Entrate in calo del 7,4% nei primi sei mesi del 2020

Le entrate tributarie e contributive nel primo semestre del 2020 mostrano nel complesso una diminuzione di 24.194 milioni di euro (-7,4 per cento) rispetto all’analogo periodo dell’anno precedente

Disponibile online il rapporto sull’andamento delle entrate tributarie e contributive nel periodo gennaio-giugno 2020. Tali entrate, nei primi sei mesi del 2020, evidenziano nel complesso una diminuzione del 7,4% (-24.194 milioni di euro) rispetto all’analogo periodo dell’anno 2019. Il dato tiene conto della variazione negativa del 5,8% (-12.211 milioni di euro) delle entrate tributarie e della diminuzione delle entrate contributive del 10,4% (-11.983 milioni di euro).

L’importo delle entrate tributarie comprende anche i principali tributi degli enti territoriali e le poste correttive, quindi integra il dato già diffuso con la nota del 6 luglio scorso.

Entrate tributarie

Le entrate tributarie nel periodo gennaio-giugno 2020 evidenziano una flessione pari a -12.211 milioni di euro (-5,8 per cento) rispetto allo stesso periodo del 2019. La variazione negativa è conseguenza sia del peggioramento congiunturale sia dell’impatto delle misure adottate dal Governo per fronteggiare l’emergenza sanitaria.

Le imposte contabilizzate al bilancio dello Stato registrano una diminuzione (-13.983 milioni di euro, -7,0 per cento) rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. In flessione il gettito relativo agli incassi da attività di accertamento e controllo (-858 milioni di euro, -17,2 per cento) mentre risulta in crescita quello relativo alle entrate degli enti territoriali (+354 milioni di euro, +1,6 per cento). Le poste correttive – che nettizzano il bilancio dello Stato – risultano in diminuzione di 2.276 milioni di euro rispetto allo stesso periodo del 2019 (13,8 per cento).

Il mese di giugno ha fatto registrare un risultato positivo (+3,7 per cento) che però non è significativo perché dovuto al fatto che nel 2019 i versamenti di giugno delle imposte autoliquidate sono slittati al 1° Luglio (il 30 giugno cadeva di domenica), e di conseguenza il confronto tra i due mesi, e anche tra i due periodi, non risulta omogeneo.

Tra le imposte dirette, il gettito IRPEF si è attestato a 88.444 milioni di euro (-2.091 milioni di euro, -2,3 per cento) per l’andamento delle ritenute IRPEF (-2.713 milioni di euro, -3,1 per cento) sulle quali impatta la sospensione dei versamenti disposta con i DL 9, 18 e 23 del 2020.

L’IRES è risultata pari a 7.955 milioni di euro (+5.208 milioni di euro).

Da segnalare gli andamenti positivi dell’imposta sostitutiva sui redditi nonché ritenute sugli interessi e altri redditi di capitale (+849 milioni di euro) e dell’imposta sostitutiva sul valore dell’attivo dei fondi pensione (+1.130 milioni di euro) che riflettono le performance positive per il 2019 dei mercati finanziari e dei rendimenti medi delle diverse tipologie di previdenza complementare.

Tra le imposte indirette, le entrate IVA ammontano a 77.862 milioni di euro (-19.422 milioni di euro, pari a -20,0 per cento): 42.880 milioni di euro (-9.615 milioni di euro, pari a -18,3 per cento) derivano dalla componente relativa agli scambi interni e risentono della sospensione dei versamenti disposta con i DL 18 e 23 del 2020; 5.097 milioni di euro (-1.772 milioni di euro, pari a -25,8 per cento) dal prelievo sulle importazioni.

Il gettito dell’accisa sui prodotti energetici, loro derivati e prodotti analoghi (oli minerali), pari a 8.058 milioni di euro, registra una riduzione di 3.261 milioni di euro (-28,8 per cento) anche per l’applicazione del decreto Rilancio (art.130-131-132) con il quale sono state ridotte le percentuali degli acconti mensili all’80 per cento.

Le entrate di lotto e lotterie ammontano a 4.277 milioni di euro registrando una flessione pari a -3.311 milioni di euro (-43,6 per cento) a causa della sospensione dei giochi, a partire dal 21 marzo 2020 e fino al 4 maggio 2020, sull’intero territorio nazionale.

Sempre nei primi sei medi del 2020 il gettito relativo agli incassi da attività di accertamento e controllo è pari a 4.127 milioni di euro e registra una variazione negativa rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente (-858 milioni di euro, -17,2 per cento). In flessione sia la componente relativa alle imposte dirette (-611 milioni di euro, -24,4 per cento) sia la componente relativa alle imposte indirette (-247 milioni di euro, -10,0 per cento). Tale gettito risulta interessato dalle sospensioni e dalle proroghe di versamento per le cartelle esattoriali previste dal decreto Cura Italia e dal decreto Rilancio.

Le entrate tributarie degli enti territoriali nei primi sei mesi del 2020 ammontano a 22.107 milioni di euro e registrano una crescita rispetto al corrispondente mese dell’anno precedente (+354 milioni di euro, +1,6 per cento). Per la lettura del dato della componente IRAP, unica con variazione positiva, va considerata la non omogeneità tra i periodi a confronto, come già detto precedentemente.

Entrate contributive

Gli incassi contributivi del primo semestre del 2020 sono risultati pari a 102.792 milioni di euro, in diminuzione di 11.983 milioni di euro (-10,4 per cento) rispetto al corrispondente periodo dell’anno precedente. La riduzione osservata riflette il peggioramento del quadro economico congiunturale nonché le misure adottate dal Governo per affrontare l’emergenza sanitaria da Covid-19.

