Dl Crescita, dal 2023 Imu sui capannoni deducibile al 100%

Il «decreto crescita» cresce di giorno in giorno. Non è un gioco di parole ma l’effetto degli emendamenti approvati nelle commissioni Bilancio e Finanze della Camera: sono oltre 40 gli articoli aggiuntivi, che portano il totale vicino a “quota 100” e l’esame non è ancora finito. Il continuo proliferare di correttivi (almeno una trentina sono solo quelli di relatori e Governo ancora da votare) ha fatto slittare ulteriormente l’esame a lunedì, con l’approdo in Aula previsto per il giorno dopo. Sul decreto ormai “omnibus” il governo non potrà che chiedere il voto di fiducia nei giorni seguenti visto che il provvedimento d’urgenza scade il 29 giugno e deve ancora passare l’esame del Senato. Tra le novità il via libera ai correttivi della Lega che portano la deducibilità dell’Imu sui capannoni dal 70 al 100% dall’anno di imposta 2023 e, sempre per lo stesso esercizio, rafforzano la riduzione progressiva dell’Ires (dal 20,5% al 20%) per chi reinveste gli utili in azienda. La giornata si era aperta di buon mattino con la prima spaccatura parlamentare M5s-Lega, per l’emendamento Pd votato dal Carroccio e da tutta l’opposizione, ma contestatissimo da Di Maio, che concede 3 milioni per il 2019 a Radio Radicale evitandone così la chiusura immediata. Tensione anche sulla norma per evitare il commissariamento dell’Inpgi e sull’ex Ilva. Il Dl crescita prevede, su input dei 5 Stelle, l’eliminazione dello scudo penale per i manager del colosso siderurgico dal 6 settembre 2019. Ma, osservano fonti della Lega, il problema è generale, cioè legato agli effetti che la norma potrebbe avere sugli impegni assunti dal compratore ArcelorMittal sulla base di un quadro normativo che prevedeva altro, cioè la scadenza dell’immunità nel 2023. È stato invece ritirato l’emendamento del grillino Giovanni Vianello per l’introduzione della valutazione preventiva del danno sanitario legata sempre all’ex Ilva (si attenderà invece il decreto interministeriale Salute-Ambiente). Nelle trattative tra maggioranza e opposizione, poi, il Pd conta ancora di ottenere il via libera alla corsia preferenziale per i risparmiatori coinvolti nei crack bancari che chiedono ristori inferiori ai 50mila euro. L’obiettivo del capogruppo in commissione Bilancio, Luigi Marattin, sarebbe quello di spuntare anche l’ok alla possibilità per chi ottiene il rimborso dei 30% di rivolgersi successivamente a un arbitro. Tornando agli emendamenti già approvati, il taglio progressivo dell’Ires per chi reinveste gli utili in azienda si attesterà al 20% nel 2023 e non più al 20,5% come prevede ora il decreto; così come la deducibilità Ires e Irpef dell’Imu pagata dalle imprese sui beni strumentali sarà integrale e non più limitata al 70 per cento. A conti fatti il taglio Ires garantirà nel 2024 una riduzione del prelievo di oltre 503 milioni di euro e dall'anno successivo di altri 287,5 milioni, mentre quello sull’Imu dei capannoni garantirà un risparmio di 435,5 milioni di euro nel 2024. Tra le novità fiscali anche l’aumento da cinque a nove anni della flat tax del 7% per i pensionati che trasferiscono al loro residenza nei comuni del Mezzogiorno fino a 20mila abitanti. Non solo. L’emendamento elimina dalla norma approvata a fine anno il riferimento ai redditi di fonte estera aprendo così di fatto al rientro in patria anche dei pensionati italiani che negli ultimi cinque anni risiedevano all’estero. Stop al primo invio al Fisco dei dati dei fornitori che utilizzano nelle transazioni commerciali piattaforme digitali. Con l’emendamento approvato sarà il direttore dell’Agenzia a fissare termini e modalità di invio dei dati che dovranno riportare anche il codice identificativo fiscale (se esistente) e le informazioni anagrafiche complete di ogni singolo operatore. Approvati anche emendamenti su temi diversi dal fisco. In tema di internazionalizzazione, il Fondo rotativo 394 del 1981, diretto alla concessione di finanziamenti agevolati nell’ambito del regie “de minimis”, verrà esteso anche ai paesi dell’Unione europea mentre oggi opera solo per operazioni in mercati extra Ue. Infine, si interviene sul social lending: in pratica i prestiti tramite piattaforme online potranno essere erogati anche da investitori istituzionali.

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