Cedolare secca sugli immobili commerciali di categoria catastale C/1: aggiornato il modello Rli

Sul sito dell’Agenzia delle Entrate è disponibile la versione aggiornata del modello RLI, con le relative istruzioni, per la registrazione dei contratti di locazione. La modulistica recepisce le novità introdotte dalla legge di Bilancio 2019, consentendo di esercitare l’opzione per la cedolare secca anche ai contratti aventi a oggetto immobili classificati catastalmente nella categoria C/1. La legge di Bilancio 2019 (art. 1, comma 59, legge n. 145/2018) ha modificato la normativa in materia di cedolare secca sui redditi da locazione, di cui all’art. 3, D.Lgs. n. 23/2011, estendendo tale regime - finora applicabile ai contratti aventi ad oggetto unità abitative - anche agli immobili commerciali di categoria catastale C/1 (negozi o botteghe) di superficie fino a 600 metri quadri, limitatamente ai contratti stipulati nel 2019. Cos’è la cedolare secca La cedolare secca consiste in un regime di tassazione opzionale, che si sostanzia nel pagamento di un’imposta sostitutiva dell’IRPEF e delle addizionali sui redditi fondiari derivanti dalla locazione di immobili ad uso abitativo. Per i contratti con l’opzione della cedolare, inoltre, non risultano dovute l’imposta di registro e di bollo, ordinariamente previste per registrazioni, risoluzioni e proroghe dei contratti stessi. Chi può optare per la cedolare secca Possono optare per il regime della cedolare secca le persone fisiche titolari del diritto di proprietà o del diritto reale di godimento (per esempio, usufrutto), che non locano l’immobile nell’esercizio di attività di impresa o di arti e professioni. Per quanto riguarda i locatori va invece rilevato che - a differenza di quanto sostenuto dall’Agenzia delle Entrate con riferimento alle locazioni di unità immobiliari abitative - la norma che istituisce la cedolare sulle locazioni dei negozi non impone alcun requisito per il conduttore che potrà anche essere un soggetto che agisce nell’esercizio di attività d’impresa o di lavoro autonomo. La scelta per la cedolare implica la rinuncia alla facoltà di chiedere, per tutta la durata dell’opzione, l’aggiornamento del canone di locazione, anche se è previsto nel contratto, inclusa la variazione accertata dall’Istat dell’indice dei prezzi al consumo. Il locatore ha la facoltà di revocare l’opzione in ciascuna annualità contrattuale successiva a quella in cui è stata esercitata. Le novità del 2019 Venendo alle novità introdotte dalla legge di Bilancio 2019 va evidenziato che la norma limita fortemente il perimetro di applicazione della novità. In primo luogo, per quanto concerne l’ambito oggettivo, si limita l’applicazione del regime ai contratti stipulati nell’anno 2019, aventi ad oggetto “unità immobiliari classificate nella categoria catastale C/1, di superficie fino a 600 mq, escluse le pertinenze, e le relative pertinenze locate congiuntamente”. Rilevando la data di sottoscrizione del contratto, l’applicazione della cedolare secca deve ritenersi legittima anche qualora il contratto sia stipulato nel 2019 e la relativa decorrenza fissata al 2020. L’esercizio dell’opzione, inoltre, potrà riguardare i soli immobili di categoria C/1, entro il limite dei 600 metri quadri, con esclusione delle altre tipologie di immobili strumentali (ad esempio, uffici, capannoni, opifici e laboratori). La norma non specifica quale sia la superficie da considerare ai fini della verifica del suddetto requisito (catastale o calpestabile), ritenendosi comunque opportuno, in assenza di indicazioni, fare riferimento a quella catastale. Norma antielusiva Un’altra limitazione è rappresenta dall’esclusione, sancita dalla norma con finalità antielusiva, secondo cui non possono beneficiare dell’agevolazione i contratti stipulati nel 2019 nel caso in cui, alla data del 15 ottobre 2018, risultasse in corso un contratto non scaduto tra i medesimi soggetti e per lo stesso immobile, interrotto anticipatamente rispetto alla scadenza contrattuale. Tardività annualità successiva Tra le altre modifiche introdotte nel modello di registrazione si segnala la previsione della casella “tardività annualità successiva” per comunicare tardivamente l’intenzione di passare dal regime di tassazione ordinario alla cedolare secca (o viceversa) per l’annualità successiva. In questo caso le istruzioni precisano che l’adempimento non può essere effettuato telematicamente ma occorre recarsi all’ufficio presso cui è stata effettuata la registrazione dell’atto. Quando utilizzare il nuovo modello Prima che il modello di registrazione recepisse le modifiche introdotte dalla legge di Bilancio 2019, in attesa dell’adeguamento del software di compilazione, l’Agenzia delle Entrate aveva previsto che tale opzione potesse essere esercitata esclusivamente recandosi fisicamente presso gli uffici territoriali. A partire dal 19 marzo 2019 è invece possibile richiedere la registrazione utilizzando i servizi telematici dell’Agenzia oppure incaricando un intermediario abilitato, anche se i vecchi modelli potranno essere utilizzati fino al 19 maggio 2019.

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Cedolare secca sugli immobili commerciali di categoria catastale C/1: aggiornato il modello Rli

Prevista l’opzione per il regime della cedolare secca anche per i contratti aventi ad oggetto unità immobiliari commerciali di categoria catastale C/1 (negozi o botteghe) di superficie non superiore a 600 metri quadrati

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