Composizione negoziata possibile con semplice autocertificazione

Con il D.L. n. 118/2021 è stato introdotto nel sistema del diritto della crisi d’impresa un nuovo istituto intitolato la “composizione negoziata per la soluzione della crisi d’impresa” con la finalità di incentivare l’accesso a strumenti di regolazione della crisi o di situazioni economiche addirittura antecedenti a quella di crisi sul presupposto che la preventiva emersione sia fondamentale per il successo delle operazioni di risanamento. Detto incentivo è stato realizzato, in ultimo, consentendo a qualsiasi tipo di imprenditore di accedere a uno strumento, quale la composizione negoziata, dotato dei caratteri di riservatezza, volontarietà e stragiudizialità in cui viene affiancato da un esperto nominato dalla camera di commercio che lo assiste nello svolgimento delle trattative con i propri creditori e nella ricerca di possibili soluzioni della crisi. La composizione negoziata è stata poi trasposta nel D.Lgs. 14 gennaio 2019 (“Codice della Crisi” o “CCI”) agli artt. 12 ss. CCI al fine di rendere maggiormente organica la disciplina concorsuale in vista dell’entrata in vigore di questo nuovo corpus normativo. Come chiedere la nomina dell’esperto indipendente L’art. 12 CCI, più specificamente, prevede che qualsiasi imprenditore, sia commerciale che agricolo, possa chiedere la nomina di un esperto al segretario generale della camera di commercio nel cui ambito territoriale si trova la sede legale dell’impresa, quando si trova in condizioni di squilibrio patrimoniale o economico-finanziario che ne rendono probabile la crisi o l’insolvenza e risulta ragionevolmente perseguibile il risanamento dell’impresa. Al contrario che per gli altri strumenti di regolazione della crisi, della presentazione dell’istanza di nomina dell’esperto della composizione negoziata non viene data notizia al pubblico ministero ai sensi dell’art. 38 CCI. L’istanza di nomina dell’esperto indipendente è presentata tramite una apposita piattaforma telematica gestita dal sistema delle camere di commercio, per il tramite di Unioncamere, sotto la vigilanza del Ministero della giustizia e del Ministero delle imprese del made in Italy mediante la compilazione di un modello, ivi disponibile, contenente le informazioni utili ai fini della nomina e dello svolgimento dell’incarico da parte dell’esperto nominato. Quali documenti si devono accludere all’istanza di nomina Ai sensi dell’art. 17, CCI, l’imprenditore, al momento della presentazione dell’istanza, oltre a compilare debitamente il modello disponibile sul sito deve inserire nella piattaforma telematica: a) i bilanci degli ultimi tre esercizi, se non già depositati presso l’ufficio del registro delle imprese, oppure, per gli imprenditori che non sono tenuti al deposito dei bilanci, le dichiarazioni dei redditi e dell’IVA degli ultimi tre periodi di imposta, nonché una situazione patrimoniale e finanziaria aggiornata a non oltre sessanta giorni prima della presentazione dell’istanza; b) un progetto di piano di risanamento redatto secondo le indicazioni della lista di controllo, il cui contenuto è specificato dal Decreto dirigenziale del 28 settembre 2022, e una relazione chiara e sintetica sull’attività in concreto esercitata recante un piano finanziario per i successivi sei mesi e le iniziative che intende adottare; c) l’elenco dei creditori, con l’indicazione dei rispettivi crediti scaduti e a scadere e dell’esistenza di diritti reali e personali di garanzia; d) una dichiarazione resa ai sensi dell’articolo 46 del D.P.R. n. 445 del 2000 sulla pendenza, nei suoi confronti, di ricorsi per l’apertura della liquidazione giudiziale o per l’accertamento dello stato di insolvenza e una dichiarazione con la quale attesta di non avere depositato ricorsi ai sensi dell’art. 40, anche nelle ipotesi “in bianco” di cui all’ art. 44, c. 1, lett. a) CCI, e di “pre-accordo” di cui all’art. 54, c. 3, CCI; e) il certificato unico dei debiti tributari di cui all’art. 364, co. 1 CCI; f) la situazione debitoria complessiva richiesta all’Agenzia delle entrate-Riscossione; g) il certificato dei debiti contributivi e per premi assicurativi di cui all’art. 363, co. 1 CCI; h) un estratto delle informazion ipresenti nella Centrale dei rischi gestita dalla Banca d’Italia non anteriore di tre mesi rispetto alla presentazione dell’istanza. Cosa si può chiedere assieme all’istanza di nomina Ai sensi dell’art. 18 CCI, inoltre, l’imprenditore può chiedere, con l’istanza di nomina dell’esperto, anche l’applicazione di misure protettive del patrimonio. In tal modo, dal giorno in cui l’istanza viene pubblicata nel registro delle imprese unitamente all’accettazione dell’esperto, i creditori interessati non possono acquisire diritti di prelazione se non concordati con l’imprenditore né possono iniziare o proseguire azioni esecutive e cautelari sul suo patrimonio o sui beni e sui diritti con i quali viene esercitata l’attività d’impresa. Non sono invece inibiti i pagamenti all’imprenditore. Cosa fare in caso di incompletezza dell’istanza In caso di incompletezza dell’istanza di nomina o della documentazione, il segretario generale invita l’imprenditore a integrare le informazioni o la documentazione mancante entro un termine di trenta giorni, decorso inutilmente il quale l’istanza non è esaminata e l’imprenditore può riproporla. Se invece l’istanza è completa in ogni sua parte, il segretario generale della Camera di Commercio la invia alla commissione nominata presso detto ente che entro i cinque giorni lavorativi successivi al ricevimento dell’istanza nomina l’esperto. Quali documenti possono essere sostituiti con l’autocertificazione Il decreto PNRR ter (D.L. n. 13/2023) è intervenuto con riferimento al tema della documentazione da inserire nella piattaforma telematica in sede di presentazione della istanza. Infatti, al fine di accelerare l’accesso alla composizione negoziata, al momento della presentazione dell’istanza ex art. CCI, l’imprenditore può ora depositare, in luogo del certificato unico dei debiti tributari di cui all’art. 364, co. 1 CCI, della situazione debitoria complessiva richiesta all’Ade-Riscossione e del certificato dei debiti contributivi e per premi assicurativi di cui all’art. 363, co. 1 CCI, un’autocertificazione, con la quale attesta di avere richiesto, almeno dieci giorni prima della presentazione dell’istanza di nomina dell’esperto, le certificazioni medesime. Questa possibilità è stata riconosciuta soltanto per le istanze presentate dalla data di entrata in vigore del decreto PNRR ter (cioè il 25 febbraio 2023) fino al 31 dicembre 2023. Con tale novità il legislatore ha preso atto di quella che era una delle criticità principali con riferimento alla composizione negoziata ossia la tempestività nella raccolta della documentazione necessaria per proporre l’istanza di composizione negoziata. L’obiettivo è, pertanto, quello di agevolare l’accesso alla procedura impedendo che l’assenza dei certificati tributari e previdenziali richiesti dall’art. 17, c. 3, lett. e), f) e g), CCII, possa comportare ritardi o addirittura l’impossibilità di presentare la domanda.

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