Niente definizione agevolata per le cartelle di pagamento

Agenzia delle Entrate - Risposta n. 329 del 2 agosto 2019 Le controversie relative a cartelle di pagamento non rientrano nell’ambito di applicazione della definizione agevolata prevista dall’articolo 6 del Dl n. 119/2018, così come chiarito dalla circolare n. 6/E del 1° aprile 2019 che ha circoscritto con chiarezza gli atti impositivi definibili, escludendo dal loro perimetro “[...] i giudizi riguardanti gli atti di mera riscossione, quali ruoli, cartelle di pagamento e avvisi di liquidazione”, nonché “le controversie aventi ad oggetto i ruoli per imposte e ritenute che, sebbene indicate dai contribuenti e dai sostituti d’imposta nelle dichiarazioni presentate, risultano non versate”. Inoltre, non assume alcuna rilevanza la circostanza che le stesse cartelle notificate al cessionario d’azienda per debiti del cedente costituiscano i “primi atti” con i quali la pretesa tributaria viene avanzata nei suoi confronti. È, in sintesi, la risposta n. 329 del 2 agosto 2019 fornita dall'Agenzia delle Entrate. IL QUESITO L’interpello è stato sottoposto all’attenzione dei tecnici dell’Agenzia dal cessionario di un’azienda che, in qualità di responsabile in solido degli eventuali debiti del cedente, ha ricevuto e impugnato – con successo nel merito – quattro cartelle di pagamento recanti iscrizioni a ruolo a carico dell’azienda. La vicenda è ora all’esame della Cassazione, alla quale si sono rivolte sia le Entrate sia l’Agenzia delle entrate-Riscossione. L’istante chiede, in sostanza, di accedere alla definizione agevolata, ai sensi del richiamato articolo 6; ritiene, infatti, che le cartelle in argomento siano atti impositivi definibili, in quanto si tratta dei primi atti (perché non preceduti da avvisi) con i quali una pretesa tributaria viene avanzata nei confronti del cessionario e i primi atti dallo stesso impugnabili. LA RISPOSTA DELL'AGENZIA DELLE ENTRATE Per l’Agenzia non è così e, a tal proposito, richiama i riferimenti utili alla formulazione della risposta sia della norma introduttrice (articolo 6, Dl n. 119/2018) sia della prassi chiarificatrice (circolare n. 6/2019), non trovando alcun riscontro a quanto prospettato dall’istante. In particolare, l’Amministrazione precisa “che non assume comunque rilevanza la circostanza che le cartelle di pagamento notificate al cessionario d'azienda per debiti del cedente, ai sensi dell'articolo 14 del decreto legislativo 18 dicembre 1997, n. 472, costituiscano i “primi atti” con i quali la pretesa tributaria viene avanzata nei suoi confronti”.

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Niente definizione agevolata per le cartelle di pagamento

L’Agenzia delle Entrate conferma quanto precisato con propria prassi e chiarisce che per atti impositivi “trattabili” si intendono quelli che recano una pretesa tributaria quantificata

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