Antiriciclaggio: come individuare il titolare effettivo delle società di capitali

Il D.Lgs. n. 231/2007 (disciplina sull’antiriciclaggio) prevede l’obbligo di identificare il cliente e il titolare effettivo, in occasione dell’instaurazione di un rapporto continuativo, del conferimento di un incarico professionale, dell’esecuzione di un’operazione occasionale che comporti la movimentazione di mezzi di pagamento per un importo pari o superiore a 15.000 euro. Chi è soggetto all’obbligo di identificazione Le figure professionali soggette all’obbligo della identificazione sono: i) gli intermediari bancarie finanziari (quali ad es. banche, Poste italiane S.p.a., Imel, Sim ecc.); ii) altri operatori finanziari (quali ad es. mediatori creditizi, agenti in attività finanziaria ecc.); iii) professionisti (quali ad esempio dottori commercialisti ed esperti contabili iscritti all’Albo professionale, notai, avvocati, ecc.); iv) altri operatori non finanziari(quali ad esempio prestatori di servizi relativi all’utilizzo di valuta virtuale, ecc.); v) prestatori di servizi di gioco. Quali sono le figure che vanno individuate sulla base dell’obbligo di identificazione Tali obblighi comportano l’identificazione di due figure chiave: i) il cliente, cioè il soggetto che instaura i rapporti continuativi, compie le operazioni ovvero richiede o ottiene una prestazione professionale; e ii) il titolare effettivo che è la persona fisica o le persone fisiche, diverse dal cliente, nell'interesse della quale o delle quali, in ultima istanza, tali attività sono realizzate. Come identificare la figura chiave quando il cliente è persona giuridica Quando il cliente è una persona giuridica, secondo i dettami del decreto il titolare effettivo si identifica con la persona fisica o le persone fisiche cui, in ultima istanza, è attribuibile la proprietà diretta o indiretta dell’ente ovvero il relativo controllo. In particolare, per le società di capitali il decreto prevede dei criteri ordinati in ordine gerarchico su tre livelli: 1) la prima verifica è la presenza di proprietà rilevante (diretta o indiretta) da parte di una o più persone fisiche; 2) qualora non individuabile la proprietà rilevante, bisogna verificare se vi siano una persona fisica o più persone fisiche controllanti; 3) qualora non individuabili il titolare effettivo si identifica nella persona fisica o nelle persone fisiche ai quali spettano poteri di rappresentanza legale, amministrazione o direzione della società. Quest’ultimo è un criterio di natura residuale. Assonime nel caso di studio n. 1 “Disciplina antiriciclaggio: questioni applicative nell’individuazione del titolare effettivo delle società di capitali” analizza le varie fattispecie che si possono manifestare nella prassi. Come fare la verifica del titolare effettivo attraverso la proprietà diretta o indiretta La prima verifica da effettuare è quella della proprietà che può essere diretta (partecipazione diretta al capitale sociale superiore al 25%) o indiretta (partecipazione, superiore al 25% attraverso società controllate, società fiduciarie o per interposta persona). Assonime approfondisce i temi relativi alla soglia rilevante, cumulo delle quote di proprietà, l’usufrutto e le categorie azionarie. Inoltre, analizza il tema della proprietà indiretta in quanto ritiene sia una delle questioni più significative. In quanto, la versione originaria della disciplina, prima delle modifiche recate con il D.Lgs. n. 90/2017 e il D.Lgs. n. 125/2019, lasciava un ampio margine di incertezza riguardo alle modalità di partecipazione della soglia del 25% più uno del capitale sociale. Dal tenore letterale della norma non era infatti del tutto chiaro se la soglia del 25% più uno dovesse essere considerata esclusivamente in relazione: i) al capitale del cliente, risalendo nella catena partecipativa in base al criterio del controllo; ii) al capitale del cliente attraverso l’applicazione del “criterio del moltiplicatore”; o iii) al capitale sociale del cliente e di qualsiasi entità lungo la catena partecipativa. Secondo la nuova formulazione dell’art. 20 c. 2, D.Lgs. n. 231/2007 sembra che la soglia superiore al 25% debba essere considerata in relazione al capitale del cliente e pertanto la risalita nella catena partecipativa potrebbe essere interpretata sulla base di un rapporto di controllo di cui all’art. 2359 c.c. Tuttavia, si registra ancora un orientamento incline a considerare la soglia partecipativa del 25% in relazione al capitale sociale del cliente e di qualsiasi entità lungo la catena partecipativa. Inoltre, questa linea interpretativa volta ad identificare il titolare effettivo mediante una verifica del 25% per “ogni livello di proprietà” è il criterio scelto anche a livello europeo. Secondo la Associazione sembra quindi prudente attestarsi su un’interpretazione per cui la soglia del 25% rileva a ogni livello della catena partecipativa. Come fare la verifica del titolare effettivo attraverso il controllo Se non è possibile individuare in modo univoco un proprietario (diretto o indiretto), si verifica il controllo. La titolarità viene attraverso: a) la maggioranza dei voti esercitabili in assemblea ordinaria; b) la disponibilità di voti sufficienti per esercitare un’influenza dominante in assemblea ordinaria; c) l’esistenza di particolari vincoli contrattuali che consentano di esercitare un’influenza dominante. Nel caso in esame la Associazione approfondisce i temi del Controllo con altri mezzi e del controllo congiunto. In quale caso gli organi amministrativi e direttivi diventano il titolare effettivo Infine qualora le precedenti verifiche non consentano di individuare univocamente il titolare effettivo, allora è necessario considerare titolare effettivo la persona fisica o le persone fisiche alle quali spettano poteri di rappresentanza legale, amministrazione o direzione della società, in conformità agli assetti organizzativi o statutari. Assonime nel documento cerca di risolvere la questione se siano da considerare o meno titolari effettivi in forma cumulativa tutte le persone fisiche alle quali spettino i predetti e come si debba identificare il titolare dei poteri di rappresentanza legale, amministrazione o direzione quando la società cliente fa parte di un gruppo societario.

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