Nel decreto Maggio potrebbe arrivare un maxi-credito di imposta del 100% per gli affitti delle imprese, con un intervento "ben più ampio del credito d'imposta su negozi e botteghe" già previsto dal decreto Cura Italia. È quanto affermato dal Ministro dell'Economia Roberto Gualtieri, in un’audizione parlamentare presso la Commissione Finanze della Camera, relativamente alle misure che saranno inserite nell’imminente decreto Maggio. Si tratterebbe di un "ristoro integrale di tre mesi per tutti gli affitti" delle imprese di qualsiasi natura e dimensione, che andrebbe così a superare limitazioni e perplessità che ruotavano intorno all’art. 65, comma 1, D.L. n. 18/2020, il quale aveva già previsto un credito d’imposta per i soggetti esercenti attività d’impresa, ma solo nella misura del 60% dell’ammontare del canone di locazione del mese di marzo 2020 e solo per immobili rientranti nella categoria catastale C/1. A chi spetta il bonus La citata norma impediva di fruire in compensazione F24 di tale credito d’imposta a una serie di attività “non danneggiate” dall’emergenza sanitaria ed elencate negli allegati di un D.P.C.M.: il nuovo decreto accorderà, invece, l’opportunità solo alle imprese che abbiano sopportato un determinato calo di fatturato. In attesa di verificare i dettagli del provvedimento, dalla formulazione onnicomprensiva delle dichiarazioni del ministro sembra potersi evincere che questo nuovo “full-credit” coinvolgerà tutti gli immobili imprenditoriali e, quindi, potrebbero probabilmente avvalersi dell’agevolazione fiscale non più solo botteghe e negozi (cat. C/1) ma, tra gli altri, anche laboratori per arti e mestieri (cat. C/3), gli opifici e tutti gli immobili artigianali e commerciali della categoria D. Viene, quindi, posto rimedio alla clamorosa iniquità perpetrata dal decreto Cura Italia, per effetto del quale sono escluse dalla fruizione del credito anche attività produttive e commerciali che nel periodo dell’emergenza non hanno incassato nulla e, più in generale, attività i cui locali dell’attività sono stati chiusi per legge come, ad esempio, capannoni industriali e locali locati da parrucchieri ed esercenti nel settore dei trattamenti estetici, quali acconciatori, manicure, pedicure, etc. Appare, peraltro, utile rammentare che il credito d’imposta per botteghe e negozi, per previsione di prassi, non è stato reso applicabile anche ai contratti di affitto di ramo d’azienda e ad altre forme contrattuali che regolano i rapporti tra locatario e proprietario per gli immobili ad uso commerciale. L’auspicio è che anche questa limitazione venga superata. Uffici ancora esclusi? Purtroppo, dalle ipotesi estensive dei benefici che emergono dall’audizione parlamentare sembrano rimanere ancora fuori gli uffici (cat. A/10), ma durante l’emergenza anche molti studi professionali hanno fortemente ridotto (o praticamente chiuso) le attività con inevitabili ricadute sul fatturato e sugli incassi. La misura annunciata dal Ministro è stata, ovviamente, apprezzata dalle associazioni di categoria dei proprietari immobiliari, molto allarmati per il futuro dei loro rapporti locatizi. Il mondo della proprietà edilizia ha, ovviamente, accolto con favore la proposta governativa di far ricadere integralmente sullo Stato l’onere degli affitti di questi mesi di minore utilizzo imprenditoriale dei locali chiusi per lockdown, ma da più parti, già prima dell’ipotesi di intervento governativo, erano stati diffusamente segnalati gesti spontanei di disponibilità per accordi di riduzioni dei canoni di questo periodo pandemico da parte di proprietari preoccupati di preservare nel tempo i loro contratti di locazione, tendendo una mano in aiuto delle imprese in questo periodo particolarmente critico. In ogni caso, secondo Confedilizia, affinché il credito in argomento diventi davvero appetibile dovrebbe essere previsto in favore della parte contrattuale che ha subìto un danno, locatore o conduttore che sia, riservandolo al primo in caso di mancato versamento del canone. Altre misure allo studio Da segnalare, infine, anche l’ipotesi formulata dal Ministro Gualtieri sulla possibile eliminazione degli oneri fissi per le bollette, mentre il governo starebbe studiando anche un intervento per escludere dalla TOSAP, la tassa per l'occupazione del suolo pubblico, i maggiori spazi occupati per rispettare le misure di distanziamento sociale e un credito d'imposta aggiuntivo per sostenere questo tipo d'investimenti da parte delle imprese, in particolare per quelle che dovranno adeguarsi maggiormente con opere strutturali, come alberghi, ristoranti, bar.