L’art. 1, commi 3 e 4, del decreto Agricoltura prevede l’incremento della dotazione del Fondo per la sovranità alimentare di 1 milione di euro per il 2024 e di 10 milioni di euro per ciascuno degli anni 2025 e 2026, integrando fra i relativi interventi finanziabili la copertura, totale o parziale, degli interessi passivi dei finanziamenti bancari di credito agrario e peschereccio per le imprese attive al 31 dicembre 2021. I criteri per l'assegnazione del beneficio devono tenere conto della stipula di una polizza assicurativa contro i danni alle produzioni. Inoltre, la legge prevede alcune norme con il fine di contribuire alla ristrutturazione delle imprese agricole del settore olivicolo - oleario, di quello agrumicolo e di quello lattiero-caseario del comparto del latte ovino e caprino, attraverso lo stanziamento di 15 milioni di euro. Si prevede la possibilità di destinare le risorse finanziarie del Fondo per lo sviluppo e il sostegno delle filiere agricole, della pesca e dell'acquacoltura, per 32 milioni di euro, sia ai produttori di grano duro e dell'intera filiera produttiva cerealicola, sia ad imprese e consorzi della pesca e dell'acquacoltura per interventi in conto capitale destinati al sostegno e allo sviluppo della filiera ittica per contrastare la crisi economica generata dalla proliferazione del granchio blu. È prevista la concessione di contributi in favore degli imprenditori agricoli che svolgono specie e razze autoctone a rischio di estinzione o a limitata diffusione. Come cambia il Fondo per la sovranità alimentare Dal Ministero dell'agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste (MASAF), è istituito il Fondo per la sovranità alimentare, con una dotazione di 25 milioni di euro per ciascuno degli anni 2023, 2024, 2025 e 2026. Quindi, viene modificato l’art. 1, c. 424, della legge n. 197/2022 (legge di bilancio 2023), che prevede di rafforzare il sistema agricolo, agroalimentare, della pesca e dell'acquacoltura nazionale, anche attraverso interventi finalizzati alla tutela e alla valorizzazione del cibo italiano di qualità, alla riduzione dei costi di produzione per le imprese agricole, al sostegno delle filiere agricole, alla gestione delle crisi di mercato, garantendo la sicurezza delle scorte e degli approvvigionamenti alimentari. Con l’art. 1, nel comma 3, del decreto Agricoltura sono rafforzati anche gli interventi destinati alla copertura totale o parziale degli interessi passivi dei finanziamenti bancari erogati, alle imprese agricole, della pesca e dell'acquacoltura, attive al 31 dicembre 2021, agli aiuti de minimis nel settore agricolo e in quello della pesca e dell'acquacoltura, è istituito, nello stato di previsione del Ministero dell'agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste, il Fondo per la sovranità alimentare, con una dotazione di 25 milioni di euro per ciascuno degli anni 2023, 2024, 2025 e 2026. Pertanto, a seguito delle modifiche vengono integrati: - gli obiettivi del Fondo, ossia, il rafforzamento del sistema nazionale della pesca e dell’acquacoltura; - gli interventi finanziabili dal fondo ossia destinati alla copertura totale o parziale, degli interessi passivi dei finanziamenti bancari di credito agrario e peschereccio erogati, ai sensi dell’art. 43 del TUB, alle imprese agricole, della pesca e dell'acquacoltura, attive al 31 dicembre 2021. L’art. 43 del TUB regola il credito agrario, che ha per oggetto la concessione, da parte di banche, di finanziamenti sia destinati alle attività agricole e zootecniche nonché a quelle a esse connesse o collaterali, e sia sul credito peschereccio, che ha per oggetto la concessione, da parte di banche, di finanziamenti destinati alle attività di pesca e acquacoltura, nonché a quelle a esse connesse o collaterali. Le attività connesse o collaterali sono l'agriturismo, la manipolazione, conservazione, trasformazione, commercializzazione e valorizzazione dei prodotti, nonché le altre attività individuate dal CICR con la deliberazione del 22 aprile 1995. Quali sono gli interventi che finanzia il Fondo per la sovranità alimentare Attraverso le modifiche al testo dell’art. 1, comma 424, della legge 29 dicembre 2022, n. 197 (“Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2023 e bilancio pluriennale per il triennio 2023-2025”), vengono ampliati gli interventi del Fondo per la sovranità alimentare, oltre che al rafforzamento del sistema pesca e acquacoltura, anche alla copertura totale o parziale, degli interessi passivi dei finanziamenti bancari erogati, ai sensi dell'art. 43 del D.Lgs. 1° settembre 1993, n. 385 (norma specifica sul credito agrario e peschereccio), alle imprese agricole, della pesca e dell'acquacoltura, attive al 31 dicembre 2021, nel rispetto delle disposizioni stabilite dalla