Esenzione IMU anche per l’abitazione parzialmente locata

Dopo il mese di novembre, anche dicembre è tradizionalmente “affollato” di scadenze fiscali: tra queste, si avvicina a grandi passi la data del 16 dicembre, cioè del termine entro il quale deve essere versato il saldo dell’IMU riguardante l’anno 2023. Quest’anno non sono previste particolari novità, ma in alcuni casi i contribuenti possono sempre trovarsi di fronte a casi dubbi. Il caso dell’abitazione principale parzialmente concessa in locazione Si pone, ad esempio, il problema se sia possibile beneficiare dell’esonero dall’applicazione del tributo sull’abitazione principale laddove il cespite sia stato parzialmente concesso in locazione. Il dubbio è stato risolto positivamente e se il proprietario conserva la residenza anagrafica presso lo stesso immobile concesso parzialmente in locazione può beneficiare dell’esonero dall’obbligo di versare l’imposta municipale propria. Il chiarimento non risulta sia stato recepito in alcun documento di prassi, ma è stato fornito dalla FAQ del MEF n. 12 del 20 gennaio 2016. Tuttavia, ogni Comune potrebbe prevedere ipotesi diverse nei propri regolamenti comunali IMU. La casistica è più frequente di quanto si potrebbe pensare, soprattutto nei grandi centri. In molti casi i proprietari che dispongono di immobili spaziosi decidono di concedere in locazione una o due stanze a studenti fuori sede in modo da impiegare il ricavato per il sostenimento delle spese di manutenzione. Ciò soprattutto nei Comuni dove risulta carente l’offerta di immobili in locazione a buone condizioni di mercato. La FAQ del MEF afferma testualmente: “anche se parzialmente locata, l’abitazione principale non perde tale destinazione e, pertanto, a partire dal 1° gennaio 2014, beneficia dell’esenzione dall’IMU per tale fattispecie”. La FAQ è piuttosto datata. È dunque legittimo chiedersi se le modiche normative intervenute nel tempo, con l’applicazione della nuova IMU come previsto dalla legge 27 dicembre 2019, n. 160, possano condurre gli operatori e gli uffici a una diversa interpretazione. Tuttavia, le modifiche normative non sembrano poter determinare un cambiamento di interpretazione da parte del Ministero dell’Economia e delle finanze. La posizione della giurisprudenza di merito Il tema è stato recentemente affrontato dalla giurisprudenza di merito e, in particolare, dalla Commissione Tributaria Regionale dell’Abruzzo con la sentenza n. 8 del 25 gennaio 2022. La soluzione è stata positiva, quindi ha confermato la spettanza dell’esenzione dall’IMU. In tale sede i giudici della Commissione Tributaria Regionale hanno sostenuto che i proprietari locatari di parti dell’immobile, se coabitanti, comunque hanno diritto di usufruire dell’esenzione IMU. A tal fine è necessario che sia costituito il rapporto con regolare contratto e che sussistano i requisiti richiesti per l’esenzione, dunque l’abituale dimora e la residenza nel medesimo immobile. Tuttavia, al fine di consentire di beneficiare dell’esenzione, è altresì necessario che l’immobile, adibito ad abitazione principale e locato in parte, sia accatastato in modo unitario. Mentre, ove sia effettuato un accatastamento separato della zona affittata, l’IMU è comunque dovuta, non rileva che le due unità immobiliari siano tra di loro collegate, dunque risultino all’apparenza un immobile unitario. In ogni caso, è opportuno verificare per ragioni di prudenza se la fattispecie in esame sia stata regolamentata dal regolamento comunale anche se, a ben vedere, l’eventuale esenzione dovrebbe trovare origine nella “norma base” non modificabile da una mera delibera comunale ove risulta ubicato l’immobile in questione.

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Esenzione IMU anche per l’abitazione parzialmente locata

La fattispecie riguarda tutti quei casi in cui, ad esempio, si concedono in locazione alcune stanze a studenti fuori sede e il proprietario conserva la residenza anagrafica presso lo stesso immobile

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