Commercialisti: proposte di riforma sul conferimento di partecipazioni “a realizzo controllato”

Regalbuto: "Contributo utile per i decreti attuativi della delega fiscale"

Il conferimento di partecipazioni a “realizzo controllato”: prospettive di riforma” è il titolo del documento pubblicato da Consiglio e Fondazione nazionali dei commercialisti, predisposto nell’ambito delle attività dell’area fiscalità del Consiglio nazionale alla quale è delegato Salvatore Regalbuto, da parte della Commissione di studio CNDCEC “Imposte Dirette”, presieduta da Stefano Poeta. Al testo, oltre allo stesso consigliere nazionale Regalbuto, hanno lavorato Salvatore Alfano, Francesco Creaco, Luca Miele, Pasquale Saggese, Danilo Sciuto, Graziano Visentin e Enrico Zanetti, con la collaborazione di Vania Rampado.

Nell’introduzione si ricorda come “nell’ordinamento tributario domestico il regime ordinario del conferimento di partecipazioni è recato dall’articolo 9, comma 5, del Testo Unico sulle Imposte sui redditi (TUIR), a mente del quale i conferimenti di beni, ivi compresi le partecipazioni, sono equiparati alle cessioni a titolo oneroso, con la peculiarità che, ai fini del calcolo della plusvalenza, il corrispettivo conseguito dovrà essere quantificato in base al “valore normale” di cui ai commi 2 e 4 del medesimo articolo 9. Tale previsione è derogata in presenza di fattispecie specificamente individuate negli articoli 175 e 177 del TUIR che dispongono regole ad hoc in merito al computo del corrispettivo ricevuto dal soggetto conferente – cd. “valore di realizzo” –; si tratta di fattispecie che, al verificarsi di determinate condizioni fissate dalla norma, consentono la neutralità fiscale dei conferimenti di partecipazioni (cd. regime del “realizzo controllato”)”.

“Particolarmente problematica – prosegue l’introduzione – risulta l’applicazione del comma 2-bis dell’art. 177 del TUIR concernente il conferimento di partecipazioni “qualificate”, in considerazione di un dato normativo alquanto “rigido” e della relativa interpretazione fornita dall’Agenzia delle Entrate.

Nel documento, soprattutto con riferimento a tale fattispecie, oltre all’analisi della disciplina, vengono formulate alcune proposte di intervento finalizzate al superamento delle maggiori criticità che si riscontrano nella concreta applicazione della norma.

“Questo lavoro – sottolinea Regalbuto – è un contributo che può tornare utile in sede di stesura dei decreti legislativi di attuazione della legge 9 agosto 2023, n. 111 (legge delega per la riforma fiscale). Proprio i decreti potrebbero costituire lo strumento più adeguato per il recepimento delle proposte qui avanzate”.