L’Atto di indirizzo del MEF sulle politiche fiscali per gli anni 2023-2025, che assegna un ruolo centrale alla riforma del Fisco attualmente all’esame del Parlamento, risulta di interesse anche laddove individua la strategia dell’Amministrazione fiscale per il prossimo triennio. Gli obiettivi individuati, da raggiungersi riformando alcune specifiche aree di intervento, sono la trasformazione digitale e la centralità del contribuente. Trasformazione digitale Sul primo versante, accanto al potenziamento dei servizi resi (sin dai primi mesi di pandemia) anche attraverso canali digitali si colloca la completa interoperabilità delle banche dati. L’Amministrazione finanziaria dovrà organizzarsi in modo da mettere progressivamente a disposizione dei contribuenti tutte le informazioni contenute nelle proprie banche dati utili ai fini dell’assolvimento degli obblighi fiscali, essendo in grado, poi, dal suo punto di vista, di utilizzare tecniche avanzate per gestire l’enorme mole di informazioni in proprio possesso. Centralità del contribuente Per quanto concerne il nuovo ruolo da riconoscersi ai contribuenti, l’obiettivo è quello di una chiara definizione degli obblighi fiscali dei contribuenti, anche in un’ottica di maggior trasparenza dei rapporti con il Fisco (approccio “customer oriented”). Interventi su aree strategiche: quali? Per attuare le linee di indirizzo e la strategia sopra determinate, l'Amministrazione finanziaria assicurerà la realizzazione degli obiettivi previsti in talune ben individuate aree strategiche di intervento. Da questo punto di vista, sul piano della governance del sistema fiscale e della fiducia dei contribuenti nell’Amministrazione finanziaria, l’Atto di indirizzo individua, fra gli altri, quali obiettivi prioritari, quello di assicurare la conoscenza delle basi imponibili potenziali e proseguire le attività di analisi e studio della tax non compliance e della sua disaggregazione per singole imposte anche intensificando il coordinamento e la complementarietà tra le diverse componenti dell’Amministrazione finanziaria e potenziando le sinergie operative tra quest’ultima e altri soggetti. Con riferimento, poi, alla qualità dei servizi resi ai contribuenti-utenti e al sostegno alla crescita del Paese, rilevano, a tal fine, secondo il Ministero dell’Economia e delle finanze, le azioni dirette a supportare la compliance volontaria dei contribuenti, ai quali devono essere assicurati le informazioni e il supporto necessari per conformarsi spontaneamente agli obblighi fiscali, a costi ragionevoli. Si tratta, in altri termini, di attività volte a semplificare e facilitare gli adempimenti tributari e a migliorare la qualità dei servizi resi ai contribuenti/utenti, in modo da ridurre il tempo e i costi per raccogliere le informazioni necessarie a calcolare le imposte dovute, completare le dichiarazioni fiscali ed effettuare i pagamenti, anche nella prospettiva di favorire la competitività delle imprese italiane e l'attrattività degli investimenti in Italia per le imprese estere che intendono operare nel territorio nazionale. Da questo punto di vista, l’Atto di indirizzo auspica, condivisibilmente, specie in periodo come quello attuale di crisi di liquidità da parte di molti operatori economici, anche una maggiore tempestività nella lavorazione dei rimborsi fiscali spettanti ai contribuenti, accelerando i relativi pagamenti, oltre a un miglioramento dei tempi di risposta alle istanze provenienti dai contribuenti, dalle associazioni di categoria e ordini professionali. Infine, con riferimento all’area di intervento della compliance volontaria dei contribuenti e prevenzione degli inadempimenti tributari, il Ministero fa riferimento alle azioni dirette a favorire il dialogo collaborativo con i contribuenti sia nel momento dichiarativo sia nel pagamento dei tributi, quali, tra le altre, garantire un approccio coerente e unitario dell’Amministrazione finanziaria verso quei soggetti che decidono di aderire agli strumenti di cooperazione con il fisco, l’aggiornamento degli indici sintetici di affidabilità fiscale (ISA), finalizzati a favorire una maggiore compliance dichiarativa delle piccole e medie imprese e dei lavoratori autonomi e l’assistenza ai contribuenti e agli intermediari nel momento dichiarativo e nel pagamento dei tributi. Accolte le istanze di contribuenti e operatori In definitiva, l’Atto di indirizzo del MEF 2023-2025 sembra ben cogliere nel segno quelle che, ormai da tempo, sono le principali istanze avanzate dai contribuenti e dagli operatori del settore tributario. La modernizzazione e la digitalizzazione dell’Amministrazione finanziaria, infatti, non sono funzionali soltanto alla semplificazione del rapporto Fisco-contribuente (i quali potranno interagire a distanza o comunicare esclusivamente via PEC) ma hanno anche un riflesso sostanziale che lo stesso Atto di indirizzo sembra intercettare; la velocizzazione nella lavorazione dei rimborsi fiscali o modelli dichiarativi più snelli e intellegibili rappresentano, senza tema di smentita, aspetti che possono aiutare un più proficuo svolgimento delle attività economiche dei contribuenti: la prima garantendo in tempi rapidi la liquidità spettante, i secondi evitando errori dai quali può scaturire un aggravio in termini di sanzioni e interessi.