Pagamento di Imu e Tari con addebito direttamente sul conto corrente (rid) con uno sconto sulle aliquote. Sono allo studio, in sede di riordino e attuazione della legge delega fiscale (legge 111/23), iniziative per migliorare questa possibilità già prevista per gli enti territoriali, anche se per il versamento dell'Imu la situazione si rivela essere più complessa. Sono queste le indicazioni della sottosegretaria al Ministero dell'economia e delle finanze Sandra Savino durante la risposta all'interrogazione dell'onorevole Cavandoli e altri onorevoli della Lega, mercoledì in commissione. Gli onorevoli riportano tra le ipotesi della commissione di esperti per la fiscalità regionale e locale, quella di “consentire un incentivo del 5% (fino a 1.000 euro) all'addebito diretto dei tributi locali in conto corrente”. E chiedono “se e come il governo intenda attuare la legge delega sulla facoltà per il contribuente di utilizzare uno strumento di pagamento elettronico per i versamenti o se si stia valutando l'ipotesi di prevedere la possibilità di pagamento di Tari e Imu con rid”. La sottosegretaria spiega che “per ciò che riguarda gli enti territoriali devono richiamarsi i principi di semplificazione degli adempimenti che troverebbero una più compiuta attuazione intervenendo sulle disposizioni art. 118-ter, dl n. 34/ 2020, che prevedono che «gli enti territoriali possono, con propria deliberazione, stabilire una riduzione fino al 20% delle aliquote e delle tariffe delle proprie entrate tributarie e patrimoniali, a condizione che il soggetto passivo obbligato provveda ad adempiere mediante autorizzazione permanente con rid». Sono quindi in esame iniziative per migliorare tale disposizione”. La sottosegretaria specifica che, per quanto riguarda l'Imu “la disposizione all'art. 118-ter è più problematica” soprattutto “per le entrate (Imu), per le quali la riscossione è eseguita esclusivamente mediante il sistema dei versamenti unitari”.