Fisco alla Camera dei deputati sull’evasione nel settore carburanti

L’Amministrazione finanziaria mette in chiaro le azioni intraprese per arginare il fenomeno delle frodi dell’Iva e delle accise, nell’ambito del commercio di benzina, gasolio e altri prodotti

Si è svolta oggi, 27 marzo 2024, presso la VI commissione Finanze della Camera dei deputati, l’audizione dell’Agenzia delle entrate nell’ambito dell’indagine conoscitiva sui fenomeni di evasione dell’Iva e delle accise nel settore della distribuzione dei carburanti.

L’Amministrazione, in particolare, dopo aver fornito un quadro sintetico dei più importanti presidi normativi introdotti negli anni per contrastare il fenomeno delle frodi, ha illustrato le proprie iniziative finalizzate al contrasto di tali pratiche illecite.

Un’azione virtuosa, alla quale, a partire dalla legge di bilancio 2018 in poi, è stato impresso un impulso determinante, con l’introduzione di misure come:

  • la fatturazione elettronica anticipata per le “cessioni di benzina o di gasolio destinati ad essere utilizzati come carburanti per motori, ad eccezione delle cessioni di carburante per autotrazione presso gli impianti stradali di distribuzione”
  • il pagamento dell’Iva al momento dell’immissione in consumo dal deposito fiscale “per la benzina o il gasolio destinati ad essere utilizzati come carburanti per motori e per gli altri prodotti carburanti o combustibili”
  • la mappatura degli operatori che intendono stoccare prodotti energetici presso depositi di terzi, i quali, per l’esercizio di tale attività, devono essere “preventivamente autorizzati dall’Agenzia delle dogane e dei monopoli previa presentazione di apposita istanza”
  • un piano straordinario di controlli finalizzato all’emersione di basi imponibili e imposte sottratte a tassazione
  • specifiche limitazioni all’utilizzo delle dichiarazioni di intento
  • interventi finalizzati al rafforzamento delle misure di contrasto alle frodi realizzate con l’utilizzo di un falso plafond Iva.

Oltre ad avvalersi dei descritti presidi normativi, l’Agenzia ha intrapreso ulteriori iniziative di contrasto alle frodi nel settore in argomento. Già nel 2017, infatti, ha avviato un progetto basato su uno specifico percorso di analisi del rischio e di controllo volto a intercettare i falsi esportatori abituali con plafond dichiarato di importo rilevante, informando tempestivamente i relativi fornitori, per evitare che siano emesse fatture in sospensione di imposta, a seguito della ricezione delle dichiarazioni di intento.

Il progetto, da un lato, si propone di interrompere il flusso di cessioni senza applicazione dell’Iva, dall’altro, mira ad accrescere la consapevolezza degli operatori onesti e in buona fede circa i rischi presenti sul mercato.

L’attuazione del progetto, ammette l’Agenzia, ha determinato un progressivo ridimensionamento dei fenomeni evasivi attuati mediante false dichiarazioni d’intento.

Un’azione incisiva è stata intrapresa, inoltre, a favore della tutela della libera concorrenza nel mercato del commercio dei carburanti a beneficio degli operatori del settore. In tutte le ipotesi di frode riscontrate, infatti, l’utilizzo di società cartiere, che compravendono carburanti e non adempiono agli obblighi fiscali, è sempre funzionale all’immissione sul mercato di benzina e gasolio a un prezzo altamente concorrenziale. Combinazione che consente agli organizzatori della frode di un margine di guadagno, connesso proprio all’omesso versamento dell’Iva.

In conclusione, l’Amministrazione si propone di proseguire nell’azione di contrasto ai fenomeni evasivi nel settore dei carburanti, anche per stanare possibili nuove modalità di realizzazione delle frodi, e di suggerire i conseguenti interventi normativi utili al contrasto delle stesse.