In materia di successioni, l'erede ha diritto a percepire l'indennità d'esproprio anche se non ha presentato formale successione. Il principio è stato espresso dalla Corte di Cassazione con l'ordinanza n. 5967 del 28 febbraio 2019. IL FATTO La Corte ha precisato che la richiesta del parente fosse diretta a conoscere se avesse diritto o meno a percepire la somma. Quindi è stata istruita male la causa inserendo l'accettazione dell'eredità quale condizione necessaria per poter accedere all'indennità. L'oggetto del giudizio, infatti, consisteva nell'accertare se l'erede avesse il diritto di percepire la somma liquidata a titolo d'indennità d'espropriazione di un immobile che era di proprietà della madre, svincolata a favore di quest'ultima, diritto nella cui titolarità la ricorrente era succeduta, quale erede, pur non risultando presentata la denuncia di successione. LA DECISIONE DELLA CORTE DI CASSAZIONE I Supremi giudici anche per avvalorare la loro tesi hanno richiamato un orientamento in tema dei crediti lavoro. Per questi ultimi, infatti, non è necessario altro titolo, per la vocazione ereditaria, che la qualità di erede legittimo, mentre l'accettazione anche tacita dell'eredità è titolo necessario e sufficiente per la proponibilità di azioni fondate su tale qualità, e così per ottenere il pagamento dei detti crediti, restando priva di rilievo allo stesso fine, la mancata produzione della denuncia di successione che è atto prettamente fiscale.