Morti sul lavoro, il Sud è più insicuro: Crotone la provincia più colpita
Nella provincia di Crotone il maggior rischio di morire sul lavoro. A Gorizia il più alto tasso di tumori, che a Taranto sono correlati al settore metalmeccanico. La fotografia scattata dall’Osservatorio Statistico dei Consulenti del Lavoro in occasione della Giornata mondiale sulla sicurezza sul lavoro
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Nel 2018 circa 641mila lavoratori (il 3,8% degli assicurati INAIL) hanno subito un incidente sul lavoro: l’84,6% di questi sono avvenuti durante l’attività lavorativa, mentre il 15,4% durante il tragitto casa-lavoro, facendo registrare un aumento delle denunce di infortunio dello 0,9% rispetto al 2017. Ma l’aumento più significativo è quello che riguarda gli incidenti con esito mortale (+10,1%), soprattutto quando si utilizzano mezzi di trasporto per lavorare. I decessi registrati dall’INAIL nel 2018 sono 1.133 (786 in occasione di lavoro), per cui ogni 1.000 eventi di infortunio, 1,8 hanno comportato la morte del lavoratore. Il rischio di morte coinvolge soprattutto gli uomini (2 incidenti mortali ogni 1.000 rispetto allo 0,3% delle femmine) e i lavoratori over 54 (3,5‰); con una percentuale in crescita per quanto riguarda cittadini di origine straniera (+6,7% rispetto al 2017) e giovani (+5%). Su questo fronte hanno inciso molto gli eventi verificatesi nell’agosto 2018, fra cui il crollo del Ponte Morandi a Genova.
Se si osservano i settori produttivi nel biennio 2017-2018 l’incidenza di infortuni mortali è massima in agricoltura (3,5‰), mentre il settore delle costruzioni (3,4‰), l’industria mineraria (3,3‰) e il settore del trasporti e magazzinaggio (3,3‰) fanno registrare un rischio di morte più che doppio rispetto alla media generale (1,4‰).
“Anche se l’attenzione delle imprese sul tema è cresciuta negli ultimi anni, la sicurezza sul lavoro resta una scommessa da vincere al Sud come al Nord”, ha dichiarato il Presidente della Fondazione Studi Consulenti del Lavoro, Rosario De Luca, commentando gli esiti dell’indagine. “Il taglio del 32% delle tariffe Inail, introdotto dalla legge di bilancio va nella direzione – giusta – di ridurre il cuneo fiscale sulle imprese senza andare a discapito della sicurezza. Ma a questo bisognerebbe aggiungere incentivi e misure che accrescano la prevenzione degli infortuni sul lavoro; ma anche l’ineludibile rivisitazione del Testo Unico con la semplificazione degli oneri burocratici e formali a carico delle piccole e micro aziende, fermo restando le garanzie di sicurezza unite a un adeguato quadro sanzionatorio. Bisogna poi favorire la formazione di figure professionali in grado di assistere le imprese negli adempimenti di legge. L’Ente di previdenza dei Consulenti del Lavoro, in collaborazione con la Fondazione Studi Consulenti del Lavoro, sta portando avanti da tempo corsi specialistici in sicurezza sul lavoro in modo dal creare figure professionali specializzate, che possano assistere al meglio le aziende nella gestione degli obblighi normativi”.
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