Il ritardo sugli Isa accelera la proroga dei versamenti. La risposta dell’Amministrazione finanziaria alla richiesta avanzata dai commercialisti con una lettera indirizzata al ministro dell’Economia, Giovanni Tria, e ai vertici dell’agenzia delle Entrate non si è fatta attendere. È già pronto lo schema di Dpcm (decreto del Presidente del Consiglio dei ministri) che sposta il termine per i versamenti di circa 3,5 milioni di partite Iva soggette ai nuovi Isa dal 1° al 22 luglio. In realtà, nero su bianco la scadenza dovrebbe essere il 20 luglio che però cade di sabato e quindi il termine slitterà automaticamente al lunedì successivo (appunto il 22). Questo per quanto riguarda la prima chiamata. Molto verosimilmente società, ditte e professionisti preferiranno versare al secondo round, data la leggera maggiorazione aggiuntiva dello 0,40 per cento. In tale ipotesi, si troveranno la deadline fissata al 21 agosto (i trenta giorni successivi alla nuova scadenza). Un percorso possibile grazie alla proroga in via amministrativa, quindi senza la necessità di passare da una norma primaria. Tuttavia, qualche spiraglio per spostare ancora più avanti, magari anche fino al 30 settembre come chiesto dal Consiglio nazionale dei dottori commercialisti (Cndcec), potrebbe arrivare a breve con la conversione del decreto crescita ora all’esame della Camera e da approvare definitivamente entro il 28 giugno. Ossia tre giorni prima della scadenza dei versamenti in calendario al 1° luglio, in quanto il 30 giugno cade di domenica. In realtà, i sindacati di categoria Aidc (Associazione italian dei dottori commercialisti) e Ungdcec (unione nazionale giovani dottori commercialisti ed esperti) nella loro lettera inviata al ministro Tria, invocando il pieno rispetto dello Statuto del contribuente, sono andati oltre la richiesta della proroga. Per i rispettivi presidenti dei due sindacati Andrea Ferrari e Daniele Virgillito, il ritardo prima dei provvedimenti attuativi e ora del software degli Isa legittimerebbe la loro disapplicazione per l’anno d’imposta 2018. Una richiesta che però si scontra con il gettito atteso dal nuovo strumento superiore al miliardo di euro. Tornado al Dpcm, se confermata l’attuale formulazione, la proroga al 22 luglio si applicherà a tutte le categorie di attività produttive e professionali per le quali sono state elaborati gli Isa. In questo modo, potrebbero salire sul treno del differimento anche minimi e forfettari, anche se esonerati dall’obbligo di compilare le nuove pagelle fiscali che prendono il posto degli studi di settore. Ma la proroga dei versamenti non è l’unico fronte aperto. Il presidente del Cndcec, Massimo Miani, chiede anche che il termine per aderire al nuovo servizio di consultazione delle fatture elettroniche passi dal 2 settembre al 31 ottobre prossimo che sia confermata la possibilità di utilizzo della Pec per l’invio dei moduli di conferimento delle deleghe.