Entrate tributarie in aumento nel periodo gennaio-agosto 2024

L’andamento risultata in salita sia per le imposte dirette, che guadagnano l’8,3% dal confronto con gli stessi mesi del 2023 sia per le imposte indirette il cui incremento è del 4,2 per cento

Risultato positivo nei primi otto mesi del 2024 sia per le entrate tributarie, che portano all’Erario, complessivamente, 380.340 milioni di euro, +23.341 milioni rispetto allo stesso periodo del 2023 (+6,5%). In particolare, il report evidenzia un aumento pari a 16.906 milioni di euro per le imposte dirette e un +6.435 milioni di euro per le imposte indirette.

Per quanto riguarda il mese di agosto, le entrate tributarie si sono attestate a quota 51.975 milioni di euro (+4.140 milioni di euro, +8,7%): +2.882 milioni di euro (+12,1%) le imposte dirette, +1.258 milioni di euro (+5,2%) le indirette.

È quanto emerge dal bollettino mensile disponibile online sul sito del dipartimento Finanze.

Imposte dirette

Entrando nel dettaglio dei dati elaborati dai tecnici delle Finanze, emerge che nel periodo gennaio-agosto 2024 le imposte dirette sono aumentate di 16.906 milioni di euro (+8,3%). A trainare, in primo luogo, l’andamento favorevole del gettito dell’Irpef e dell’imposta sostitutiva sui redditi e delle ritenute sugli interessi e altri redditi di capitale.

Più nello specifico, come riporta la Nota tecnica, il gettito Irpef ha segnato un aumento di 10.786 milioni di euro (+7,4%). Alzano l’asticella tutte le tipologie di ritenute, da quelle sui redditi dei dipendenti del settore privato (+5.867 milioni di euro, +9,2%) e del settore pubblico (+4.718 milioni di euro, +8,0%) a quelle sui redditi di lavoro autonomo (+805 milioni di euro, +9,0%).

Il risultato positivo registrato dalle ritenute da lavoratore dipendente deriva, chiarisce il dipartimento, dall’effetto combinato dell’aumento del numero di occupati e dell’aumento delle retribuzioni medie. La pubblicazione Istat “Occupati e disoccupati” evidenzia, infatti, che gli occupati in Italia ad agosto 2024 è risultata maggiore di quello dell’agosto del 2023 del 2,1%. Inoltre, dal report “Contratti collettivi e retribuzioni contrattuali, sempre dell’Istat, emerge che nello scorso mese di giugno, ultimo dato disponibile, la retribuzione per dipendente privato è cresciuta del 4,2% annuo, mentre quella per dipendente della Pubblica amministrazione dell’1,6 per cento.

A cascata, sono diminuiti versamenti in autoliquidazione scesi del 6,8% per un valore pari a 840 milioni di euro.

Sempre nell’ambito delle imposte dirette, balzo in avanti per l’imposta sostitutiva sui redditi e per le ritenute sugli interessi e altri redditi di capitale, che registra un aumento pari a 6.064 milioni di euro (+86,3%). L’incremento deriva, in particolare, dall’aumento dei versamenti a saldo, effettuati a febbraio e relativi allo scorso anno, delle ritenute su interessi e premi corrisposti da istituti di credito (+3.207 milioni di euro, +296,4%). L’andamento del gettito, spiega il Df, è legato alla dinamica dei tassi di interesse “passivi” applicati dalle banche, in rialzo nei primi mesi del 2024.

Significativo anche il risultato positivo registrato dall’Ires, il cui gettito è aumentato del 9,7% per un ammontare pari a +2.692 milioni di euro.

Scende sensibilmente, invece, il gettito dell’imposta sostitutiva sulla rivalutazione Tfr (-1.118 milioni di euro, -96,5%), tenuto conto che il versamento a saldo, per l’anno di imposta 2023, è strettamente legato alle spinte inflattive registrate nel 2023.

Il dipartimento ricorda che la rivalutazione del Tfr è infatti calcolata sulla base di un coefficiente determinato dall’Istat sull’aumento dei prezzi al consumo registrato nel corso dell’anno rispetto all’anno precedente. In particolare, la rivalutazione è pari al 75% del tasso d’inflazione maggiorato di una componente fissa dell’1,5 per cento. Il fatto che, su base annua, l’inflazione 2023 si sia attestata al 5,7% (rispetto al 8,1% del 2022) spiega la contrazione delle entrate derivanti dall’imposta sostitutiva sul Tfr. In linea con tale andamento, il coefficiente annuo di rivalutazione del Tfr si è ridotto dal 9,97% di fine 2022 all’1,94% di fine 2023.

Per concludere con le imposte dirette, la nota tecnica evidenzia che le ritenute sugli utili distribuiti dalle persone giuridiche hanno registrato un aumento del gettito pari a 925 milioni di euro (+26,0%).

Imposte indirette

In salita anche le imposte indirette che aumentano per un valore pari a 6.435 milioni di euro (+4,2%).

Il focus sulle imposte indirette prende le mosse dall’Iva, il cui gettito ha registrato un aumento pari 4.730 milioni di euro (+4,4%) rispetto allo stesso periodo del 2023. A trainare soprattutto gli scambi interni, il cui contributo sale per un valore di 5.397 milioni di euro (+5,7%), in calo, invece, l’Iva sulle importazioni, che perde il 5,2% (-i 667 milioni di euro).

Più nello specifico, precisa la Nota tecnica, l’andamento settoriale del gettito dell’Iva sugli scambi interni aumenta del 4,7% rispetto allo stesso periodo del 2023. L’analisi settoriale depura il gettito dell’imposta sul valore aggiunto da quello derivante dallo split payment che rappresenta una componente indistinta dell’Iva sugli scambi interni e, quindi, non è imputabile ai singoli settori di attività economica. L’analisi mostra, inoltre, risultati positivi per i servizi privati (+6,6%) e l’industria (+5,0%), in lieve contrazione, invece, il commercio (-0,8%).

Il report evidenzia che la scomposizione dell’Iva sugli scambi interni per natura giuridica mostra che il 76,0% del gettito è versato dalle società di capitale e di questo il 40,3% è versato dalle società a responsabilità limitata. Le persone fisiche versano invece l’8,6% e le società di persone il 6,4 per cento.

Per quanto riguarda le altre imposte indirette, guadagno il segno positivo il Bollo (+1.689 milioni di euro, +37,2%), l’imposta di registro (+162 milioni di euro, +4,4%) e l’imposta sulle assicurazioni (+214 milioni di euro, +59,0%). Andamento in salita anche per l’accisa sui prodotti energetici, loro derivati e prodotti analoghi (+426 milioni di euro, +2,7%).

L’incremento dell’imposta di bollo deriva dalla modalità di versamento virtuale da parte di determinati soggetti (Poste, banche, società di intermediazione finanziaria e mobiliare).

Attività di accertamento

Aumenta anche il gettito delle entrate tributarie derivanti dalle attività di accertamento e controllo il cui incremento ammonta a 2.295 milioni di euro (+31,4%): 848 milioni di euro (+22,7%) arrivano dalle imposte dirette e 1.447 milioni di euro (+40,5%) dalle imposte indirette.