Riduzione della base imponibile anche con avviso di rettifica “definitivo”

I giudici comunitari affermano che in caso di risoluzione di un contratto di leasing è consentita la riduzione della base imponibile Iva determinata mediante avviso di rettifica sull’insieme dei canoni dovuti per l’intera durata del contratto, anche nell’ipotesi in cui l’avviso di rettifica non sia più impugnabile (Corte Ue, causa C-242/18). IL FATTO La domanda di pronuncia pregiudiziale relativa alla controversia in esame verte sull’interpretazione dell’articolo 90 della direttiva 2006/112/CE sull’Iva ed è stata presentata nell’ambito di una controversia che oppone una società all’amministrazione finanziaria bulgara in relazione al diniego, opposto dalla stessa, di concedere alla controparte una regolarizzazione dell’imposta versata e relativa ai canoni non versati di un contratto di leasing finanziario. Tale società aveva concluso con l’utilizzatore un contratto di leasing con opzione di acquisto, in forza del quale il concedente si impegnava ad acquisire un terreno designato dall’utilizzatore, a costruirvi un edificio e a mettere entrambi a disposizione dell’utilizzatore. In seguito all’inadempimento degli obblighi da parte dell’utilizzatore (consistenti nel fatto che quest’ultimo aveva cessato di versare i canoni dovuti, benché il concedente avesse continuato ad emettere fatture con Iva), la società ha risolto unilateralmente il contratto di leasing. Detta società ha quindi chiesto all’amministrazione bulgara il rimborso dell’Iva calcolata in un precedente avviso di rettifica con cui quest’ultima accertava un debito d’imposta della società calcolato su una base imponibile pari alla somma complessiva dei canoni dovuti per tutta la durata del contratto. La richiesta è stata tuttavia respinta dall’amministrazione finanziaria; in seguito a tale rigetto, la società ricorreva lamentando la presunta violazione del diritto alla riduzione della base imponibile dell’Iva previsto in caso di risoluzione del contratto e garantito dall’articolo 90 della Direttiva Iva. Pertanto, la questione è approdata dinanzi alla competente autorità giurisdizionale che ha sottoposto al vaglio pregiudiziale della Corte Ue, tra le altre, la seguente questione, con cui il giudice “a quo” chiede in sostanza se l’articolo 90, paragrafo 1, della direttiva Iva debba essere interpretato nel senso che consente, in caso di risoluzione di un contratto di leasing finanziario, la riduzione della base imponibile dell’imposta sul valore aggiunto determinata forfettariamente mediante avviso di rettifica sull’insieme dei canoni dovuti per tutta la durata del contratto, benché tale avviso di rettifica non sia più impugnabile e costituisca pertanto un “atto amministrativo definitivo” che accerti un debito d’imposta. LA DECISIONE DELLA CORTE DI GIUSTIZIA UE I giudici comunitari osservano che l’articolo 90, paragrafo 1, della direttiva in esame, riguardante i casi di annullamento, di recesso, di risoluzione, di non pagamento totale o parziale o di riduzione del prezzo successiva al momento in cui l’operazione viene effettuata, obbliga gli Stati membri a provvedere alla riduzione della base imponibile dell’Iva e, quindi, dell’importo dell’imposta dovuta dal soggetto passivo laddove successivamente alla conclusione di un’operazione, una parte o la totalità del corrispettivo non venga percepita dal soggetto passivo. Tale disposizione costituisce l’espressione di un principio fondamentale della direttiva Iva, secondo cui la base imponibile è costituita dal corrispettivo realmente ricevuto. Ne deriva come corollario che l’amministrazione finanziaria non può riscuotere a titolo di Iva un importo superiore a quello percepito dal soggetto passivo. La Corte osserva altresì che, benché gli Stati membri possano prevedere, ai sensi dell’articolo 273 della citata direttiva, gli obblighi che essi ritengono necessari per assicurare l’esatta riscossione dell’Iva e per evitare l’evasione, tali misure, in linea di principio, possono derogare al rispetto delle norme relative alla base imponibile solo nei limiti strettamente necessari per raggiungere tale specifico obiettivo. Essi devono, infatti, pregiudicare il meno possibile gli obiettivi e i principi della direttiva Iva e, pertanto, non possono essere utilizzati in modo da rimettere in discussione la neutralità dell’imposta. Pertanto, le formalità che i soggetti d’imposta devono adempiere per esercitare, dinanzi all’amministrazione finanziaria, il diritto di effettuare una riduzione della base imponibile dell’Iva devono essere limitate a quelle che consentono di dimostrare che, successivamente alla conclusione dell’operazione, una parte o la totalità del corrispettivo non sarà definitivamente percepita. Ai giudici nazionali spetta verificare che ciò accada riguardo alle formalità richieste dallo Stato membro interessato. L’emissione di un avviso di rettifica non può costituire una formalità diretta a garantire l’esatta riscossione e a evitare l’evasione ai sensi dell’articolo 273 della direttiva Iva. Pertanto, l’emissione di un avviso di rettifica non può di per sé giustificare il fatto che il soggetto passivo non possa più far successivamente valere il proprio diritto alla riduzione della base imponibile dell’Iva in caso di risoluzione del contratto. Tale conclusione vale anche nell’ipotesi, che ricorre nel caso di specie, in cui l’avviso di rettifica, in applicazione delle norme nazionali, abbia acquisito un carattere “definitivo”, e quindi non sia più impugnabile. Tutto ciò premesso, la Corte Ue perviene alla conclusione che l’articolo 90, paragrafo 1, della direttiva Iva deve essere interpretato nel senso che consente, in caso di risoluzione di un contratto di leasing finanziario, la riduzione della base imponibile dell’Iva determinata forfettariamente mediante avviso di rettifica sull’insieme dei canoni dovuti per tutta la durata del contratto, sebbene tale avviso di rettifica non sia più impugnabile e costituisca quindi un “atto amministrativo definitivo” che accerta un debito d’imposta ai sensi del diritto nazionale.

Concordato preventivo biennale: in un video le istruzioni per l’uso

Decreto salva casa: nuovi requisiti di abitabilità

Concordato preventivo forfetari: aggiornato il software

Via libera al Decreto Agricoltura: le misure approvate

Decreto Salva Casa: le novità in arrivo

Influencer inquadrabile come agente di commercio

Carta Dedicata a te: destinatari, requisiti e misura

Decreto Coesione in Gazzetta Ufficiale, le novità in arrivo

Disabili: come cambia la legge 104 dal 30 giugno

Riduzione della base imponibile anche con avviso di rettifica “definitivo”

Il valore a titolo di Iva è costituito dal corrispettivo realmente ricevuto; l’Amministrazione finanziaria non può riscuotere un importo superiore a quello percepito dal soggetto passivo

Lascia un commento Annulla risposta

Newsletter

Articoli correlati

Lascia un commento Annulla risposta