Abolizione vitalizi, la Cassazione boccia il ricorso

"Una bellissima notizia", scrive su Facebook il vicepremier Luigi Di Maio. "La Cassazione ha bocciato il ricorso contro l'abolizione dei vitalizi"

Una delle battaglie storiche dei 5 stelle – il taglio dei vitalizi – secondo il capo politico M5S è vinta. Luigi Di Maio posta su Facebook un post esultante, che rende nota la decisione della Cassazione a Sezioni Unite in materia (ordinanza n. 18265 dell’8 luglio 2019). I supremi giudici hanno dichiarato inammissibile il ricorso per regolamento preventivo di giurisdizione presentato dal professor Paolo Armaroli.

Il ministro Riccardo Fraccaro, che prima della nomina ha lavorato alla norma, la mette così: “L’abolizione dei vitalizi dei parlamentari, fortemente voluto dal Movimento 5 Stelle, è una conquista dei cittadini italiani. Chi ancora vuole difendere gli insopportabili privilegi deve fare i conti con il cambiamento ormai inarrestabile”. “L’ordinanza emessa dalla Cassazione – prosegue Fraccaro – ribadisce l’autonomia delle Camere e stabilisce che il Parlamento è l’organo legittimato a determinare il taglio dei vitalizi secondo il principio dell’autodichia. Ci dicevano che sarebbe stato impossibile ma ancora una volta i fatti ci danno ragione”.

Armaroli: andiamo avanti
Da parte sua Armaroli, che aveva presentato il ricorso, commenta: la decisione della Cassazione sui vitalizi “non è negativa. Il bicchiere è mezzo pieno. Andremo avanti”. Armaroli – dopo avere impugnato davanti al Consiglio di Giurisdizione della Camera la delibera del luglio scorso dell’ufficio di presidenza di Montecitorio, per effetto della quale il suo vitalizio da ex parlamentare era stato decurtato del 44,41% – chiedeva che fosse dichiarata la sussistenza della giurisdizione del giudice ordinario o, in subordine, di quello amministrativo. Con la decisione di oggi la Cassazione “riconosce al giudice camerale la pienezza del giudizio e la possibilità di arrivare fino alla Corte Costituzionale, il massimo della garanzia – spiega Armaroli – per questo non è negativo il giudizio di oggi. Il bicchiere è mezzo pieno”, quindi “andremo avanti”.

E anche Antonello Falomi, presidente dell’Associazione degli ex Parlamentari, spiega: “La Cassazione si è limitata a stabilire chi è il giudice che ha la competenza a giudicare. Sul merito, invece, ha ribadito quello che abbiamo sempre sostenuto e cioè che il vitalizio, come l’indennità parlamentare, non è un privilegio ma una garanzia. La garanzia posta dalla Costituzione a tutela dell’accesso dei cittadini alle cariche elettive in condizioni di eguaglianza e del libero esercizio della funzione del parlamentare senza vincolo di mandato”.

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