Aumenti economici in vista per i giudici tributari. Con effetto dal 1° gennaio 2019, in busta paga arriveranno 80 euro mensili in più, che si sommeranno ai compensi fissi attualmente previsti (311 euro per i giudici, 337 euro per i vicepresidenti di sezione, 363 euro per i presidenti di sezione). Il Cpgt, organo di autogoverno delle toghe del fisco, ha dato ieri il proprio parere favorevole allo schema di decreto Mef che modifica l'importo delle retribuzioni fisse. Il testo, messo a punto dalla Direzione giustizia tributaria del Dipartimento finanze, dovrà ora completare il proprio iter amministrativo per essere poi pubblicato in G.U. Gli incrementi dei compensi, da anni richiesti a gran voce tanto dalle associazioni dei magistrati tributari quanto dallo stesso Cpgt, rispondono anche alla esigenza di riconoscere ai giudici un'indennità per le nuove incombenze connesse al processo tributario telematico. Il Ptt, per effetto del dl n. 119/2018, sarà obbligatorio a partire dal prossimo 1° luglio. Sul tema i giudici hanno lamentato a più riprese le difficoltà legate alla gestione del rito digitale, chiedendo al governo di essere dotati di idonei strumenti informatici o quanto meno l'attribuzione di un bonus economico. Nel fornire il proprio ok alla proposta ministeriale, il plenum del Cpgt ha comunque mosso alcuni rilievi. In primo luogo sottolineando l'esiguità degli aumenti: sebbene pari al 25% della paga base di un componente di Ctp o Ctr, l'ultimo incremento risale al 2002. La delibera del Consiglio di presidenza evidenzia inoltre che l'adeguamento è inferiore a quello riconosciuto ai giudici onorari. Auspicata infine l'introduzione di una norma che preveda il rilascio, a richiesta del giudice, di copie cartacee degli atti del processo sia da parte di contribuenti e uffici sia da parte della segreteria. Quello delle «copie di cortesia» è infatti un tema che vede consuetudini e prassi diverse da commissione a commissione, come più volte stigmatizzato dai professionisti. Si ricorda che ai compensi fissi i giudici tributari sommano quelli variabili, pari a 93 euro a sentenza, da suddividere tra presidente del collegio (29,50 euro) e giudici (26 euro cadauno, più 11,50 euro per il relatore della pronuncia).