Il welfare, con il suo ruolo “significativo assunto dalla contrattazione” irrompe nel panorama salariale stimolato oggi da una serie di previsioni agevolative che incidono nelle relazioni industriali ed assolve ad una non indifferente funzione sociale. Data la sempre maggiore rilevanza assegnata al welfare, sia dalle aziende che dai lavoratori, la contrattazione collettiva nazionale interviene nella oramai consapevolezza che il welfare contrattuale, per l’attenzione alle persone, rappresenta un fattore di competitività, di qualità del lavoro che si estende ai modelli organizzativi (es. smart working nell’ambito degli strumenti di work and life balance) e quindi al benessere organizzativo con la conseguente necessità, da parte dei consulenti del lavoro e dei responsabili delle risorse umane, di leggere i bisogni, analizzarli in uno al contesto aziendale e di “educare” a questo strumento per essere vincente. Nella consapevolezza che il welfare (contrattuale o aziendale) si inserisce sempre più nelle politiche retributive e nelle relazioni industriali sono stati significativi, tra tanti altri, gli interventi al Festival del Lavoro 2019. Si aggiunga l’attenzione del governo ad incrementare i benefici legati al welfare con allo studio misure da inserire nella prossima legge di Bilancio. Le PMI guardano all’applicazione delle misure previste dalla contrattazione collettiva nazionale o territoriale e ai contratti di rete nella consapevolezza che tale aspetto comunque le coinvolge. Da ciò l’esigenza e la rilevanza di momenti informativi. Di recente l’INL, con la circolare n. 7/2019, intervenendo sull’individuazione del contratto collettivo “applicato” ai fini dei benefici ex-art. 1, c. 1175, ha espressamente indicato che nella “valutazione di equivalenza … non (si) potrà tenere conto di quei trattamenti previsti in favore del lavoratore che siano sottoposti, in tutto o in parte, a regimi di esenzione contributiva e/o fiscale (come ad es. avviene per il welfare aziendale)”. Il legislatore della originaria fonte agevolativa (legge di Stabilità 2016) ha caratterizzato i piani di welfare con l’obbligatoria contrattazione, seguita dal deposito. L’agevolazione e la deduzione dei costi (Interpello n. 10/2019 dell’Agenzia delle Entrate) sono ammessi se il contratto e/o il regolamento sono resi obbligatori per l’impresa. Di seguito si schematizzano, senza pretese di completezza, alcuni contratti collettivi che regolano il welfare. Previsioni contrattuali nazionali Apripista è stato Il rinnovo del CCNL Metalmeccanici Industria, sottoscritto il 26 novembre 2016, con il successivo accordo del 27 febbraio 2017 proprio sul welfare che, nei suoi allegati, individua, in via esemplificativa, una serie di misure individuate dall’impresa e poste a disposizione dei lavoratori i quali potranno sceglierli nel tetto individuato assegnandoli, con propria opzione, anche al Fondo Cometa e al Fondo mètaSalute. Il valore dei beni e servizi è pari, dal 1° giugno 2019, a 200 euro, non riproporzionabile per i lavoratori part time, da utilizzare entro il 31 maggio dell’anno successivo, il quale si aggiunge alle diverse previsioni in sede aziendale. Nello stesso settore dei Metalmeccanici le aziende che applicano il CCNL Confapiprevedono, per il triennio 2018-2020, un’offerta di beni e servizi condivisi a titolo esemplificativo nell’accordo del 20 febbraio 2018 pari a 150 euro. Valore messo a disposizione dei lavoratori dal 15 gennaio ed usufruibili entro il 31 dicembre di ogni anno. Tra i più recenti il CCNL Centri di elaborazione dati disciplina l’”Assistenza sanitaria integrativa, previdenza complementare e welfare”. In particolare, per ciascun dipendente si prevede per il welfare un importo, utilizzabile, tra misure elencate a titolo esemplificativo ed entro il 31 dicembre di ciascun anno, di 100 euro elevato a 120 e 140 per il 2020 e il 2021, riproporzionati per i lavoratori part-time. Così anche il CCNL orafi e argentieri con quote welfare pari a 150 euro a giugno 2019 elevato a 200 euro a giugno 2020 destinati alla previdenza complementare, alla sanità, al rimborso di rette o spese scolastiche, al sostegno alla non autosufficienza e ad altri servizi di assistenza e il CCNL Telecomunicazioni il quale punta su misure di conciliazione vita-lavoro e con la somma, per il solo 2018, di 120 euro da destinare a welfare, o su scelta del lavoratore, al fondo Telemaco o al fondo MètaSalute (fondi del settore), quest’ultimo esteso anche ai familiari dei dipendenti. Nel CCNL Pubblici Esercizi viene prevista, a tiolo di welfare contrattuale, la somma una tantum di 140 euro, riproporzionata per i part-time salvo che sia sottoscritto un accordo integrativo sul premio di risultato per gli anni 2018-2021. Ad esso sono ricondotti, sul piano economico, i lavoratori dipendenti delle gaming hall, ove prevista l'attività di Bingo, secondo quanto stabilito dall’accordo del 15 maggio 2019. Su questa impostazione troviamo diversi altri CCNL compreso quelli sottoscritti da CISAL e CONFSAL che, per inciso, hanno ottenuto la codifica per il “Codice Contratto” da inserire nel flusso Uniemens. Nel CCNL Terziario, prossimo alla scadenza, il sistema di welfare è affidato, da Confcommercio-Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs, a Fondi, Casse o Enti che prevedono l’assistenza sanitaria integrativa (con FondoEst e Quas, per i quadri), la previdenza complementare (con Fonte), la formazione continua (con Forte) e la bilateralità (con Ebinter e la rete degli Enti bilaterali territoriali). Bilateralità sulla quale le parti sociali intendono puntare proseguendo il percorso di rilancio in uno al welfare contrattuale che pure gli EBT assicurano (come emerge dall’incontro delle parti sociali del 27.6.2019). Previsioni contrattuali territoriali Di interesse è il contratto Terziario Provincia di Treviso, sottoscritto il 25 luglio 2018 dalle organizzazioni provinciali di Confcommercio e delle OO.SS., prevede l’istituzione di uno sportello informativo e due linee di intervento: - la prima con la scelta di destinazione del lavoratore per un valore pari a 100 euro (inteso come costo azienda) per l’assistenza sanitaria integrativa ovvero contribuzione a fondi di previdenza complementare; - la seconda affidata alla contrattazione aziendale con la scelta tra le diverse azioni stabilite a titolo esemplificativo. Di pari interesse è, infine, il CCNL PMI Metalmeccaniche Bergamasche, sottoscritto il 18 dicembre 2017, nel quale si rilevano misure di conciliazione vita-lavoro e l’erogazione, sino al 2020, di una somma di euro 100 per prestazioni di welfare cui è possibile aggiungere, parzialmente o totalmente e su scelta del lavoratore, il premio di risultato territoriale (PDRT) pari, per il 2019-2020, a 500 euro lordi. Previsioni contrattuali aziendali In questo contesto rilevanti sono i 7.193 contratti aziendali depositati al Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, che “prevedono misure di welfare aziendale”, dati che emergono dall’ultimo report diffuso il 14 giugno 2019. Rilevanti in quanto consolidano l’opportunità per imprese e lavoratori di muoversi per contribuire all’aumento della produttività e della crescita: in tal direzione la strada maestra è data dagli accordi interconfederali che con sé portano la logica di stimolo alla costruzione di accordi (territoriali e più aziendali) fondati sui bisogni dei lavoratori e/o delle imprese.