Estromissione agevolata immobili strumentali per imprese individuali

Anche per il 2020 è confermato il regime agevolato per l’estromissione degli immobili strumentali posseduti dagli imprenditori individuali. La legge di Bilancio (art. 1, comma 690, della legge n. 160/2019) ha infatti previsto l’estensione delle disposizioni contenute nella legge di Stabilità 2016 anche alle esclusioni dal patrimonio dell’impresa dei beni immobili strumentali, posseduti alla data del 31 ottobre 2019, poste in essere dal 1° gennaio 2020 al 31 maggio 2020. In cosa consiste il regime agevolato La principale agevolazione si sostanzia nel pagamento di un’imposta sostitutiva sulle plusvalenze che emergono all’atto del passaggio dell’immobile dal regime d’impresa alla sfera privata del soggetto. Possono beneficiare delle agevolazioni le imprese individuali, anche in forma di impresa familiare, in attività sia al 31 ottobre 2019, sia al 1° gennaio 2020. Nell’individuazione dei soggetti interessati non assume alcun rilievo il regime contabile adottato dall’impresa. Sul punto mantengono validità i chiarimenti forniti all’Agenzia delle Entrate nella circolare n. 26/E del 1° giugno 2016. Quali immobili possono essere estromessi Le agevolazioni sono subordinate al rispetto di alcuni requisiti riguardanti la natura degli immobili interessati dall’operazione di estromissione. Nel dettaglio, possono beneficiare del regime agevolato esclusivamente le estromissioni di immobili strumentali, per natura (anche se concessi in locazione o in comodato oppure se inutilizzati) o per destinazione. Si considerano strumentali per natura gli immobili rientranti nei gruppi catastali B, C, D, E, nonché nella categoria A/10. Per quanto riguarda, invece, gli immobili strumentali per destinazione, l’agevolazione troverà applicazione solo con riferimento a quelli utilizzati dall’imprenditore in maniera esclusiva e diretta per l’esercizio dell’impresa. Dall’operazione di estromissione consegue, in via generale, la tassazione diretta in capo all’imprenditore (soggetta a imposta sostitutiva) e l’emersione di materia imponibile IVA salvo l’operazione avvenga in regime di esenzione o sia fuori campo di applicazione del tributo (ad esempio nel caso di immobili acquistati senza detrazione dell’imposta). L’imposta di registro e le imposte ipotecarie e catastali, al contrario, non sono dovute poiché non si verifica in concreto nessun trasferimento immobiliare, bensì un mero passaggio dalla sfera dell’impresa individuale a quella privata. L’imposizione sostitutiva L’estromissione agevolata implica il pagamento di un’imposta sostitutiva di IRPEF e IRAP, con aliquota dell’8%, applicata sulla differenza tra il valore normale e quello fiscalmente riconosciuto, al netto delle quote di ammortamento dedotte sino al 2018. È inoltre possibile assumere, in luogo del valore normale, il valore catastale dell’immobile, determinato ai sensi dell’art. 52, comma 4, D.P.R. n. 131/1986. Il costo fiscalmente riconosciuto è determinato assumendo il valore iscritto nel libro degli inventari oppure nel registro dei beni ammortizzabili, al netto delle quote di ammortamento fiscalmente dedotte fino al periodo d’imposta 2018 e tenendo conto di eventuali rivalutazioni fiscalmente rilevanti. Come versare L’imposta sostitutiva dovrà essere versata: - per il 60% entro il 30 novembre 2020 - per il restante 40% entro il 30 giugno 2021 utilizzando il codice tributo 1127. Sulla scorta dei chiarimenti forniti in passato dall’Agenzia delle Entrate, deve ritenersi che l’opzione per l’estromissione sia consentita anche nell’ipotesi in cui non emergano differenze tra il valore normale dei beni ed il relativo valore fiscalmente riconosciuto da assoggettare ad imposta sostitutiva. Opzione a efficacia retroattiva Per le estromissioni effettuate ai sensi della legge di Bilancio 2019, il termine per l’esercizio dell’opzione è fissato al 31 maggio 2020, anche se i relativi effetti retroagiscono al 1° gennaio 2020. L’opzione avviene per comportamento concludente, ossia attraverso atti che rendano manifesta la volontà di escludere gli immobili dal patrimonio dell’impresa. In mancanza di un atto notarile, secondo quanto precisato dall’Agenzia delle Entrate con la circolare n. 26/E/2016, può considerarsi comportamento che esprime in modo concludente la volontà di estromettere gli immobili la contabilizzazione dell’estromissione sul libro giornale (nel caso di impresa in contabilità ordinaria), oppure sul registro dei beni ammortizzabili (nel caso di impresa in contabilità semplificata). La stessa circolare ha precisato che l’opzione si intende “perfezionata” con l’indicazione in dichiarazione dei redditi dei relativi valori (valori dei beni estromessi e della relativa imposta sostitutiva), indipendentemente, quindi, dal pagamento dell’imposta sostitutiva dovuta.

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