Arriva il concordato preventivo biennale che consentirà ai contribuenti di accordarsi preventivamente e per due anni sui propri redditi con il fisco. All'esame del Consiglio dei Ministri del 3 novembre è uno dei decreti legislativi di attuazione della delega fiscale che prevede che l'Agenzia delle Entrate metta a disposizione dei contribuenti la proposta di adesione entro aprile 2024 (ma a regime la scadenza è il 15 marzo). I contribuenti potranno aderire entro luglio 2024 e, negli anni successivi, entro giugno. E' quanto si legge nella bozza del provvedimento che prevede anche norme su controlli-accertamenti. Il nuovo concordato preventivo è rivolto ai contribuenti con la partita Iva “esercenti attività d'impresa, arti o professioni ai quali si rendono applicabili gli indici sintetici di affidabilità”. E si prevede che l'Agenzia delle Entrate, entro il 15 marzo di ciascun anno, metta a disposizione dei contribuenti o dei loro intermediari, anche mediante l'utilizzo delle reti telematiche, appositi programmi informatici per l'acquisizione dei dati necessari per l'elaborazione del concordato preventivo biennale. Per l'applicazione del concordato, l'Agenzia formulerà una proposta che prevede "la definizione biennale del reddito derivante dall'esercizio d'impresa o dall'esercizio di arti e professioni e del valore della produzione netta, rilevanti, rispettivamente, ai fini delle imposte sui redditi e dell'imposta regionale sulle attività produttive". Il contribuente - spiega la norma - può aderire alla proposta di concordato entro il termine previsto dall'articolo 17, comma 1, del decreto del Presidente della Repubblica del 7 dicembre 2001 n. 435 (cioè il 30 giugno). Per il primo anno di applicazione, il termine è posticipato di un mese. L'indicazione nella dichiarazione dei redditi di dati non corrispondenti a quelli comunicati, ai fini della definizione della proposta di concordato, impedisce l'accesso al concordato stesso. Il fisco punta sempre di più su dialogo preventivo con i contribuenti. Soprattutto in fase di accertamento. L'Agenzia delle Entrate dovrà dialogare in caso di accertamento e verbale. Il contribuente potrà aderire e dialogare anche subito dopo l'emissione del verbale. In presenza dell'adesione la misura delle sanzioni sarà ridotta alla metà. In caso di mancato pagamento delle somme dovute l'Agenzia delle entrate provvederà invece all'iscrizione a ruolo. Nello stesso provvedimento è poi prevista una revisione delle norme in materia di attività di analisi del rischio e per far questo si riferisce esplicitamente all'intelligenza artificiale che servirà a stanare preventivamente i furbetti nel rispetto - si precisa - delle norma sulla privacy. Le informazioni saranno utilizzate dall'Agenzia delle Entrate, anche tramite interconnessione tra loro e con quelle di archivi e registri pubblici.