Reddito di cittadinanza: offerta di lavoro congrua con retribuzione non inferiore a 858 euro

Il Senato ha dato il primo via libera al disegno di legge di conversione del decreto legge n. 4/2019. Le caratteristiche strutturali del reddito di cittadinanza escono invariate dalla prima fase di lavori parlamentari, che adesso proseguiranno con la discussione alla Camera. Gli emendamenti approvati dal Senato hanno apportato delle modifiche ad alcuni aspetti di dettaglio della misura prevedendo maggiori controlli per coloro che hanno cambiato residenza o si sono separati negli ultimi mesi, così come per i cittadini di Paesi extra-UE che dovranno presentare una certificazione aggiuntiva relativa alla situazione del proprio nucleo familiare. Oggetto di interessanti modifiche è stato l’articolo 4, più precisamente il comma 9 e il nuovo comma 9-bis relativi ai criteri che dovranno rispettare le offerte di lavoro presentate ai beneficiari di reddito di cittadinanza per poter essere considerate congrue. Congruità dell’offerta Il punto 5 del comma 8 dello stesso articolo 4, infatti, stabilisce che i percettori di RdC dovranno accettare almeno una di tre offerte di lavoro congrue per non decadere dal beneficio. In caso, poi, di rinnovo del Reddito, dovrà essere accettata la prima offerta congrua ricevuta. La congruità dell’offerta dipende anche dalla durata di percezione del RdC e dal numero di offerte che il beneficiario ha rifiutato. Nulla rimane invariato rispetto al testo del D.L. n. 4/2019 per quanto riguarda le lettere a), b) e c) dell’articolo 4, comma 9, pertanto: a) nei primi 12 mesi di fruizione del RdC, saranno ritenute congrue una prima offerta entro 100 chilometri di distanza dalla residenza del beneficiario o raggiungibile in 100 minuti con i mezzi di trasporto pubblici; una seconda offerta entro 250 chilometri di distanza dalla residenza del beneficiario; una terza offerta ovunque collocata nel territorio italiano; b) dopo 12 mesi di fruizione del beneficio, saranno congrue una prima e una seconda offerta entro 250 chilometri di distanza dalla residenza del beneficiario; una terza offerta ovunque collocata nel territorio italiano; c) in caso di rinnovo del beneficio sarà congrua un'offerta ovunque collocata nel territorio italiano anche se si tratta di prima offerta. Nuclei familiari con componenti disabili Ha subito delle modifiche la lettera d) dello stesso articolo 4, comma 9. Questa, nel testo del D.L. n. 4/2019 prevedeva che nel caso di nuclei familiari con componenti disabili, non sarebbe stato applicato quanto previsto dalla lettera c), mentre per le lettere a) e b), la terza offerta sarebbe stata ritenuta congrua se entro la distanza di 250 chilometri dalla residenza del beneficiario eliminando, quindi, la previsione di un’offerta su tutto il territorio italiano. Pertanto, la distanza massima entro cui un’offerta per questa tipologia di beneficiari si poteva ritenere congrua era 250 chilometri. Dopo il passaggio al Senato, un’offerta di lavoro presentata ad un beneficiario di RdC appartenente a un nucleo familiare con componenti disabili, godrà del bollino di congruità solamente se entro 100 chilometri dalla residenza del beneficiario, venendo meno, pertanto, quanto previsto non solo dalla lettera c), ma anche dalla lettera b), mentre per questa tipologia di beneficiari rimane valido quanto previsto dalla lettera a) per coloro che si trovino nel primo anno di percezione del beneficio, indipendentemente dal periodo di fruizione del RdC. Un punto di attenzione è dato dal fatto che, a differenza della previsione del punto a), in questo caso non si fa riferimento a luoghi di lavoro raggiungibili con i mezzi pubblici in 100 minuti. Nuclei familiari con figli minori È stato anche introdotto un’ulteriore punto, alla lettera d-bis), per stabilire che, nel caso di nucleo familiare con figli minori, anche con genitori legalmente separati, non verrà applicato quanto previsto dalla lettera c), mentre in riferimento alle lettere a) e b), la terza offerta sarà congrua solo se entro 250 chilometri dalla residenza del beneficiario e solamente per i primi 24 mesi di fruizione del beneficio anche in caso di rinnovo. Misura Ultima importante modifica è stata l’introduzione del comma 9-bis con il quale si stabilisce che la congruità dell’offerta sarà data anche dall’importo della retribuzione. Modificando l’articolo 25, comma 1, lettera d) del D. Lgs. n. 150/2015, si è previsto che, affinchè un’offerta sia congrua, in caso di beneficiari di RdC, la retribuzione dovrà essere superiore di almeno il 10% del beneficio massimo fruibile da un unico individuo, comprensivo dell’integrazione del reddito in caso di abitazione in locazione. In sostanza, la retribuzione offerta dovrà essere pari ad almeno 858 euro, vale a dire il 10% in più rispetto al sussidio massimo previsto per un beneficiario single, pari a 780 euro. Volendo riassumere, quindi, i nuovi criteri da rispettare perché un’offerta possa ritenersi congrua, possiamo far riferimento a questo schema. Retribuzione minima 858 euro (780 + 10% di 780) Distanza dalla residenza del beneficiario - Nucleo familiare senza disabili o figli minori Primi 12 mesi: 1° offerta entro 100 km o 100 minuti con i mezzi pubblici; 2° offerta entro 250 km; 3° offerta su tutto il territorio italiano Decorsi 12 mesi: 1° e 2° offerta entro 250 km; 3° offerta su tutto il territorio italiano Rinnovo: tutto il territorio italiano Distanza dalla residenza del beneficiario - Nucleo familiare con disabili Entro 100 km, indipendentemente dal periodo di fruizione e dal numero di offerte Distanza dalla residenza del beneficiario - Nucleo familiare con figli minori Entro 250 km, solamente nei primi 24 mesi di fruizione del RdC, anche in caso di rinnovo

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Reddito di cittadinanza: offerta di lavoro congrua con retribuzione non inferiore a 858 euro

L’offerta di lavoro per chi riceve il reddito di cittadinanza è ritenuta congrua solo con una retribuzione di almeno 858 euro, vale a dire il 10% in più rispetto al sussidio massimo previsto per un beneficiario single, pari a 780 euro

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