Il decreto Rilancio che, nonostante i continui slittamenti, dovrebbe essere approvato oggi (il condizionale, a questo punto, è d’obbligo) contiene alcune importanti novità su Imu e 730. Per quanto riguarda l’imposta sugli immobili, il Governo ha voluto cancellare la rata Imu del 16 giugno per il settore ricettivo: non dovranno pagarla alberghi, pensioni e stabilimenti balneari, lacuali e fluviali. A condizione, però, che il proprietario dell’immobile interessato sia anche il gestore dell’attività che vi si svolge. Significa che se l’albergo è di proprietà di Tizio e l’ha dato in gestione a Caio, Tizio dovrà pagare l’Imu. Se, invece, è lo stesso Tizio a portare avanti l’attività, allora la rata viene cancellata. Non saranno da versare né la quota statale né quella comunale. La stessa misura era attesa per capannoni e centri commerciali che pagano l’Imu erariale: per loro, però, non ci sono le coperture, quindi – al momento – niente abolizione dell’imposta. A proposito di tasse agli enti locali, il Dl Rilancio rivede la norma sull’occupazione di suolo pubblico: sarà valida fino a 1° novembre (a meno di un ulteriore prolungamento dell’emergenza) l’esenzione dalla base imponibile dell’imposta relativa agli spazi in più che dovranno essere previsti per bar, ristoranti e pubblici esercizi in modo da garantire il distanziamento sociale imposto dalle misure contro il coronavirus. Per loro cade anche l’obbligo di chiedere l’autorizzazione per dehors e strutture mobili nei centri storici. Novità anche sul 730 e, in particolare, per i lavoratori a cui potrebbero essere negate le operazioni di conguaglio della dichiarazione precompilata a causa dell’emergenza sanitaria. Il che potrebbe voler dire avere qualche intoppo nel pagamento dei rimborsi da parte del Fisco. Quello che il Governo intende fare è dare la possibilità di utilizzare lo stesso modello 730 per il conguaglio in assenza di un sostituto d’imposta o nel caso in cui quest’ultimo non avesse la possibilità di effettuarlo. Se dalla liquidazione della dichiarazione precompilata risultasse che è il contribuente a dover pagare, potrà farlo direttamente con un F24. Altrimenti, il lavoratore riceverà il rimborso direttamente dall’Agenzia delle Entrate, ma solo dopo il 30 settembre.