Certificazioni ADI: implementato il servizio di validazione

Ai fini del riconoscimento del beneficio dell’Assegno di inclusione (ADI), l’INPS verifica le condizioni di svantaggio e di inserimento nei programmi di cura e assistenza dichiarati nelle domande di ADI, presso le Amministrazioni pubbliche che hanno rilasciato le relative certificazioni.

Con riferimento alle certificazioni di svantaggio diverse da quelle rilasciate presso i servizi sociali dei Comuni, l’Istituto ha comunicato l’attivazione di un apposito servizio web, presente nel portale istituzionale www.inps.it e denominato “Validazione delle certificazioni ADI”, attraverso il quale l’Amministrazione pubblica competente può validare la dichiarazione indicata nella domanda di ADI, relativa alle certificazioni attestanti le condizioni di svantaggio per il richiedente e/o per i soggetti appartenenti al proprio nucleo familiare e l’inserimento nei programmi di cura e assistenza con data antecedente a quella di presentazione della medesima domanda.

Nella fase di prima applicazione, attraverso il servizio messo a disposizione alle strutture sanitarie, i codici fiscali da verificare sono stati resi disponibili alle strutture indicate dallo stesso richiedente nella domanda di ADI e consultabili dagli operatori sanitari profilati per l’accesso al servizio.

Tanto premesso, con il messaggio n. 2380 del 26 giugno 2024 l’INPS comunica che è stato integrato l’elenco delle strutture sanitarie sulle quali si possono profilare gli operatori sanitari per le Regioni Marche e Sardegna.

A partire dalla data del 27 giugno 2024, pertanto, per le nuove domande nella quali venga segnalata una condizione di svantaggio è possibile selezionare le nuove strutture sanitarie a cui verranno conseguentemente assegnati i codici fiscali da verificare. Gli operatori sanitari delle Regioni Marche e Sardegna devono, quindi, procedere alla richiesta di abilitazione sulle nuove strutture sanitarie anche se già abilitati alle precedenti articolazioni territoriali che per tali Regioni prevedevano un codice unico.

In ogni caso, l’accesso agli operatori già abilitati per la verifica dei codici fiscali attribuiti alle strutture sanitarie precedentemente indicate sarà garantito fino al completamento delle verifiche medesime.

Attività di rilevazione delle articolazioni delle strutture sanitarie

L’INPS ha effettuato, inoltre, la rilevazione di un secondo livello delle articolazioni delle strutture sanitarie, per le quali si rende necessario verificare o integrare il file allegato al messaggio in commento.

Al fine di agevolare la verifica da parte delle strutture sanitarie della condizione di svantaggio e di inserimento nei programmi di cura e assistenza, l’Istituto procederà a implementare l’elenco già disponibile con l’indicazione delle strutture sanitarie di secondo livello, associate a quelle di primo livello.

A titolo esemplificativo, all’ATS della Brianza, in Lombardia, saranno associate le ASST di Lecco, Monza e Vimercate secondo lo schema di seguito riportato:

– ATS BRIANZA – ASST di Lecco;
– ATS BRIANZA – ASST di Monza;
– ATS BRIANZA – ASST di Vimercate.

L’indirizzamento dei codici fiscali continuerà a essere effettuato sulle strutture sanitarie di primo livello dove potranno essere abilitati anche gli operatori delle strutture sanitarie di secondo livello delle ASST di Lecco, Monza e Vimercate che potranno filtrare i codici fiscali di loro competenza per le verifiche conseguenti.

Si ricorda che è già possibile, per gli operatori delle strutture sanitarie di secondo livello abilitarsi, ai soli fini della verifica della condizione di svantaggio e di inserimento nei programmi di cura e assistenza, come operatori delle strutture sanitarie di primo livello e procedere alle necessarie validazioni. La nuova articolazione servirà a rendere più semplice l’individuazione e la gestione dei codici fiscali di pertinenza.

L’Istituto raccomanda, a tale fine, di procedere all’abilitazione degli operatori delle strutture sanitarie di secondo livello per le attività richieste. Nel caso in cui non vi siano operatori abilitati per le specifiche strutture, gli operatori delle strutture sanitarie di primo livello avranno cura di effettuare direttamente le verifiche e registrarne l’esito, eventualmente in raccordo, con le strutture sanitarie che hanno rilasciato la relativa certificazione/attestazione.

Tanto rappresentato, le Direzioni regionali e di coordinamento metropolitano dell’Istituto avranno cura di attivarsi presso le strutture sanitarie regionali affinché queste ultime procedano alla validazione/modifica delle articolazioni delle strutture stesse, come riportate nel file allegato, entro il termine del 15 luglio 2024, trascorso il quale si procederà all’implementazione del servizio di verifica delle certificazioni ADI per le strutture sanitarie nelle modalità indicate con il messaggio odierno.

Le richieste di validazione/modifica delle articolazioni delle strutture sanitarie, di cui al file allegato, devono essere inviate, per il tramite delle Direzioni regionali e di coordinamento metropolitano dell’Istituto, al seguente indirizzo PEC: dc.inclusionesocialeeinvaliditacivile@postacert.inps.gov.it

La tabella di ricognizione delle strutture sanitarie verrà, inoltre, pubblicata sul portale del servizio ADI a supporto degli utenti per la compilazione delle domande nelle quali sia dichiarata la presenza di uno o più componenti in condizione di svantaggio.