La recente circolare n. 1/E/2020 dell'Agenzia delle Entrate ha fornito chiarimenti sul nuovo obbligo in capo ai committenti di lavori in appalto (superiori a 200mila euro) che prevede la verifica dei versamenti delle ritenute fiscali, fatti da appaltatori e subappaltatori per i propri lavoratori. E' stata prevista pero una possibilità di essere esentati da quest'obbligo per le imprese con specifici requisiti, requisiti che si devono certificare con un documento, definito DURF (è stato fornito un modello esplicativo di certificazione dall'Agenzia qualche giorno fa). I requisiti per ottenerlo sono i seguenti: - essere in attività da almeno tre anni - essere in regola con gli obblighi dichiarativi - avere eseguito nell’ultimo triennio, complessivi versamenti registrati nel conto fiscale per un importo non inferiore al 10% dell’ammontare dei ricavi o compensi risultanti dalle dichiarazioni medesime - non avere iscrizioni a ruolo o accertamenti esecutivi o avvisi di addebito affidati agli agenti della riscossione relativi alle imposte e ai contributi previdenziali per importi superiori a 50mila euro, per i quali i termini di pagamento siano scaduti e siano ancora dovuti pagamenti. Il DURF viene emesso dall'Agenzia delle Entrate e le imprese appaltatrici devono ottenerlo e presentarlo ai propri committenti entro il 24 febbraio 2020, la stessa data prevista per la presentazione, in alternativa delle copie degli f24, fissata a 5 giorni dai versamenti stessi. Dato che questo mese la scadenza per le ritenute riferite a gennaio scade il 17 febbraio, i cinque giorni scadono il 22, data che slitta per il giorno festivo al 24. Gli uffici territoriali dell'Agenzia dovranno mettere a disposizione il DURF nei cassetti fiscali ma in attesa dell'implementazione dell'applicazione informatica è stata predisposta una soluzione provvisoria. Sarà fornito un certificato che riscontrerà l’esistenza dei quattro requisiti solo in riferimento all'ultimo mese precedente alla richiesta e sarà il funzionario a dover verificare il risultato prima della consegna agli interessati. La procedura interna prevede che in caso di esito negativo, saranno evidenziati solo i requisiti non soddisfatti dall’impresa. Se l’esito negativo dipende da carichi pendenti, sarà possibile richiedere ulteriori verifiche agli agenti della riscossione (ad esempio per il fatto che un pagamento fatto nell'ultimo giorno del mese non viene recepito dal certificato e il contribuente dovrà farsi carico di chiedere eventualmente il riesame. Certamente con i tempi strettissimi della scadenza si preannuncia una certa bagarre negli Uffici dell'Agenzia. Sara utile muoversi con il massimo anticipo.