le proprie regolamentazioni interne AML nonché le procedure informatiche di adeguata verifica.