Le entrate contributive dell’INPS ammontano a 95.096 milioni di euro, in calo di 11.052 milioni di euro rispetto al 2019 (-10,4 per cento). Tale contrazione è da ricondursi, essenzialmente, all’andamento negativo delle entrate contributive del settore privato (-15,0 per cento), in conseguenza sia del rallentamento dell’attività economica conseguente ai provvedimenti emergenziali adottati al fine di contenere la diffusione dell’epidemia Covid-19 sia delle misure di sospensione degli adempimenti amministrativi e dei versamenti dei contributi previdenziali ed assistenziali disposte con i diversi interventi normativi introdotti nell’ordinamento a partire dal mese di marzo.

Gli incassi relativi alle gestioni dei lavoratori dipendenti pubblici risultano, invece, in crescita dello 0,4 per cento rispetto al 2019.

I premi assicurativi dell’INAIL ammontano a 4.502 milioni di euro, in diminuzione di 207 milioni di euro rispetto al corrispondente periodo del 2019 (-4,4 per cento).

Le entrate contributive degli Enti previdenziali privatizzati risultano pari a 3.194 milioni di euro, in riduzione rispetto al corrispondente periodo dell’anno precedente (-724 milioni di euro, -18,5 per cento).

L’andamento osservato è influenzato dalle misure di sospensione dei versamenti contributivi deliberate dai singoli Enti.

Entrate tributarie internazionali giugno 2020

Nel primo semestre del 2020 l’andamento delle entrate tributarie dei Paesi analizzati presenta, con l’eccezione dell’Irlanda, variazioni tendenziali di segno negativo. L’emergenza sanitaria da Coronavirus ed i conseguenti lockdown intrapresi dagli Stati per limitare i contagi hanno indebolito le dinamiche economiche e di riflesso diminuito il gettito tributario rispetto al primo semestre del 2019.

Aumenta lievemente il solo gettito tributario dell’Irlanda (+0,7%), che mostra un tasso tendenziale comunque inferiore a quello medio dello scorso anno.

Il Portogallo, invece, registra la peggior variazione congiunturale (-61,9%), fino a maggio la variazione cumulata era sopra lo zero (+0,7%), il dato di giugno porta il Portogallo ad essere l’ultimo Paese per variazione tendenziale (-14,0%).

Gli altri Paesi mostrano una dinamica del gettito tributario negativa con tassi decrescenti rispetto all’analogo periodo del 2019.

Per la Francia si osserva una lieve ripresa del tendenziale che resta comunque negativo (-10,6%).

Negativa risulta la dinamica del gettito tributario del Regno Unito, con un calo tendenziale del 7,8%.

La Germania mostra una variazione del dato tendenziale di segno negativo (-9,1%). Dal mese di marzo la dinamica è in peggioramento.

In Spagna si registra una variazione negativa (-11,0%), insieme alla Germania e diversamente da Italia, Francia e Regno Unito il tasso di variazione del gettito tributario cumulato del primo semestre continua a peggiorare.

In Italia il gettito tributario mostra un decremento rispetto allo stesso periodo del 2019 (-7,0%) migliorando rispetto a maggio (-9,3%).

Entrate IVA
Il gettito IVA nel primo semestre del 2020 fa registrare una flessione per tutti i Paesi considerati.

La Spagna registra la riduzione minore (-11,1%), segue il Portogallo (-12,4%), la Germania (-12,7%), il Regno Unito (-15,2%), l’Italia (-19,2%), l’Irlanda (-20,5%) e la Francia (-23,9%).

A causa della crisi sanitaria e del conseguente shock economico generalizzato sui consumi i tassi di variazione per il gettito IVA risultano essere più omogenei rispetto al passato: la forbice tra la flessione registrata in Francia (-23,9%) e quella osservata in Spagna (-11,1%) lo conferma ed è infatti pari a 12,8 p.p..

La Francia che presentava tassi decrescenti già nel 2019 (-17,7%) peggiora il tendenziale di soli 6,2 p.p.. Gli altri Paesi a fine 2019 registravano tassi di crescita positivi dell’IVA rispetto al 2018. La Spagna cresciuta nel 2019 del 1,9% peggiora il trend di 13 p.p. (differenza tra -11.1% e +1,9%).
La Germania, il Portogallo, l’Italia, il Regno Unito e l’Irlanda hanno registrato le maggiori flessioni nel primo semestre rispetto alla fine del 2019 perdendo rispettivamente 16,3 p.p. (+3,6% 2019); 19,9 p.p. (+7,5% 2019); 21,7 p.p. (+2,5% 2019); 24,8 p.p. (+9,3% 2019) e 26,7 p.p. (+6,2% 2019).

In Italia si registra una decrescita tendenziale (-7,0%) per effetto dell’andamento negativo delle imposte indirette (-20,0%) che prevale su quello positivo delle imposte dirette (+5,3%).

Tra le imposte dirette decrescono le entrate derivanti dall’imposta sulle persone fisiche (-2,3%) mentre crescono le entrate dell’imposta sulle società.

Tra le imposte indirette si contrae il gettito dell’IVA (-19,2%), quello dell’accisa sugli oli minerali (-28,8%), dell’imposta di registro (-27,3%) e dell’accisa sull’energia elettrica (-3,1%). Positivo, invece, il risultato dell’imposta bollo (+8,3%).

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