Con il decreto direttoriale 7 febbraio 2024, il Ministero delle Imprese e del Made in Italy (MIMIT) ha disposto una nuova apertura dello sportello “bonus colonnine domestiche”, con riferimento alle installazioni effettuate nel 2023. Al suddetto decreto sono allegati il modulo di domanda ed il modulo della relazione finale. Nello specifico, il citato decreto, definisce: i termini di apertura e chiusura dello sportello online per la presentazione delle domande di contributo di cui alla lett. f-bis) del comma 1, dell’articolo 2, del decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 6 aprile 2022, come introdotta dall’articolo 1, comma 1, lett. a), del DPCM 4 agosto 2022, per l'acquisto e l'installazione d’infrastrutture di potenza standard per la ricarica dei veicoli alimentati ad energia elettrica effettuati da utenti domestici dal 1 gennaio 2023 al 31 dicembre 2023; gli schemi di presentazione delle domande di concessione ed erogazione del contributo. L’agevolazione – Si ricorda anzitutto che, il bonus colonnine domestiche, è un contributo pari all’80% del prezzo d’acquisto e posa delle infrastrutture per la ricarica dei veicoli alimentati ad energia elettrica (come ad esempio colonnine o wall box). Il limite massimo del contributo è di 1.500 euro per gli utenti privati e fino a 8.000 euro in caso d’installazione sulle parti comuni degli edifici condominiali. Possono beneficiare del contributo le persone fisiche residenti in Italia e i condomìni. Le risorse a disposizione per il 2023 sono pari a 40 milioni di euro. Presentazione delle domande – Con il summenzionato decreto direttoriale, in sostanza, i soggetti beneficiari che hanno acquistato ed installato l’infrastruttura di ricarica nel periodo dal 1° gennaio al 31 dicembre 2023 e che non hanno potuto presentare la domanda completa della documentazione richiesta entro il termine di chiusura del precedente sportello (23 novembre 2023), hanno una nuova opportunità per accedere all’agevolazione in questione. Le domande di concessione ed erogazione del contributo, redatte in lingua italiana, possono essere presentate dai soggetti richiedenti a partire dalle ore 12.00 del 15 febbraio e fino alle ore 12.00 del 14 marzo 2024. Esse, devono essere compilate esclusivamente in forma elettronica, utilizzando la piattaforma informatica disponibile online sul sito di Invitalia, in qualità di soggetto gestore. Ai fini della presentazione della domanda di concessione ed erogazione del contributo, i soggetti richiedenti devono possedere un indirizzo di posta elettronica certificata (PEC). A pena d’inammissibilità, i soggetti richiedenti devono inserire tutte le informazioni richieste dalla piattaforma informatica, nonché allegare il modulo di domanda e la documentazione richiesta debitamente ed integralmente compilati in ogni parte. L’iter di presentazione della domanda di contributo, è articolato nelle seguenti fasi: accesso tramite sistema pubblico d’identità digitale (SPID), carta d’identità elettronica (CIE) o carta nazionale dei servizi (CNS) all’apposita procedura on line; inserimento delle informazioni richieste per la compilazione della domanda; generazione del modulo di domanda sotto forma di “PDF” immodificabile contenente le informazioni ed i dati forniti dal soggetto richiedente; caricamento del modulo di domanda e degli allegati richiesti e conseguente rilascio del “codice di predisposizione domanda” necessario per l’invio della stessa; rilascio dell’attestazione di avvenuta presentazione della domanda, in formato “PDF” immodificabile, da parte della piattaforma informatica, con indicazione della data e dell’orario d’invio telematico della stessa domanda. Le domande di concessione ed erogazione s’intendono correttamente trasmesse esclusivamente a seguito del rilascio da parte della piattaforma informatica della relativa attestazione. Il termine finale per la presentazione delle richieste d’accesso al contributo pubblico, potrà essere anticipato nel caso di esaurimento delle risorse finanziarie disponibili. Controlli – Il decreto direttoriale stabilisce, altresì, che in ogni fase del procedimento, il Ministero ed Invitalia potranno svolgere tutti i controlli necessari a verificare la veridicità delle dichiarazioni e della documentazione presentate dai soggetti coinvolti nel procedimento amministrativo. A tal fine, potranno essere effettuati accertamenti d’ufficio, verifiche ed ispezioni in loco, delle qualità e dei fatti riguardanti le predette dichiarazioni e documentazioni.