Più tempo per il concordato preventivo: è allo studio la possibilità di introdurre un “calendario flessibile” fino al 15 ottobre, data ultima entro la quale si dovrà o meno accettare la proposta di concordato che formulerà l’Agenzia delle Entrate. Lo slittamento del termine per l’adesione sarebbe una conseguenza diretta della possibilità di inviare il modello Redditi non più entro il 30 settembre 2024, ma entro il successivo 15 ottobre. Gli operatori avrebbero così a disposizione 15 giorni di tempo in più per l’adempimento. Il vice Ministro Maurizio Leo ha già manifestato la disponibilità del Governo. Non si tratta, però, dell’unica richiesta. Verso la proposta automatica di concordato La Commissione Finanze della Camera ha chiesto che la possibilità di aderire al concordato sia sganciata dall’ottenimento di un valore dell’ISA almeno pari all’8. La richiesta è stata recepita anche dalla Commissione Finanze del Senato. L’eliminazione del vincolo costituito ai fini dell’adesione rappresentato dal “voto minimo” è anche il frutto del pressing delle associazioni di categoria. La finalità dello strumento di compliance è quella di far emergere nuovo imponibile, indurre i contribuenti a dichiarare e tale finalità risulterebbe evidentemente vanificata qualora una specifica disposizione limitasse l’accesso all’istituto ai contribuenti più affidabili. Tali soggetti non avrebbero così particolari vantaggi ad aderire, mentre i meno affidabili sarebbero automaticamente esclusi non avendo raggiunto un punteggio almeno pari all’8. Per tale ragione la soluzione dovrebbe essere quella di ampliare l’accesso all’istituto e l’operazione dovrebbe prevedere l’irrilevanza del voto ottenuto a seguito dell’applicazione degli ISA. La proposta di concordato dovrebbe così essere formulata all’atto della compilazione dei modelli ISA. La proposta dovrebbe quindi essere “automatica”. Tuttavia, se da una parte il voto degli ISA non dovrebbe più costituire una condizione di accesso al nuovo istituto, è evidente come il voto influenzerà inevitabilmente l’ammontare del reddito proposto. Per i contribuenti con un “voto” ISA più elevato lo scostamento rispetto al reddito proposto non dovrebbe essere particolarmente elevato. Invece, per i contribuenti con un punteggio ISA più basso o insufficiente, la “distanza” tra reddito dichiarato e reddito proposto dovrebbe essere più elevata. Calendario dei versamenti sdoppiato Il calendario dei versamenti dovrebbe però essere sdoppiato. I versamenti dovuti sulla base dei calcoli ordinari continueranno ad essere effettuati in estate. Invece, l’eventuale differenza dovuta sulla base del reddito concordato dovrebbe essere versata in coincidenza con la scadenza del termine prevista per l’acconto. In realtà le modifiche del concordato dovrebbero incidere sull’intero calendario fiscale. Per il 2024 è previsto un termine più lungo per effettuare il versamento delle imposte per i soggetti che aderiranno al concordato. L’adempimento dovrà essere eseguito entro il 31 luglio 2024. Le categorie fanno pressione affinché tale termine sia confermato a regime. Invece per gli altri soggetti la scadenza dovrebbe essere quella ordinaria. La delega fiscale ha però previsto l’introduzione di ulteriori novità. I termini previsti per fruire dei versamenti rateali sia dei contribuenti che non esercitano un’attività, sia per le imprese e i professionisti sono stati uniformati. Le singole rate delle imposte dovranno essere versate entro il giorno 16 di ciascun mese. Inoltre, la rateizzazione sarà più lunga potendo effettuare il versamento dell’ultima rata entro il giorno 16 del mese di dicembre. Le disposizioni si applicano a decorrere dal versamento delle somme dovute a titolo di saldo delle imposte relative al periodo d’imposta in corso al 31 dicembre 2023.