normativa UE in materia di aiuti de minimis. Di conseguenza, entro 60 giorni dalla data di entrata in vigore del decreto Agricoltura, i decreti attuativi delle norme sul Fondo per la sovranità alimentare saranno adeguati al fine di renderli coerenti con le modifiche sopra indicate, tenendo conto, che il criterio di assegnazione del beneficio della copertura degli interessi, sia l'avvenuta stipulazione di una polizza assicurativa contro i danni alle produzioni, alle strutture, alle infrastrutture e agli impianti produttivi, derivanti da: - calamità naturali o eventi eccezionali o da avversità atmosferiche assimilabili a calamità naturali o eventi di portata catastrofica; - epizoozie (diffusione di malattie infettive, in un territorio più o meno esteso, a un gran numero di animali della stessa specie o di specie diverse, eventualmente anche all’uomo); - organismi nocivi e vegetali; - animali protetti. L'erogazione delle risorse finanziarie sarà gestita dall'Agenzia per le erogazioni in agricoltura (AGEA), anche attraverso il Sistema informativo agricolo nazionale (SIAN). I criteri e modalità di attuazione del Fondo per la sovranità alimentare sono stati definiti con il D.M. 9 agosto 2023, che sarà, dunque, necessario modificare per garantirne la coerenza con le modifiche previste nel decreto Agricoltura Conseguentemente, per rispondere all’esigenza di copertura finanziaria delle nuove iniziative incluse nel Fondo per la sovranità alimentare, la relativa dotazione viene incrementata di 1 milione di euro per l'anno 2024 e di 10 milioni di euro, per ciascuno degli anni 2025 e 2026. Ai relativi oneri si provvede mediante una riduzione dello stanziamento del fondo speciale di parte corrente, ai fini del bilancio triennale 2024-2026, nell'ambito del programma “Fondi di riserva e speciali” della missione “Fondi da ripartire” dello stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze per l'anno 2024, allo scopo utilizzando l'accantonamento relativo al MASAF. Con il fine di contribuire alla ristrutturazione delle imprese agricole del settore olivicolo - oleario, del settore agrumicolo e di quello lattiero-caseario del comparto del latte ovino e caprino, si stanziano 5 milioni di euro per ciascuno dei settori indicati con riferimento all’anno 2024. In questo modo, si estende la copertura degli interessi passivi dei finanziamenti bancari a medio-lungo termine, contratti dalle relative Organizzazioni di produttori riconosciute ai sensi degli art. 152 e 156 del Regolamento (UE) n. 1308/2013, e dai relativi Consorzi di organizzazioni di produttori, e i contributi verranno da ISMEA. Quindi viene demandato ad un decreto del Ministro dell'agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste le modalità di concessione dei contributi. Gli oneri derivanti sono pari a 15 milioni di euro per l'anno 2024, quindi: - 5 milioni di euro per il settore olivicolo-oleario; - 5 milioni di euro per il settore agrumicolo; - 5 milioni di euro per il settore lattiero-caseario del comparto del latte ovino e caprino. Quali sono gli interventi per le filiere agricole, della pesca e dell’acquacoltura Con decreto del Ministro dell'agricoltura, le risorse finanziarie del Fondo per lo sviluppo e il sostegno delle filiere agricole, della pesca e dell'acquacoltura sono destinate nel limite complessivo di 32 milioni di euro ai produttori di grano duro e dell'intera filiera produttiva cerealicola, nonché ad imprese e consorzi della pesca e dell'acquacoltura per interventi di conto capitale destinati al sostegno e allo sviluppo della filiera ittica e di contrasto alla crisi economica generata dalla prolificazione del granchio blu. Si prevedono risorse finanziarie, inoltre, per la concessione di contributi in favore degli imprenditori agricoli che svolgono attività di allevamento di specie e razze autoctone a rischio di estinzione o a limitata diffusione, anche al fine di consentire interventi per la tutela della biodiversità zootecnica, per l'anno 2025 pari a 4 milioni di euro. I criteri e le modalità per la concessione dei contributi, nonché il limite del contributo per singolo intervento, sono definiti con decreto del Ministro dell'agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste, da adottarsi entro 30 giorni dall'entrata in vigore della legge di conversione del decreto Agricoltura. Ai relativi oneri si provvede mediante riduzione dello stanziamento del fondo speciale di parte corrente iscritto, ai fini del bilancio triennale 2024-2026, nell'ambito del programma “Fondi di riserva e speciali” della missione “Fondi da ripartire” dello stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze per l'anno 2024, allo scopo utilizzando l'accantonamento del Ministero dell'agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste.