Liquidazione Iva di gruppo: step per il calcolo dell’acconto

Agenzia delle Entrate - Risposta n. 350 del 28 agosto 2019 Una società controllante, che partecipa all’iter di liquidazione dell’Iva di gruppo, chiede delucidazioni sulle modalità di calcolo di quanto dovuto. Il dubbio nasce dal fatto che la società in questione è tenuta a determinare l’acconto Iva in base al metodo “storico speciale”, perché rientra tra i contribuenti che nel precedente anno solare hanno versato l’imposta per un ammontare superiore a due milioni di euro. Ecco la risposta n. 350 del 28 agosto 2019 dell’Agenzia delle Entrate. IL QUESITO A interpellare l'Agenzia è una società controllante che partecipa alla procedura di liquidazione dell’Iva di gruppo, la cui disciplina è dettata dall’articolo 73, comma 3, del Dpr n. 633/1972, con una società controllata, con queste differenze: - l’istante esegue le liquidazioni periodiche con cadenza trimestrale, secondo l’articolo 74, comma 4, del Dpr n. 633/1972, e trasferisce eccedenze debitorie; - la controllata esegue le liquidazioni periodiche con cadenza mensile e trasferisce eccedenze creditorie. L’istante vuole conoscere la corretta modalità di calcolo dell’acconto dovuto dalla procedura di liquidazione dell’Iva di gruppo. A differenza della controllata, l’istante deve determinare l’acconto Iva sulla base del metodo “storico speciale”, di cui all’articolo 1, comma 471, della legge n. 311/2004, in quanto ricompresa tra i contribuenti, individuati dai decreti del Ministro delle finanze n. 370/2000 e n. 366/2000, “che nell’anno solare precedente hanno versato imposta sul valore aggiunto per un ammontare superiore a due milioni di euro”. Inoltre, l’istante rappresenta di aver finora calcolato l’acconto dovuto dalla procedura di liquidazione Iva nella misura del 97% dell'importo corrispondente alla media dei debiti trasferiti alla procedura per i primi tre trimestri dell’anno 2019, cui l’acconto si riferisce, e senza considerare né le posizioni creditorie della controllata né l’eccedenza di credito che emerge dalla dichiarazione Iva annuale per l’anno precedente rispetto a quello dell’acconto. LA RISPOSTA DELL'AGENZIA DELLE ENTRATE Nel formulare il suo parere, l’Agenzia ricorda che, in riferimento alla procedura di liquidazione dell’Iva di gruppo, la determinazione e il successivo versamento dell’acconto annuale deve essere effettuato dalla società controllante sulla base degli importi comunicati dalle singole società che partecipano alla procedura stessa. Tali somme possono essere calcolate con uno dei metodi, “storico”, “previsionale” o “effettivo”, previsti dall’articolo 6 della legge n. 405/1990, e devono essere determinati secondo il metodo “storico speciale”, come disciplinato dall’articolo 1, comma 471, della legge n. 311/2004, da quelle società che nell’anno solare precedente hanno versato l'Iva per un importo maggiore a 2mln di euro. In questo caso, che corrisponde all'istante, la circolare n. 54/2005 precisa che “deve tenersi conto, [...], dell’imposta a debito non versata dalle società controllate, ma da queste trasferita alla società controllante” ai fini dell’individuazione dell’imposta versata nell’anno solare precedente e del calcolo dell’acconto. Dopo i trasferimenti delle risultanze da parte di ogni società, la controllante procede a: - calcolare l’acconto nella misura dell’88% della somma algebrica dei dati trasferiti dalle società che applicano il metodo “storico” o “previsionale” e a sommare tale importo con quello dell’acconto trasferito dalle società obbligate alla determinazione dello stesso con il metodo “storico speciale” - versare il risultato della somma. Insomma, riferisce l'Agenzia, la controllante deve determinare l’acconto del gruppo per il 2019 in questo modo: - calcolando l’acconto da sé dovuto nella misura del 97% della media dei versamenti trimestrali eseguiti o che avrebbero dovuto essere eseguiti per i precedenti trimestri dell’anno in corso (metodo “storico speciale”) - calcolando l’acconto dovuto dalla società controllata nella misura dell’88% del versamento effettuato o che avrebbe dovuto effettuare per il mese di dicembre dell’anno precedente (metodo “storico”) o, se inferiore, di quello da effettuare per lo stesso mese dell’anno in corso (metodo “previsionale”), anche nel caso in cui la controllata evidenzi come dato “storico” o “previsionale” un importo a credito - sommando algebricamente i suddetti importi e versando il risultato ottenuto. Certo è che, se l’istante per la determinazione dell’acconto scelga il metodo “effettivo”, come previsto dalla circolare n. 54/2005 in alternativa allo “storico speciale”, la stessa metodologia di calcolo deve essere adottata anche dalla controllata.

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La determinazione e il versamento dell’importo annuale deve essere effettuato dalla controllante in base alle somme comunicate dalle singole società partecipanti alla procedura

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