In base alla proposta di flat tax familiare, i contribuenti che rientrano in nuclei familiari con redditi complessivi fino a 50.000 euro possono, se risulta più conveniente, abbandonare il regime ordinario (con aliquote progressive, deduzioni e detrazioni) a favore di un regime che applica un prelievo secco del 15% sul reddito complessivo del nucleo familiare. Ciò previa deduzione di: - 3.000 euro per ogni componente del nucleo familiare, quando il reddito complessivo arriva fino a 35.000 euro, - 3.000 euro soltanto per i componenti del nucleo familiare che risultano fiscalmente a carico, quando il reddito complessivo supera 35.000 euro. Le simulazioni del CNDCEC A) Nuclei familiari composti da una sola persona con reddito di lavoro dipendente La proposta si rivela peggiorativa per redditi fino a 20.299 euro. Sopra questa soglia, invece, la flat tax familiare comincia a diventare vantaggiosa, fermo restando che, se il contribuente può avere diritto a detrazioni consistenti (ad esempio per spese mediche o ristrutturazioni sulla casa), il calcolo di convenienza va fatto con attenzione perché con la flat tax familiare tutte queste detrazioni si perdono. Reddito IRPEF ordinaria al netto 80 euro Flat tax familiare Risparmio 25.000 4.269 3.300 969 30.000 6.814 4.050 2.764 35.000 8.896 4.800 4.096 40.000 10.977 6.000 4.977 45.000 13.058 6.750 6.308 50.000 15.139 7.500 7.639 B) Nuclei familiari monoreddito composti da due coniugi, di cui uno con reddito di lavoro dipendente e l’altro a carico La proposta si rivela peggiorativa per redditi fino a 21.750 euro. La flat tax familiare comincia a diventare vantaggiosa sopra questa soglia, fermo restando che, se il contribuente può avere diritto a detrazioni consistenti, il calcolo di convenienza deve tenerne conto: con la flat tax familiare tutte queste detrazioni si perdono. Reddito IRPEF ordinaria al netto 80 euro Flat tax familiare Risparmio 25.000 3.579 2.850 729 30.000 6.104 3.600 2.504 35.000 8.176 4.350 3.826 40.000 10.287 5.550 4.737 45.000 12.454 6.300 6.154 50.000 14.621 7.050 7.571 C) Nuclei familiari monoreddito composti da un lavoratore dipendente con coniuge e 2 figli a carico La proposta si rivela peggiorativa per redditi fino a 24.758 euro. Sopra questa soglia la flat tax familiare comincia a diventare vantaggiosa. Resta ferma la necessità di valutare eventuali consistenti detrazioni. Reddito IRPEF ordinaria al netto 80 euro Flat tax familiare Risparmio 25.000 2.111 1.950 161 30.000 4.723 2.700 2.023 35.000 6.880 3.450 3.430 40.000 9.078 4.650 4.428 45.000 11.331 5.400 5.931 50.000 13.585 6.150 7.435 D) Nuclei familiari bireddito, con o senza figli a carico I calcoli di convenienza, più complessi, dipendono anche dalla distribuzione del reddito complessivo familiare tra i due percettori di reddito. La proposta si rivela sicuramente peggiorativa per i nuclei in cui entrambi i percettori di reddito di lavoro dipendente hanno un reddito complessivo individuale inferiore a 21.000 euro, senza figli a carico, e 24.000 euro con 2 figli a carico. Quando uno dei due o entrambi superano queste soglie, l’opzione per la flat tax familiare genera risparmi che sono però tanto più elevati quanto più si è in presenza di un reddito il più prossimo possibile alla soglia massima di 50.000 euro e un reddito il più prossimo possibile a zero, fermo restando ovviamente il vincolo che la somma dei due redditi non può superare 50.000 euro. In conclusione Il fatto che la proposta di flat tax familiare sia più vantaggiosa per i nuclei familiari monoreddito e per quelli bireddito (con però una forte differenza tra i due redditi che concorrono a formare il reddito complessivo familiare) non è un effetto collaterale distorsivo, ma risponde alla precipua finalità della proposta che è quella di ridurre l’attuale spread di tassazione esistente, a parità di reddito familiare complessivo, tra famiglie monoreddito (oggi, a parità, più tassate) e famiglie bireddito (oggi, a parità, meno tassate). Gli effetti collaterali distorsivi tuttavia non mancano: sia per le famiglie monoreddito che per le famiglie bireddito, si crea un significativo “scalone fiscale” tra chi si colloca appena sotto la soglia di 50.000 euro e chi, anche di poco, la supera. Ad esempio A) Famiglia monoreddito, con un lavoratore dipendente con coniuge e 2 figli a carico e un reddito di 48.000 euro. La possibilità di optare per la flat tax familiare consentirà di pagare imposte per 6.834 euro e di avere un reddito netto di 41.166 euro.B) Lavoratore dipendente con coniuge e 2 figli a carico, ma un reddito di 52.000 euro. Pagherà IRPEF ordinaria per 14.487 euro (più del doppio dell’altro) e avrà un reddito netto di 37.513 euro (inferiore di oltre 3.500 euro a chi, a livello lordo, guadagna 4.000 euro in meno di lui). Per le famiglie bireddito, i potenziali effetti distorsivi raddoppiano: oltre a quello derivante dall’effetto “scalone fiscale” per chi si colloca di poco sopra la soglia dei 50.000 euro, si determina anche un potenziale “incentivo fiscale ai divorzi del ceto medio”, in tutti quei nuclei familiari bireddito che superano abbondantemente la soglia di 50.000 euro, a fronte però di due redditi individuali entrambi inferiori a 50.000 euro. In questi casi, infatti, la separazione dei due redditi in due distinti nuclei familiari, con conseguente possibilità per entrambi di optare per la flat tax familiare relativamente ai due nuclei separatisi, potrebbe portare risparmi fiscali fino a 14.000 euro l’anno, rispetto a quello che si pagherebbe mantenendo unito il nucleo familiare.