Colf e badanti, nuove misure per il contrasto all’evasione fiscale e contributiva

Il comma 60 dell’art. 1 della legge di Bilancio 2024 (L. n. 213/2023), dispone che l’Agenzia delle entrate metta a disposizione del contribuente i dati e le informazioni acquisite mediante il sistema di interscambio tra l’Agenzia delle Entrate e l’INPS. Attraverso detto sistema di interscambio si mira anche alla predisposizione della dichiarazione precompilata e alla segnalazione al medesimo contribuente di eventuali anomalie. Ciò dovrebbe agevolare un adempimento spontaneo da parte del contribuente in caso di anomalie e/o evasioni. Ai sensi dell’art. 1 comma 62 della L. n. 213/2023, inoltre l’Agenzia delle Entrate e l’Istituto nazionale della previdenza sociale svolgeranno controlli sui dati retributivi e contributivi, anche comunicati in fase di assunzione. Si presume infatti, che l’incrocio delle banche dati consentirà di individuare i casi in cui, pur in presenza di contributi INPS versati dai datori di lavoro domestico, non risulta inviata la dichiarazione dei redditi da parte del lavoratore. L’obiettivo è contrastare il fenomeno dell’omesso versamento delle imposte, che in Italia registra numeri elevati per quel che riguarda questo specifico settore. In buona sostanza per favorire l’adempimento spontaneo, l’Agenzia delle Entrate metterà a disposizione dei contribuenti le informazioni acquisite, che verranno altresì utilizzate anche per la predisposizione della dichiarazione dei redditi precompilata. In particolare, l’intento è quello di individuare i collaboratori domestici per i quali, pur essendo stati versati contributi INPS, non risulta presentata una dichiarazione dei redditi. La legge di Bilancio 2024 si pone dunque l’obiettivo di dar luogo ad una nuova stagione di controlli contro l’evasione fiscale nei confronti di colf e badanti che, pur essendone obbligati, non hanno presentato la dichiarazione dei redditi. Sicchè, verranno incrociati i dati presenti nelle banche dati INPS, relative ai contratti di lavoro domestico e ai contributi versati, con quelli a disposizione dell’Agenzia delle Entrate che, tramite l’archivio dell’Anagrafe tributaria, verificherà quando risulta o meno presentata una dichiarazione dei redditi. Il tutto è volto al fine della predisposizione delle ormai note lettere di compliance, ossia inviti all’adempimento spontaneo rivolti a colf e badanti. I contributi per colf e badanti Il datore di lavoro di un rapporto di lavoro domestico, come in tutti gli altri casi di lavoro subordinato, è tenuto al pagamento dei contributi. Al fine di quantificare detti contributi occorre capire quante ore a settimana lavora il collaboratore domestico. Infatti, se l’orario di lavoro del collaboratore non supera le 24 ore settimanali, il contributo orario fa riferimento a tre diverse fasce di retribuzione. Diversamente, se l’orario di lavoro è di almeno 24 ore settimanali, il contributo è fisso per tutte le ore retribuite. Ogni anno con circolare INPS vengono distinte le fasce retributive che tengono conto del contributo addizionale e fasce retributive che non tengono conto del predetto contributo. E non solo, vengono definite di anno in anno anche le fasce di retribuzione e aliquote su cui calcolare i contributi dovuti per l’anno di interesse, ai lavoratori domestici (badanti, colf, baby sitter ecc.). Con la circolare INPS n. 23 del 29 gennaio 2024 sono stati comunicati gli importi dei contributi dovuti per l’anno 2024 per i lavoratori domestici a seguito della variazione annuale dell’indice ISTAT dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati. L’ISTAT ha sottolineato come tra il periodo gennaio 2022 e dicembre 2022 e il periodo gennaio 2023- dicembre 2023, vi sia stata una variazione del 5,4% verificatasi nell’indice dei prezzi al consumo. Perciò, sono state determinate nuove fasce di retribuzione su cui calcolare i contributi dovuti per l’anno 2024 per i lavoratori domestici. Restano in vigore gli esoneri previsti dall’art. 120, commi 1 e 2, della legge n. 388/2000, con decorrenza 1° febbraio 2001, nonché gli esoneri istituiti ai sensi dell’art. 1, commi 361 e 362, della legge n. 266/2005 con decorrenza 1° gennaio 2006, come indicato nella circolare n. 19 dell’8 febbraio 2006. Si conferma, pertanto, la minore aliquota contributiva dovuta per l’Assicurazione Sociale per l’impiego (Aspi) dei datori di lavoro soggetti al contributo CUAF che incide sull’aliquota complessiva. Rimane, altresì, invariata l’applicazione del contributo addizionale a carico del datore di lavoro per i rapporti a tempo determinato, come previsto dall’art 2, comma 28, della legge n. 92/2012, e successive modificazioni, pari all’1,40% della retribuzione convenzionale, ossia la retribuzione imponibile ai fini previdenziali; ma tale contributo non si applica ai lavoratori assunti in sostituzione di lavoratori assenti. I contributi nel rapporto di lavoro colf-badanti I contributi nel caso di rapporti di lavoro domestico si pagano per trimestri solari entro i seguenti termini: - dal 1° al 10 aprile per il primo trimestre; - dal 1° al 10 luglio per il secondo trimestre; - dal 1° al 10 ottobre per il terzo trimestre; - dal 1° al 10 gennaio per il quarto trimestre. Il pagamento dei contributi deve essere effettuato a trimestre ultimato entro il termine indicato sopra.

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