«Semplificare il Fisco si può e la fatturazione elettronica con la sua massa di dati e informazioni da poter incrociare tra loro in tempo reale sarà il volano per ridurre gli oneri da adempimento che oggi pesano su professionisti e piccole imprese». Un esempio concreto? «Con l’e-fattura a regime e “normalizzata”, potremmo arrivare in tempi davvero brevi alle Certificazioni uniche (Cu) dei professionisti precompilate e al 770 precompilato per gli autonomi». A sostenerlo è il capogruppo del Movimento cinque stelle in commissione Finanze alla Camera, Raffaele Trano, proprio nel giorno in cui torna a camminare a Montecitorio il disegno di legge sulle semplificazioni fiscali. Il punto di partenza per intervenire in tempi brevi, dunque, è la proposta di legge presentata dalla presidente della Commissione Finanze della Camera, Carla Ruocco (M5S) e dal capogruppo della Lega in commissione Alberto Gusmeroli. «Oltre alle nuove dichiarazioni precompilate per gli autonomi, spiega Trano, si punta a semplificare anche i modelli di dichiarazione con l’intento di ridurre i dati da comunicare al Fisco evitando di dover inviare informazioni di cui l’amministrazione è già in possesso». Se si guarda al presente il Movimento continua a tenere la guardia alta sulle criticità della fatturazione elettronica. Periodicamente, con il sottosegretario all’Economia, Alessio Villarosa, la Commissione Finanze si riunisce al parlamentino del Tesoro a via XX Settembre per confrontarsi con Sogei, Entrate, Dogane e Fiamme Gialle. In quel contesto si studiano possibili correttivi da poter adottare in tempo reale sui principali problemi riscontrati dalla struttura informatica. Struttura che «nel suo insieme sembra tenere», ricorda Trano, con oltre il 53% di scambi B2B, circa 7 milioni di deleghe per i servizi del sistema «Fatture e corrispettivi», di cui 2 milioni tramite gli uffici delle Entrate e 5 milioni attraverso l’area riservata del sito internet delle Entrate o Posta certificata. I Cinque stelle vorrebbero portare a casa anche un altro paragrafo delle semplificazioni: «Con l’introduzione dell’obbligo del contraddittorio endoprocedimentale, sottolinea ancora Trano, si può ridurre il contenzioso aumentando la compliance senza più strillare a un “fisco amico” con un rapporto diretto tra amministrazione, intermediari e piccole imprese». Non solo. Proprio mentre il Governo annuncia la proroga delle scadenze di fine febbraio per esterometro e spesometro, di cui però si attende ancora il testo del Dpcm, Trano dice «no» a un possibile “tax day” per ridurre le scadenze fiscali e concentrale in un solo grande appuntamento: «Il costo in termini di drenaggio di liquidità e lo stress per le imprese sarebbe enorme», precisa il capogruppo pentastellato. «Da professionista del settore, già oggi considero la scadenza di metà novembre un vero e proprio “black tax day”, un incubo per intermediari e contribuenti». C’è poi la risoluzione cui stanno lavorando i 5 Stelle con cui si vuole impegnare il Governo a trasformare da mensile a semestrale, se non annuale, l’invio delle fatture da e per l’estero. Sul tema «il confronto con le Entrate è già stato avviato» e già oggi potrebbero arrivare le prime risposte nell’incontro sui possibili correttivi al Ddl semplificazioni tra la commissione Finanze e il governo. «Semplificazioni sì ma condoni tombali no», spiega infine Trano. Nessuno spazio a qualsiasi forma di scudo a frodi o possibili evasioni o elusioni. «Ci siamo battuti a ottobre per cancellare il condono tombale proposto dalla Lega e ora non potremmo mai dire sì a uno scudo su possibili quote incrementali di Irpef o Ires dichiarata da contribuenti e imprese come ipotizzano dagli alleati di Governo». E anche sulla flat tax ci sono meccanismi da rivedere. Per Trano, occorre reintrodurre la contabilità analitica per chi ha ricavi fino a 65mila euro. I giovani che avviano un’attività, anche se agevolati con aliquota al 5% devono poter dedurre i costi, così come previsto dal 2020 per chi avrà ricavi o compensi superiori a 65mila euro e fino a 100mila euro».